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Continuano le avventure del team della dottoressa Jones, impegnato nella crociata per scongiurare la quasi totale estinzione della razza umana in seguito alla diffusione di un virus letale. I due episodi andati in onda nelle precedenti settimane appartengono a due categorie diametralmente opposte: il primo, “Atari”, non offre nulla di nuovo alla trama, ma ci permette di esplorare a fondo le dinamiche relative al viaggio nel tempo, mostrandoci come le diverse linee temporali possano incastrarsi alla perfezione fino a diventare un tutt’uno; il secondo invece, “The Night Room”, porta avanti la missione di Cole, mostrandoci invece come un intervento sul passato possa influenzare irrimediabilmente il presente.
Fatta eccezione per la rivelazione finale circa la scoperta del luogo in cui si trova la famigerata night room, “Atari” si configura appunto come una puntata di transizione, sviluppata intorno al duplice scopo di mostrare allo spettatore, da una parte, le potenzialità “correttive” del viaggio del tempo, dall’altra, la vita di Cole prima che la missione avesse inizio. L’intera storyline incentrata sull’assalto del quartier generale della squadra di Jones per mano dei West VII, ad un primo esame fine a se stessa, rappresenta invece un originale espediente narrativo per portare il protagonista a riflettere su quanto detto da Cassandra ad inizio episodio, spingendolo finalmente ad aprirsi con lei. Non a caso l’azione ricopre l’intera parte centrale dell’episodio, facendo da ponte ai due momenti, iniziale e finale, tra Cole e la dottoressa Railly.
Nel flashback del 2032 scopriamo qualcosa sul passato di Cole e Ramse prima della missione di salvataggio. Lo scopo degli autori è quello di mostrare come i due compagni abbiano mantenuto una certa moralità nonostante la pandemia abbia costretto gli immuni ad uno stile di vita da “predatori”. È funzionale inoltre all’incontro con Deacon, leader dei West VII e nemesi di Cole. Todd Stashwick lo interpreta con maestria, utilizzando il suo fantastico timbro vocale, uno sguardo da autentico sociopatico e miscelando insieme la calma tipica di un cerimoniere, assumendo quasi un tono paterno, a quella tipica crudeltà considerata necessaria per tenere a bada un gruppo di individui confinati ai margini della società. Ramse sembra essere l’unico tra i due a fiutare la psicopatia dell’individuo che ha di fronte, mentre Cole rimane stregato dall’idea di far parte di un gruppo, una tribù. In parallelo abbiamo anche l’apertura emozionale della misteriosa dottoressa Jones, che mette fine all’embargo emotivo rivelando prima il suo vero nome a Cole, e spiegando a Ramse, nell’episodio seguente, particolari sul suo passato, le ragioni che hanno dato il via alla missione e la verità circa la sorte dei precedenti viaggiatori.
Con “The Night Room” lo spettacolo torna in pista e si muove a ritmi frenetici, caratteristica distintiva della show che, un po’ per i tempi ristretti, un po’ per la mole di personaggi e salti temporali che gli autori hanno inserito da inizio serie, si è dimostrata essere imprescindibile, ma non per questo sgradita. Quando si dice fare di necessità virtù. L’azione si svolge quasi interamente all’interno del misterioso laboratorio, dove finalmente ritroviamo tutti i main characters riuniti per cercare di mettere le mani sul tanto agognato virus. Emily Hampshire risulta nettamente più convincente nel ruolo di Jennifer Goines rispetto alla sua prima apparizione, in particolare nel confronto (o meglio nella pioggia di insulti) con Cassandra.
Tra disturbi psichici e attacchi d’isteria, emerge il lato umano della ragazza, soprattutto grazie alla figura di Cole, per il quale sembra provare qualcosa oltre alla semplice ammirazione. Per quanto riguarda Cassie, in questo episodio il suo scopo si risolve solo e unicamente nel premere il pulsante nella sala comandi. Per il resto, non è molto chiaro perché la sua presenza fosse necessaria. I discorsi moraleggianti della dottoressa cozzano in maniera oltremodo fastidiosa con lo scopo della missione, e quindi, se il suo scopo è solo quello di “guarire le persone”, perché non starsene in macchina a fare il palo e aspettare Cole, evitando così il rischio di finire ammazzata, torturata o, come poi è accaduto, rapita? Quale contributo essenziale potrà mai apportare una donna che ha imparato a sparare due giorni fa e che comunque non sembra essere intenzionata a impugnare una pistola? La scelta di andare da sola alla ricerca di una maschera antigas con l’ingenua convinzione di poter scorrazzare liberamente all’interno della struttura si piazza al primo posto tra le idee “geniali” viste finora nello show, salvo poi essere funzionale all’attivazione del “grande fuoco”.
Tom Noonan, con il suo pallid man, rimane la figura di maggior spessore all’interno dello show, confermandosi vero villain della serie nonostante l’entrata in scena di Deacon. L’omicidio a sangue freddo del povero scienziato, la tortura ai danni di Cole e la brutalità nel trattare Jennifer vengono amplificati esponenzialmente dalla pacatezza che egli mantiene durante le sue azioni spregevoli. Peccato si sia fatto fregare come un pivello da Cassandra, permettendogli di attivare comodamente l’interruttore nella sala comandi.
