“My name is Brady Hartsfield. If you’re watching this, then…you know who I am and what I did. Now I’m gonna tell you why. The why question is always the most complicated. It may be a while before you really…get there. The what question will be looming a little bit larger for a few days. Or should I say…what the fuck?
Somebody will write a book about me one day. Psychologists will profile me. Perhaps one of those horrormeisters will write a novel. Tonight’s chapter could be called: ‘Things that go bang in the night.'”
Dopo un percorso lungo dieci puntate fatto di alti e bassi, Mr. Mercedes conclude la propria cavalcata con due ottimi episodi con i quali mette fine all’intera storia, concedendosi di lasciare in sospeso semplicemente pochi aspetti da poter probabilmente introdurre (la figlia di Bill) ed ampliare (il ritorno di Brady?) in maniera più corposa con la seconda stagione.
Ma cosa è stata questa prima stagione di Mr. Mercedes? Senza ombra di dubbio rappresenta il primo prodotto seriale tratto dalle opere di King a poter essere annoverato come ottimo risultato: azione, sangue, psicologia e plot twist, la serie è riuscita a raccogliere tutti questi elementi e ad elaborarli porgendo allo spettatore un prodotto di rilievo. E’ giusto annotare, però, che diverse puntate si sono rivelate eccessivamente lente (come sottolineato con le nostre recensioni), tuttavia, con l’accelerata prepotente iniziata da “From The Ashes“, la serie ha carburato minuto dopo minuto, senza mai arrestarsi e concludendo la propria corsa nel modo forse più pronosticabile (Brady sconfitto), ma a seguito di fatti difficilmente prevedibili ad inizio serie.
“I made a decision. I’m gonna make my dent. A much bigger dent than the first one. This will be my masterpiece. It won’t make us rich. But it will reunite us. How’s that for a plan? I think that sounds like a very good plan.”
Proprio per tale motivo c’è da sperare che personaggi come Jerome ed Olly facciano ritorno nella seconda stagione, considerato l’enorme peso che hanno raggiunto all’interno della serie, specialmente dopo “Jibber-Jibber Chicken Dinner”.
Il personaggio da cui ci si attendeva il maggiore cambiamento era Brady e così è stato: dopo la sfortunata morte della madre, i cambiamenti sono arrivati in rapida successione per il personaggio magistralmente interpretato da Harry Treadaway. Questa variazione è riscontrabile sotto due determinati aspetti: emotivo e psicologico. Il primo vede Brady diventare distante, freddo e lontano nei confronti di chiunque, anche verso quelle persone che fino a poco prima venivano da lui stesso ritenute amiche (Lou) o in generale mal sopportate (Robi): qualsiasi persone che vada a porsi tra Brady ed il suo piano di terrore non vivrà abbastanza per poterlo raccontare. Ma è il secondo aspetto, quello psicologico, a presentare la variazione più notevole: dopo più di metà stagione passata cercando di calcolare ogni minimo particolare per evitare che nessuno possa rintracciarlo o collegarlo ai fatti del caso della Mercedes, Brady crolla in maniera inesorabile quando la madre viene a mancare, perdendo lucidità ed acquisendo invece, lungo il percorso, eccessiva sfrontatezza.
Saranno proprio questi elementi a condannarlo, a renderlo prevedibile e meno calcolatore rispetto a quanto lo era ad inizio serie. Nota d’onore va fatta all’intero cast di attori ed al livello di recitazione generale – non solo ai già citati Brendan Gleeson e Harry Treadaway – in quanto proprio la recitazione ed il trasposto degli attori stessi sono due dei fattori (unitamente ad un pregevole lavoro di sceneggiatura e trasposizione) che hanno contraddistinto questa serie da qualsiasi altro progetto scaturito dai lavori di Stephen King. Ed il pubblico può solo che gioirne.
E’ da notare una cosa in particolare del movimentato finale di stagione: la mancanza di un vero e proprio scontro diretto tra Brady e Bill. Bill viene colpito da un attacco di cuore, non potendo coronare quel sentimento di vendetta che da diverse puntate covava ed aveva iniziato a diventare parte di lui; Brady non riesce ad avere una vera e propria vittoria sul “rivale”, in quanto Olly riesce a neutralizzarlo (e a renderlo cerebralmente morto, almeno per ora). Un caso? Potrebbe esserlo, sicuramente. Ma c’è da considerare come l’antitetica costruzione dei due personaggi raffiguri l’ennesima contrapposizione seriale tra Bene (anche se rappresentato come antieroe) e Male (puro e semplice, in questo caso), quindi uno scontro dovrà avvenire prima o poi. Senza alcun apporto da altri elementi esterni. Con la conclusione della stagione, i pensieri vanno tutti alla seconda che è stata confermata il giorno prima della messa in onda dell’ultimo episodio: riuscirà ad emulare la qualità della precedente? Questa, forse, la domanda più opprimente. Ma al momento è meglio non farsi troppe domande e godersi invece l’alta qualità di intrattenimento fornito da questa piccola sorpresa iniziata ad estate ormai inoltrata.
God bless The King!
“Are you the Mercedes killer?”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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From The Ashes 1×08 | ND milioni – ND rating |
Ice Cream, You Scream, All Scream 1×09 | ND milioni – ND rating |
Jibber-Jibber Chicken Dinner 1×10 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.