Ash VS Evil Dead 3×06 – Tales From The RiftTEMPO DI LETTURA 3 min

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Entrati ufficialmente nella seconda metà di stagione, Ash VS Evil Dead conferisce nuova linfa a una trama volutamente cristallizzata in fase di avvio stagionale, regalando così nuovi spunti narrativi atti ad evitare che la serie scada nel classico modello alla Power Rangers, modello caratterizzato sostanzialmente da due elementi: villain di puntata puntualmente sconfitti dai protagonisti e palate di trash.
All’interno dell’episodio si snodano così due storyline parallele, la quest di Ash, Pablo e i Cavalieri di Sumeria, alla ricerca del passaggio mistico che collegherebbe sfera umana e terre dei morti – senza dubbio esemplificativo per quanto concerne il modello Power Rangers sopracitato – e lo scontro tra Kelly e Ruby, conclusosi a favore di quest’ultima.
Uno dei postulati a cui Ash VS Evil Dead ci ha abituato è la sacrificabilità dei suoi personaggi, a prescindere dalla loro importanza all’interno della narrazione; è anche vero, però, che, fatta eccezione per la sottintesa “immortalità” del protagonista, senza il quale la serie non avrebbe ragione di esistere, anche i comprimari hanno man mano acquisito questo alone di intoccabilità prima associabile soltanto ad Ash. L’intera saga, infatti, a cominciare dalla trilogia cinematografica, ha sempre fatto della regola “non si scappa al richiamo del male” (salvo ovviamente essere provvisti di arti-motosega) uno dei suoi tanti elementi distintivi.
Giunti a questo punto della serie, invece, la tendenza ad ammazzare indistintamente ogni persona cara, o semplicemente limitrofa, ad Ash sembra essersi interrotta, in favore di una “seconda chance” data solamente ai co-protagonisti dello show. In tal senso, nonostante il caso Pablo rimanga ancora apertissimo e nulla assicuri che il suo esorcismo si configuri come una condizione definitiva, la morte di Kelly appare avvolta da un alone di sospetto, sospetto spettatoriale potremmo dire, che porta chi guarda a dubitare sull’effettiva dipartita del character, attualmente ridotta a mero contenitore per la rinascita di Kaya. A fomentare il sospetto anche l’evidente svantaggio della ragazza fin dalle prime battute dello scontro, svantaggio che ha reso scontato fin da subito l’esito della battaglia e che quindi ha spento sul nascere ogni possibile colpo di scena finale.
Dettò ciò la serie continua a offrire allo spettatore tutto ciò di cui ha bisogno: ignoranza a palate, litri di sangue finto e progressione narrativa centellinata allo scopo di stuzzicare la curiosità di chi guarda. Unico punto interrogativo la presenza di Brandy, attualmente priva di qualsivoglia scopo o significato se non quella di costituire un ostacolo o, ancora peggio, un punto debole sfruttabile da Ruby e compagnia per poter arrivare ad Ash. A parte questa piccola inerzia, Ash VS Evil Dead continua a configurarsi come uno degli appuntamenti settimanali più graditi per tutti coloro che desiderano staccare la testa per venti minuti senza necessariamente virare verso il genere comedy classico. Occorrono naturalmente anche uno stomaco forte e una forte propensione alla demenza, ma se siete arrivati fin qui senza dubbio queste caratteristiche non vi mancano.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lo scontro tra Kelly e Ruby
  • Il consueto duello trash tra Ash e il posseduto di turno
  • Kaya dentro al corpo di Kelly
  • Nulla da segnalare a parte la mancanza di un vero scopo per Brandy all’interno della narrazione

 

La serie procede a pié sospinto verso la fase finale di questa terza stagione e, nonostante gli ascolti non siano da record, l’augurio è che questa serie possa ancora andare avanti per molto tempo, magari chiudendo il ciclo iniziato con la trilogia di Evil Dead in maniera dignitosa e soprattutto senza rovinare l’ottimo lavoro compiuto finora.

 

Baby Proof 3×05 0.18 milioni – 0.1 rating
Tales From The Rift 3×06 0.19 milioni – 0.1 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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