“Ollie Ollie Oxen Free.”
Una seconda stagione tra luci ed ombre per Mr. Mercedes, ma che ritrova in “Nobody Puts Brady in a Crestmore” l’energia di un tempo e la volontà di voler continuare a raccontare la propria storia nonostante buona parte degli episodi siano stati al di sotto delle aspettative. Dopo che “Fell On Black Days” aveva riaperto la strada all’ennesimo faccia a faccia tra Brady e Bill, ecco che questa ottava puntata perfeziona ulteriormente il contesto dello scontro. Brady non si trova più nella faticosa posizione di dover sfruttare innocenti cavie umane come tramite per il confronto agognato, visto e considerato che le illegali cure portate avanti dal dottor Felix lo hanno definitivamente risvegliato da quel torpore fisico e mentale nel quale era caduto in maniera brusca con “Jibber-Jibber Chicken Dinner”.
La puntata ruota attorno a Bill ed al suo (abbastanza rapido) recupero dalle ferite riportate durante lo scontro con Al. Lo stato di pericolo in cui era piombato Bill permette a tutti i personaggi secondari a lui più cari di ricomparire in scena per poter vegliare su di lui. Ecco quindi che oltre all’ex moglie ed Ida tornano anche Holly e Jerome. Fortunatamente la puntata non punta eccessivamente sul melodramma, visto che lo stato fisico di Bill non è oltremodo compromesso, quanto piuttosto sul voler far convergere nuovamente tutte le sottotrame in un preciso luogo. Per la prima stagione il luogo era stata la mostra, al termine della quale Jerome aveva ricevuto il proprio riconoscimento cittadino (“Jibber-Jibber Chicken Dinner“), per questa seconda stagione, il luogo di incontro risulta essere l’ospedale. Nel momento forse più debole di Bill, quando la sua sicurezza cede, mostrando il fianco scoperto, ecco che Brady coglie al volo l’occasione e dopo un veloce risveglio muscolare di tarantiniana memoria (Kill Bill Vol. 1) la sua figura svanisce dalla stanza di ospedale eclissandosi dal mondo.
Mr. Mercedes continua quindi a puntare sul proprio punto di forza, attorno a quel racconto dicotomico a cui per forza di cose deve continuamente fare ritorno: Bill vs Brady. Ogni personaggio secondario fin qui apparso non riesce a risultare interessante: non lo sono mai stati Holly, Ida e nemmeno Jerome, non sono riusciti ad esserlo nemmeno Montez ed i coniugi Babineau. È vero, in determinate occasioni, specialmente per quanto riguarda i personaggi introdotti in questa seconda occasione, il maggiore spazio in scena concesso non è risultato sprecato o mal gestito. Tuttavia il distacco di interesse tra una sottotrama secondaria qualunque (come può essere per esempio la difficile situazione economica-famigliare di Jerome) e la ripresa di Brady è sicuramente enorme e incolmabile.
Chiaramente non si vuole comparare la storia di uno dei due protagonisti con quella di un personaggio secondario, ma quanto esposto sopra era utile a giungere ad una riflessione più volte esposta nelle precedenti recensioni: la dipendenza della serie da Brady (in particolar modo) è innegabile e risulta essere sia uno dei maggiori punti di forza (quando il personaggio compare e viene correttamente sfruttato), sia il punto debole per eccellenza, quando per esempio il personaggio non viene minimamente chiamato in causa per ovvi motivi. Il fatto di dover fare appoggio su di un particolare personaggio indebolisce ulteriormente la struttura della serie (già non eccessivamente solida sotto svariati aspetti). Tutti questi pensieri cozzano però con l’evento con il quale si è deciso di terminare la puntata di questa settimana: il risveglio, quasi fosse Lazzaro, di Brady e la sua successiva scomparsa. Ora si aprirà chiaramente la caccia all’uomo, ma è altamente probabile che Brady non punti alla banale fuga quanto piuttosto ad una vendetta seguita da una grandiosa uscita di scena. D’altra parte il suo capolavoro conclusivo, nella prima stagione, venne sapientemente sabotato, quindi dovrà pur rimediare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Fell On Black Days 2×07 | ND milioni – ND rating |
Nobody Puts Brady In A Crestmore 2×08 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.