Fatta eccezione per la rivelazione finale circa la scoperta del luogo in cui si trova la famigerata night room, “Atari” si configura appunto come una puntata di transizione, sviluppata intorno al duplice scopo di mostrare allo spettatore, da una parte, le potenzialità “correttive” del viaggio del tempo, dall’altra, la vita di Cole prima che la missione avesse inizio. L’intera storyline incentrata sull’assalto del quartier generale della squadra di Jones per mano dei West VII, ad un primo esame fine a se stessa, rappresenta invece un originale espediente narrativo per portare il protagonista a riflettere su quanto detto da Cassandra ad inizio episodio, spingendolo finalmente ad aprirsi con lei. Non a caso l’azione ricopre l’intera parte centrale dell’episodio, facendo da ponte ai due momenti, iniziale e finale, tra Cole e la dottoressa Railly.
Nel flashback del 2032 scopriamo qualcosa sul passato di Cole e Ramse prima della missione di salvataggio. Lo scopo degli autori è quello di mostrare come i due compagni abbiano mantenuto una certa moralità nonostante la pandemia abbia costretto gli immuni ad uno stile di vita da “predatori”. È funzionale inoltre all’incontro con Deacon, leader dei West VII e nemesi di Cole. Todd Stashwick lo interpreta con maestria, utilizzando il suo fantastico timbro vocale, uno sguardo da autentico sociopatico e miscelando insieme la calma tipica di un cerimoniere, assumendo quasi un tono paterno, a quella tipica crudeltà considerata necessaria per tenere a bada un gruppo di individui confinati ai margini della società. Ramse sembra essere l’unico tra i due a fiutare la psicopatia dell’individuo che ha di fronte, mentre Cole rimane stregato dall’idea di far parte di un gruppo, una tribù. In parallelo abbiamo anche l’apertura emozionale della misteriosa dottoressa Jones, che mette fine all’embargo emotivo rivelando prima il suo vero nome a Cole, e spiegando a Ramse, nell’episodio seguente, particolari sul suo passato, le ragioni che hanno dato il via alla missione e la verità circa la sorte dei precedenti viaggiatori.
Con “The Night Room” lo spettacolo torna in pista e si muove a ritmi frenetici, caratteristica distintiva della show che, un po’ per i tempi ristretti, un po’ per la mole di personaggi e salti temporali che gli autori hanno inserito da inizio serie, si è dimostrata essere imprescindibile, ma non per questo sgradita. Quando si dice fare di necessità virtù. L’azione si svolge quasi interamente all’interno del misterioso laboratorio, dove finalmente ritroviamo tutti i main characters riuniti per cercare di mettere le mani sul tanto agognato virus. Emily Hampshire risulta nettamente più convincente nel ruolo di Jennifer Goines rispetto alla sua prima apparizione, in particolare nel confronto (o meglio nella pioggia di insulti) con Cassandra.
Tra disturbi psichici e attacchi d’isteria, emerge il lato umano della ragazza, soprattutto grazie alla figura di Cole, per il quale sembra provare qualcosa oltre alla semplice ammirazione. Per quanto riguarda Cassie, in questo episodio il suo scopo si risolve solo e unicamente nel premere il pulsante nella sala comandi. Per il resto, non è molto chiaro perché la sua presenza fosse necessaria. I discorsi moraleggianti della dottoressa cozzano in maniera oltremodo fastidiosa con lo scopo della missione, e quindi, se il suo scopo è solo quello di “guarire le persone”, perché non starsene in macchina a fare il palo e aspettare Cole, evitando così il rischio di finire ammazzata, torturata o, come poi è accaduto, rapita? Quale contributo essenziale potrà mai apportare una donna che ha imparato a sparare due giorni fa e che comunque non sembra essere intenzionata a impugnare una pistola? La scelta di andare da sola alla ricerca di una maschera antigas con l’ingenua convinzione di poter scorrazzare liberamente all’interno della struttura si piazza al primo posto tra le idee “geniali” viste finora nello show, salvo poi essere funzionale all’attivazione del “grande fuoco”.
Tom Noonan, con il suo pallid man, rimane la figura di maggior spessore all’interno dello show, confermandosi vero villain della serie nonostante l’entrata in scena di Deacon. L’omicidio a sangue freddo del povero scienziato, la tortura ai danni di Cole e la brutalità nel trattare Jennifer vengono amplificati esponenzialmente dalla pacatezza che egli mantiene durante le sue azioni spregevoli. Peccato si sia fatto fregare come un pivello da Cassandra, permettendogli di attivare comodamente l’interruttore nella sala comandi.
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Bella prova di forza da parte di 12 Monkeys, che contro ogni aspettativa riesce ad offrirci due puntate dai ritmi frenetici e dal colpo di scena facile. La valutazione sale solo di mezzo punto perché fino al giro di boa il rischio di mandare tutto all’aria è sempre lì dietro l’angolo, dunque fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. L’ottima gestione dei salti temporali e l’originalità della “nuova” trama sono decisamente i punti cardine su cui lo show deve fare affidamento. Analogamente a quanto successo dopo l’eliminazione di Goines, la distruzione della night room non conduce alla fatidica cancellazione di Cole e compari, ma bensì ci riporta al presente in un quartier generale finito sotto il controllo dei West VII. Per capirci qualcosa non ci resta che aspettare il prossimo episodio, sperando che a forza di viaggi nel tempo Cole non finisca col friggersi il cervello prima del season finale.
Cassandra Complex 1×03 | 0.90 milioni – 0.3 rating |
Atari 1×04 | 0.73 milioni – 0.2 rating |
The Night Room 1×05 | 0.66 milioni – 0.2 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.