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Il potere del trio (in questo caso duo) sbarca a Seattle.
Come è sempre accaduto nell’ormai lunga storia di Grey’s Anatomy, al medical drama della ABC non sono di certo mai mancate le guest star che si sono ritrovate a passeggiare per i corridoi dell’ospedale. Questa volta, ospiti d’eccezione per l’episodio “Reunited” sono state le ex sisters Halliwell, Holly Marie Combs e Alyssa Milano, arrivate al PacNorth nei panni di due sorelle (neanche a dirlo) al capezzale di una terza sorella, lanciando con questa presentazione anche una bella strizzata d’occhio ai vecchi fan della serie Streghe. Un ruolo, il loro, che purtroppo si è rivelato ben presto come la tipica macchietta comica, con situazioni grottesche che dovrebbero portare un sorriso sul volto dello spettatore ma finiscono con il rasentare quasi il ridicolo (così come era già avvenuto nell’episodio della scorsa settimana con il caso delle piastre tra Owen e Koracick), seppur questa volta “giustificato” dal contesto del nuovo e disastroso ospedale di Alex e Richard.
Ciò che continua a trasparire in queste ultime stagioni di Grey’s Anatomy sembra essere la presa in parola un po’ troppo sul serio da parte della nuova produttrice esecutiva Krista Vernoff, che si era ripresentata nella sala scrittura dello show promettendo un clima più leggero. Tuttavia, se dei drammi dei protagonisti gli spettatori ne hanno forse abbastanza, questo non coinvolge la parte riguardante i pazienti. E’ da tanto, troppo tempo infatti che non si assiste ad un qualche caso medico ben confezionato, di quelli anche strappalacrime, ma che servono a definire in modo appropriato Grey’s Anatomy come medical drama. Ciò a cui si assiste ormai, sono invece velocissimi salti dei medici tra un paziente ignoto ad un altro ma che non aggiungono niente alla trama generale.
Una trama generale che non procede di certo al meglio. L’andazzo di questa sedicesima stagione inizia seriamente a delinearsi e ciò che emerge è perlopiù una blanda scrittura sia di eventi che degli stessi personaggi. Quasi tutti, qualsiasi cosa facciano, sembrano essere presentati in stile macchiettistico, dove salvo rare occasioni, niente viene preso sul serio. La maggior parte, infatti, si ritrovano al centro di storyline più o meno comiche: da Teddy ad Owen e Tom; da Alex e Webber con il loro ospedale, passando per le giornate di Meredith a spazzare le strade. Alcune di queste situazioni potrebbero anche dar frutto a qualcosa di più impegnativo ed è certo che in futuro sarà così, soprattutto per quanto riguarda le trame del PacNorth o la situazione della Grey, ma per adesso la stazionaria vena comica non aiuta a far scorrere al meglio gli episodi.
Ci sono poi, altri personaggi che provano a fare qualcosa in più, come Jo in quest’occasione alla prese con il suo primo grande intervento, ma dove, tuttavia, non si può fare a meno di chiedersi che fine abbia fatto il resto della sua trama, quello inerente la guarigione dalla depressione. Intanto, la Bailey continua ad essere un’insopportabile presenza mentre Jackson ha ufficialmente aperto le porte al crossover di trama relazionale con Station 19, presentato in maniera estremamente frettolosa. Su tutti però, è la figura di De Luca a primeggiare: la sua relazione con Meredith sembra aver distrutto un personaggio cambiandone definitivamente i connotati. La sua supponenza e spavalderia o il suo semplice apparire perfetto in ogni mossa sia con i colleghi che con i pazienti, inizia a risultare decisamente fuori luogo per uno specializzando del terzo anno.
Tra mille personaggi presenti, diverse collocazioni e altrettanti avvenimenti, il materiale per raccontare delle storyline ben articolate c’è tutto, speriamo solo si inizi a fare presto sul serio perché l’attuale atteggiamento non ci metterà tanto a stancare del tutto.
