The Resident 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Tightening the bolt.”

 

Emily Thorne/Amanda Clarke e Logan Huntzberger insieme, in uno sfondo completamente diverso da Revenge o Gilmore Girls; questo è il primo colpo d’occhio che si ha non appena ci si sintonizza su The Resident, il nuovo medical drama di mezza stagione della FOX. “Un nuovo Grey’s Anatomy?” è invece la domanda che segue subito dopo, non appena ci si inizia ad abituare ai protagonisti e li si vede subito appartarsi e spogliarsi in una delle stanze dell’ospedale.
Passati questi primi attimi di ambientamento e man mano che ci si ritrova inoltrati nell’episodio, tuttavia, si iniziano a scorgere i primi elementi che caratterizzano e differenziano The Resident da molti altri show del genere. Seppur ambientano in un ospedale e pronto a descrivere gioie e dolori quotidiani di medici e pazienti, lo show creato dal trio Amy Holden Jones, Hayley Schore e Roshan Sethi apporta degli elementi diversi che valgono da marcia in più rispetto ai comuni medical drama; nessuna famiglia allargata, l’ospedale non è un agglomerato di medici in armonia tra loro tutti uniti dalla stessa parte con l’unico scopo di salvare vite umane. Soldi, potere e corruzione sono i fattori che dilagano tra i pezzi grossi dell’ospedale, dove il capo di chirurgia, il dottor Bell, colui che può sin da subito essere considerato come “l’antagonista” della situazione, si dimostra più interessato alla propria fama e carriera che al benessere dei pazienti.
E sono proprio le varie e diverse sfumature dei personaggi ciò che dona un approccio differente alla serie. Il capo di chirurgia, meschino e pronto a mentire e macchinare a piacimento pur di pararsi il deretano, vuole mostrare un’altra facciata del mondo ospedaliero, quella forse spesso e volentieri più veritiera, non fatta dai vari “McDreamy” di turno, ed essere per lo più metafora della parte più negativa di ciò che accade nella sanità.
Come ogni storia che si rispetti, poi, naturalmente non può esserci “il cattivo” senza “il buono”. Ed è qui che spicca il personaggio interpretato da Matt Czuchry: Conrad Hawkins appare si da subito come un internista competente e preparato, medico stimato dai colleghi ed apprezzato dai pazienti e che prende a cuore tutti i suoi casi. Una descrizione per niente eccezionale che rasenta inevitabilmente il cliché. A giocare un ruolo determinante nella caratterizzazione di questo personaggio però, sono le parti grigie che spingono il giovane medico a superare spesso e volentieri il limite etico, azioni completamente opposte a quelle fatte di corruzione ed egoismo che spingono il dottor Bell, ma non per questo meno illegali. E lo scontro tra questi due personaggi, entrambi appunto al limite ma che incarnano due essenze diametralmente opposte, è l’elemento trainante di questo “Pilot”.
Non guasta poi l’elemento di mistero che gioca intorno al personaggio di Conrad che si presenta anche come ribelle e menefreghista ma il cui passato, e soprattutto il rapporto di attivo antagonismo con il dottor Bell, sembra nascondere molto altro, mantenendo vivo l’interesse per i trascorsi di entrambi.
Capitanati dal dottor Bell, interpretato da Bruce Greenwood e l’internista Conrad poi, il resto dei personaggi di The Resident si ritrova diviso tra character che portano ventate d’aria fresca, come la cinica dottoressa Mina Okafor, ed altri mere ombre di personaggi già visti come il neo specializzando Devon (interpretato da Manish Dayal). Si ritrova invece nella sezione di coloro che non hanno lasciato il segno il personaggio di Emily VanCamp: l’infermiera Nic appare subito come spalla di Conrad ma, almeno per la durata del pilot, rimane incanalata in questo ruolo marginale e a poco serve per aumentare l’interesse la love story che si cela dietro la coppia e che sicuramente sarà approfondita col proseguo della stagione.
The Resident dunque, si presenta come un buon Pilot, un episodio che cerca di regalare un nuovo approccio alla visione dei medical drama; non un ospedale fatto di arcobaleni ed unicorni, bensì uno sguardo alla parte peggiore che si cela nel sottobosco della sanità, dove a farla da padrone è il politically incorrect. E forse è proprio questo il merito del pilot: rendere come storyline protagonista un aspetto del genere rispetto a qualsiasi love story (che comunque avrà indubbiamente il suo spazio) già ampiamente consumatasi negli anni sugli schermi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un medical drama con un punto di vista differente
  • Le sfumature, tutte da scoprire, del personaggio di Conrad
  • Il dottor Bell: metafora della parte negativa della sanità
  • Immancabili somiglianze con altre serie simili

 

Un medical drama diverso dal solito: The Resident apre una parentesi su una visione più negativa delle dinamiche interne ospedaliere, seppur riproponendo inevitabilmente qualche cliché tipico del suo genere. Intanto il pilot riesce nel suo intento, ossia creare quel minimo di alone di interesse indispensabile per la riuscita di un primo episodio.

 

Pilot 1×01 8.65 milioni – 2.6 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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