“You get little bored with your life so you come roll around in the dirt, have some fun with Slippin’ Jimmy, then back up.”
Nell’era di Amazon e Tripadvisor, tempi in cui il piacere del consumo viene rimpiazzato dal piacere del giudizio, la critica è diventata una professione di massa, accostata a gesti ed atti quotidiani. Blogger, recensori o semplici appassionati di televisione provano così a liberarsi del logocentrismo della critica tradizionale e ad inventare nuove forme di intervento critico più in sintonia con le possibilità comunicative concesse dal web. L’evoluzione del prodotto telefilmico avvenuta negli ultimi dieci anni offre così un’occasione d’oro per sollecitare nuove forme collettive di produzione e verifica del discorso televisivo, espresse mediante le centinaia di siti e blog che si occupano di serie TV. Internet diventa così strumento privilegiato nelle mani del navigatore in termini di partecipazione e costruzione del significato. Significato che, ancor più frequentemente, passa attraverso un’intricata orditura fatta di teorie e supposizioni, talvolta plausibili, altre volte al limite dell’assurdo, postate su blog e forum che hanno il merito di creare vere e proprie comunità di invasati appassionati. Sebbene questo processo prenda il via da serie che hanno fatto della componente mistery la propria raison d’être (Twin Peaks e Lost possono essere considerate pioniere in questo senso), anche Better Call Saul sembra aver stuzzicato l’interesse di questi “cospiratori seriali”, in particolare il personaggio di Kim Wexler, al centro di una teoria molto interessante che circola sul web oramai da più di un anno.
Perché Kim non compare in Breaking Bad? E’ proprio a partire da questa semplice domanda che prende corpo la suddetta teoria. Su Reddit le risposte non mancano: Kim rimasta incinta e fuggita per proteggere il bambino, Kim in carcere per difendere Jimmy oppure, e questa sembra essere la più interessante, Kim nel ruolo di partner silenzioso di Saul Goodman, nascosta nell’ombra per ovvie ragioni legate alla sua incolumità. A sostegno di questa teoria, oltre al progressivo deterioramento del suo senso etico di stagione in stagione, abbiamo anche alcuni indizi senza dubbio sospetti, disseminati qua e là proprio come le decine di Easter Egg che tanto piacciono a Gilligan e colleghi:
– Nella seconda stagione, scopriamo che il film Ice Station Zebra è il preferito di Kim, importante per lei perché legato al ricordo di suo padre. Successivamente, nel corso di una truffa ai danni di un uomo d’affari, i due partners in crime lo convincono a intestare un assegno di 10.000 $ alla Ice Station Zebra Associates. Ebbene, Ice Station Zebra è anche il nome della società utilizzata da Saul Goodman in Breaking Bad per riciclare il denaro sporco.
– In Breaking Bad possiamo notare, in più di un’occasione, una seconda scrivania, sempre vuota, nell’ufficio di Saul Goodman. Nel corso della serie non vediamo mai chi sia l’occupante, probabilmente perché Saul preferisce non mettere questa seconda persona in contatto diretto con i criminali che mettono piede nello studio legale. In Better Call Saul la scrivania di Kim appare sempre disordinata e sommersa dalle scartoffie, esattamente come accade per la seconda postazione all’interno dell’ufficio di Saul.
– Dal punto di vista della simbologia, sempre cara a Gilligan fin dai tempi dell’opera madre, abbiamo un’immagine oramai divenuta celebre all’interno di forum e blog dedicati a questa teoria. Ad un certo punto, nel corso del settimo episodio della prima stagione, Jimmy e Kim si trovano fuori dall’ufficio e un fascio di luce illumina il primo lasciando la seconda in penombra; un’immagine che sembra aver suscitato l’interesse dei cospiratori più sospettosi e che, conoscendo l’amore di Gilligan per questo genere di cose, potrebbe realmente rappresentare il primo indizio a favore di questa teoria.
L’evoluzione (o involuzione) di Kim, nelle intenzioni abbastanza simile al percorso di Walter in Breaking Bad, motivato in definitiva dal bisogno di fuggire da una vita noiosa, non fa altro che alimentare ulteriormente suddette speculazioni. Kim non può che essere consapevole del suo reale valore e, anche se al momento sembra essere ancora riluttante all’idea, prima o poi dovrà ammettere a se stessa che alla base delle sue azioni risiede un genuino desiderio di evadere da una realtà oramai divenuta monotona e noiosa.
Teorie e cospirazioni a parte, questo nono episodio ha inoltre il pregio di scaldare nuovamente i motori, in attesa del finale di stagione, dopo la temporanea battuta d’arresto – si fa per dire – mostrata settimana scorsa. Abbiamo tempo per un po’ di fan service – altra componente molto cara a Gilligan – con l’arrivo del famoso campanellino di Hector Salamanca, un regalo del nipote Lalo, ma soprattutto abbiamo due eventi abbastanza inaspettati: il rifiuto della commissione ai danni di Jimmy, giudicato “insincere“, e la fuga del signor Ziegler, solo apparentemente dovuta alla nostalgia di casa.
Due eventi collegati dal tema della fuga – fisica o morale che sia – sottolineato in più di un’occasione da quell’insegna rossa EXIT che già aveva accompagnato, al termine del processo avvenuto nel corso della terza stagione, il crollo psicologico di Chuck. L’Auf Wiedersehen (arrivederci) a cui dobbiamo il titolo dell’episodio assume così un significato diverso, non più riconducibile alla semplice scritta sul muro da abbattere. Si tratta di un indizio, un aiuto alla comprensione della puntata.
All’interno della tavola calda, nella clinica dove risiede Hector, riflessa sulla scrivania durante la valutazione di Jimmy o da Pollos Hermanos, la scritta rossa Exit campeggia sopra le teste dei nostri protagonisti, quasi a dirci che per loro, in quel preciso istante, esiste una via d’uscita. Non stupisce dunque che la stessa insegna luminosa si spenga nel corridoio percorso da Jimmy in seguito alla sua valutazione. Non c’è via di fuga per chi vive in fuga.
L’episodio si chiude così sulla rocambolesca evasione dell’ingegnere tedesco, allo stato attuale delle cose abbastanza inspiegabile ma, sempre secondo altre teorie lette su internet, probabilmente mosso da motivazioni ben più grandi di lui. Alcuni teorizzano una possibile malattia terminale, quasi a voler creare un parallelismo con la parabola discendente di Walter White ma, come al solito, si tratta solo di speculazioni. Una cosa è certa, Better Call Saul è una serie che necessita di uno sguardo decisamente approfondito per poter essere compresa in tutte le sue innumerevoli sfaccettature. Forse occorrerà un rewatch per assicurarsi di non aver perso nulla di importante.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Coushatta 4×08 | 1.37 milioni – 0.5 rating |
Wiedersehen 4×09 | 1.35 milioni – 0.5 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.