Nell’anno del Giubileo di Platino, che ha visto proprio nelle scorse settimane l’Inghilterra festeggiare i 70 anni di regno della Regina Elisabetta II, Starz fa un bel passo indietro nel tempo e sceglie di raccontare l’ascesa al trono di un’altra Elisabetta che ha segnato la storia.
Con l’ausilio della creatrice Anya Reiss, viene così messa sotto la lente d’ingrandimento Queen Elizabeth I, ultima sovrana della dinastia Tudor, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Soprannominata The Virgin Queen, Elizabeth sale al trono d’Inghilterra e Irlanda nel 1558 e vi rimane fino al giorno della sua morte nel 1603. Una Golden Age passata alla storia come “The Elizabethan Era” che viene caratterizzata sia da vittorie militari che dalla fioritura di un’ampia parentesi artistica e culturale (tra i grandi artisti dell’epoca spiccano William Shakespeare e Christopher Marlowe).
Un regno importante dunque quello di Elizabeth I che, tuttavia, non è il fulcro di questa serie tv.
“It’s just the target that his death has placed on my back. My brother, my sister and me. It’s a great game of ‘keep or kill’ to them all. I will not be killed.”
INTRIGHI A PALAZZO
Come lascia ampiamente intendere il titolo della serie, questo drama storico non mira a raccontare il regno di Elizabeth I, bensì il percorso che ha portato la giovane principessa a salire al trono. Una strada tortuosa fatta di giochi di potere e strategie politiche che alla morte di Enrico VIII ha visto protagonisti i suoi eredi. Ed è da queste premesse che parte “Keep Your Knife Bright”.
Il pilot di Becoming Elizabeth si apre con un’intensa cold opening che annuncia la morte di re Enrico VIII e ne presenta la linea di successione composta da Elizabeth, Mary ed Edward, con quest’ultimo che sale subito al trono diventando il nuovo Re d’Inghilterra. Edward, però, è pressoché un bambino ed è così che alla corte d’Inghilterra i giochi per il trono prendono ufficialmente vita.
Nonostante sia la terza in ordine di successione, dopo Edward e Mary, Elizabeth rientra a pieno titolo nelle strategie politiche sin dall’inizio e il pilot svolge un buon lavoro nell’illustrarne i risvolti. Proprio per questo motivo, il primo episodio non sembra dedicarsi troppo alla sua protagonista. Nel descrivere il contorno della nuova corte, la serie si prende il suo tempo nel presentare anche tutti gli altri volti che, in un modo o nell’altro, andranno a mettere la loro impronta nella storia. A tal proposito, prominente per tutta la durata del pilot è la rappresentazione della coppia composta da Catherine Parr e Thomas Seymour. Due figure che giocheranno un ruolo da protagonisti negli intrighi di palazzo e che iniziano a farsi strada con il prendere sotto la loro ala protettiva una Elizabeth ancora adolescente. Tuttavia, in quest’atto di mettere sul campo tutti i giocatori, ne perde un po’ la presentazione della stessa protagonista, con Elizabeth che si ritrova inizialmente messa da parte proprio a favore della più carismatica coppia Parr – Seymour. Una scelta che non stona neanche tanto a livello narrativo, dato che le loro dinamiche ben si prestano nel dar vita ad un primo episodio molto più vivace rispetto ad una più pacata e ancora ingenua Elizabeth, ma che tuttavia portano appunto la protagonista un po’ nell’ombra.
UN’OTTIMA PRESENTAZIONE
Con i suoi otto episodi totali, ci sarà sicuramente modo per la stessa Elizabeth di prendere in mano la serie e concentrarla maggiormente sulla sua figura. Per ora, il pilot svolge comunque un ottimo lavoro di presentazione, non solo dei fatti storici ma anche da un punto di vista tecnico.
Le produzioni Starz rientrano ormai di diritto in quei prodotti ad alto tasso estetico (Outlander ne è un esempio lampante e sempre attuale) e Becoming Elizabeth non è certo l’eccezione. Sin dalle prime inquadrature, l’episodio si mostra con caratteristiche tecniche di altissimo livello, dalla regia alla fotografia, l’intero comparto presenta una stupefacente ambientazione che rende il prodotto affascinante attraverso le sole immagini.
Ma ben rilevante è anche il cast che riesce a catturare l’attenzione del pubblico con il minimo sforzo. A partire dalla protagonista, interpretata da Alicia von Rittberg che, come detto, risulta un po’ in ombra ma allo stesso tempo porta bene in scena una Elizabeth più innocente. Seguono a ruota, poi, Romola Garai nei panni di Mary, John Heffernan nel ruolo di Edward Seymour e Bella Ramsey conosciuta ai più per il suo ruolo in Game Of Thrones e presto protagonista con Pedro Pascal di The Last Of Us. Infine, la vera coppia protagonista di questo pilot vede come interpreti Jessica Raine (Patrick Melrose) e Tom Cullen (Downton Abbey, Knightfall, Gunpowder). Un cast variegato che riesce nell’intento di intrigare al punto giusto lo spettatore e spingerlo ad attendere il prossimo episodio.
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Di sicuro non il primo adattamento sulla vita di una delle sovrane più importanti della storia, tuttavia, la vita di Elizabeth I finora era stata esaminata più che altro negli anni successivi all’incoronazione. Ma la sua storia è iniziata molto prima di diventare regina e Becoming Elizabeth è da lì che intende partire.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.