Arrow 5×11 – Second ChancesTEMPO DI LETTURA 6 min

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Maybe this team is all about finding second chances.

Come da titolo, dopo la visione di questa 5×11 viene veramente la voglia di dare ad Arrow l’ennesima seconda possibilità di redenzione. Tolti gli ormai classici buchi di sceneggiatura, che ormai sono diventati caratteristica necessaria di uno script dell’arciere, e tolti certi dialoghi in cui, Curtis in primis, fa venire voglia di chiudere tutto, “Second Chances” è tutto fuorché un episodio discutibile e questo sia per merito del flashback (finalmente interessante), sia per merito della nuova Black Canary.

Flashback

È difficile da ammettere ma, dopo 2 stagioni fallimentari, finalmente i flashback sono tornati ad essere quell’elemento in più che tanto si aspettava di riavere in Arrow. La passione per questi “dietro le quinte negli anni di presunta morte di Oliver” era infatti calata vertiginosamente dopo la seconda stagione, più o meno quando Arrow stesso aveva cominciato a smarrire la bussola narrativa. Ora però qualcosa sembra cambiato e l’interesse per ciò che è successo in Russia è arrivato a parificare la narrazione nel presente, a sorpresa. E non potrebbe essere altrimenti vista la presenza di Talia Al Ghul che, all’improvviso, porta una ventata di aria fresca ed un vortice di novità.

There is a monster inside you, yes, but it is not you. You need to create one. You need to give the monster an identity. It’s only when the monster becomes someone else, some…thing…else that you’re free to be Oliver Queen.

Oliver, nella series premiere, era arrivato a Starling City che era già un abile guerriero, ma nel corso dei flashback non si era ancora arrivati a capire in quale modo si fosse impadronito di queste conoscenze. Talia Al Ghul potrebbe essere esattamente la risposta che si andava cercando, oltre che un importante fonte di informazioni circa il passato ancora da chiarire di Oliver.
I flashback di Arrow sono stati pianificati originariamente per coprire, in ogni stagione, 1 anno di vita di Oliver e, tra una cosa e l’altra, si è perso molto tempo raccontando quanto il belloccio di Starling sia passato dall’essere un party boy ad un killer senz’anima o, come si autodefinisce in questo episodio, un “monster”. Quello che manca però è appunto una giustificazione sulla sua abilità di combattimento e Talia può ma soprattutto deve essere la risposta a questo quesito irrisolto.

Black Canary: Atto III

Di Black Canary ce n’è una e come lei non c’è nessuna All’inizio di Arrow, c’era Sarah Lance (The Canary), poi le successe la sorella Laurel (Black Canary). All’attivo quindi non c’è stata solo Black Canary ma anche The Canary e ora, dopo la morte di Laurel, sembra che a portare questo nome sarà Dinah Drake che, come sanno i lettori della DC Comics, non è un nome affatto casuale perchè nei comics fu la prima Black Canary.
Tralasciando la non giustificabile assenza del sindaco di Star City per una gita fuori porta di 3 giorni a Hub City, il reclutamento di Dinah Drake è una nota positiva sia a livello di casting che a livello di esperienza all’interno dell’Arrow Team. La scelta di avere qualcuno che effettivamente sia in grado di combattere decentemente e che sia anche una metaumana non è infatti casuale visto quanto spesso ormai si incappi in metaumani o in situazioni che necessitano di superpoteri, il tutto senza escludere il fatto che Dinah ha già 3 all’attivo come vigilante e quindi è sicuramente di un livello superiore rispetto agli altri “cadetti”. Allo stesso tempo risulta anche una carta in più da poter giocare nei confronti di Prometheus che, non essendo a conoscenza dei poteri di Dinah, potrebbe rimanere spiacevolmente sorpreso riguardo la new entry.
La gita fuori porta ad Hub City non è malvagia e ha il suo perchè, specialmente in quei momenti di socializzazione tra Oliver-Curtis-Rene alla tavola calda. Non si può infatti non notare come questa cosa possa dare più profondità ai personaggi che maggiormente hanno dimostrato feeling con Oliver. Dinah, in quest’ottica, si presenta e si rende intrigante esattamente come loro, se non di più, e quindi non farà fatica a guadagnarsi lo spazio che gli spetta, il tutto sperando che venga gestita con un po’ di astuzia dagli sceneggiatori.

 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
  1. In questo episodio compare il Capitano Singh di The Flash, sancendo così un piccolo crossover con il serial del Velocista Scarlatto.
  2. Questo è il primo episodio che mostra la presenza di ben tre metaumani sullo schermo: Dinah Drake, Sean Sonus e Flash.
  3. La Black Canary dell’Universo CW è un personaggio abbastanza rivisitato e cambiato qua e là per necessità di riadattamento televisivo. Per farvi un esempio, nei comics Dinah Laurel Lance non ha una sorella ed eredita il manto di Black Canary dalla madre, il cui nome era Dinah Drake, che acquisisce il secondo cognome di Lance dopo essersi sposata con il poliziotto Larry Lance. Mentre la mamma di Dinah era una semplice combattente in costume senza alcun potere (ma dotata una grande tecnica di combattimento), la figlia svilupperà non solo le stesse tecniche combattive, ma anche un metagene che conferirà alla donna un superpotere: quello che verrà poi chiamato “Canary Cry”, un potentissimo urlo sonico dai vari effetti e utilizzi, per lo più devastanti e distruttivi. I fattori che spingeranno la Dinah del fumetto a diventare una supereroina, non sarà la morte violenta di un parente, ma la semplice ammirazione dei lavori svolti dai genitori come poliziotto e eroina; dopo un rigoroso addestramento sotto la guida di Ted Grant/Wildcat e il pensionamento della mamma, Dinah porterà avanti il nome di Black Canary. Prima apparizione di Dinah Drake/Black Canary I: Flash Comics #86 del 1947 (morirà poi su Secret Origins #50 del 1990 dopo una lotta contro il cancro). Prima apparizione di Dinah Lance/Black Canary II: Justice League Of America #75 del 1969. Come avete letto, quello che gli showrunner di Arrow hanno fatto, è stato un semplice mescolamento di carte, in modo di dare a Black Canary una figura a cui ispirarsi.
  4. Oliver Queen non riceva il suo costume e l’arco da Talia Al Ghul. Nei fumetti, soprattutto nella miniserie Green Arrow: Year One, la passione per l’arco ce l’avrà fin da bambino, ammirando le gesta da Robin Hood. Il costume, invece, se lo creerà da solo.
  5. Già da un po’ di episodi ha fatto la sua comparsa Talia Al Ghul. Ma chi è questo personaggio? Talia è la figlia maggiore di Ras e tra i love interest più conosciuti di Batman dal quale ha avuto anche un figlio (Damian Wayne, ora attuale Robin). Comparsa per la prima volta su Detective Comics #411 del 1971, il fascino del personaggio è sempre stato nell’incertezza delle sua lealtà, divisa tra il padre Ra’s e l’amante Batman.
THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dinah Drake è potenzialmente un personaggio in grado di migliorare Arrow
  • Oliver-Curtis-Rene
  • Gita fuori porta a Hub City
  • Dove è finita Thea?
  • Classici buchi di sceneggiatura
  • Felicity che si fa hackerare da una fan

 

Arrow dimostra di avere ancora delle frecce al suo arco e merita una seconda chance: ogni riferimento ironico a persone, titoli di episodi o situazioni è puramente casuale.

 

Who Are You? 5×10 1.68 milioni – 0.6 rating
Second Chances 5×11 1.91 milioni – 0.6 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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