Come è sempre accaduto nell’ormai lunga storia di Grey’s Anatomy, al medical drama della ABC non sono di certo mai mancate le guest star che si sono ritrovate a passeggiare per i corridoi dell’ospedale. Questa volta, ospiti d’eccezione per l’episodio “Reunited” sono state le ex sisters Halliwell, Holly Marie Combs e Alyssa Milano, arrivate al PacNorth nei panni di due sorelle (neanche a dirlo) al capezzale di una terza sorella, lanciando con questa presentazione anche una bella strizzata d’occhio ai vecchi fan della serie Streghe. Un ruolo, il loro, che purtroppo si è rivelato ben presto come la tipica macchietta comica, con situazioni grottesche che dovrebbero portare un sorriso sul volto dello spettatore ma finiscono con il rasentare quasi il ridicolo (così come era già avvenuto nell’episodio della scorsa settimana con il caso delle piastre tra Owen e Koracick), seppur questa volta “giustificato” dal contesto del nuovo e disastroso ospedale di Alex e Richard.
Ciò che continua a trasparire in queste ultime stagioni di Grey’s Anatomy sembra essere la presa in parola un po’ troppo sul serio da parte della nuova produttrice esecutiva Krista Vernoff, che si era ripresentata nella sala scrittura dello show promettendo un clima più leggero. Tuttavia, se dei drammi dei protagonisti gli spettatori ne hanno forse abbastanza, questo non coinvolge la parte riguardante i pazienti. E’ da tanto, troppo tempo infatti che non si assiste ad un qualche caso medico ben confezionato, di quelli anche strappalacrime, ma che servono a definire in modo appropriato Grey’s Anatomy come medical drama. Ciò a cui si assiste ormai, sono invece velocissimi salti dei medici tra un paziente ignoto ad un altro ma che non aggiungono niente alla trama generale.
Una trama generale che non procede di certo al meglio. L’andazzo di questa sedicesima stagione inizia seriamente a delinearsi e ciò che emerge è perlopiù una blanda scrittura sia di eventi che degli stessi personaggi. Quasi tutti, qualsiasi cosa facciano, sembrano essere presentati in stile macchiettistico, dove salvo rare occasioni, niente viene preso sul serio. La maggior parte, infatti, si ritrovano al centro di storyline più o meno comiche: da Teddy ad Owen e Tom; da Alex e Webber con il loro ospedale, passando per le giornate di Meredith a spazzare le strade. Alcune di queste situazioni potrebbero anche dar frutto a qualcosa di più impegnativo ed è certo che in futuro sarà così, soprattutto per quanto riguarda le trame del PacNorth o la situazione della Grey, ma per adesso la stazionaria vena comica non aiuta a far scorrere al meglio gli episodi.
Ci sono poi, altri personaggi che provano a fare qualcosa in più, come Jo in quest’occasione alla prese con il suo primo grande intervento, ma dove, tuttavia, non si può fare a meno di chiedersi che fine abbia fatto il resto della sua trama, quello inerente la guarigione dalla depressione. Intanto, la Bailey continua ad essere un’insopportabile presenza mentre Jackson ha ufficialmente aperto le porte al crossover di trama relazionale con Station 19, presentato in maniera estremamente frettolosa. Su tutti però, è la figura di De Luca a primeggiare: la sua relazione con Meredith sembra aver distrutto un personaggio cambiandone definitivamente i connotati. La sua supponenza e spavalderia o il suo semplice apparire perfetto in ogni mossa sia con i colleghi che con i pazienti, inizia a risultare decisamente fuori luogo per uno specializzando del terzo anno.
Tra mille personaggi presenti, diverse collocazioni e altrettanti avvenimenti, il materiale per raccontare delle storyline ben articolate c’è tutto, speriamo solo si inizi a fare presto sul serio perché l’attuale atteggiamento non ci metterà tanto a stancare del tutto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Non ci divertiamo di certo a parlar sempre male di Grey’s Anatomy, ma dopo mille anni di messa in onda per catturare l’attenzione dello spettatore bisognerebbe fare qualcosa di più che il semplice arrancare.
Back In The Saddle 16×02 | 6.08 milioni – 1.3 rating |
Reunited 16×03 | 6.09 milioni – 1.4 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.