Bisogna ammettere che era molto difficile replicare non tanto il successo, ma la bellezza di quella prima stagione di Broadchurch. Insomma un tv show che nasce come un poetico giallo, una volta chiuso il caso di omicidio non ha più ragion d’essere e qualsivoglia deriva possa prendere sarebbe una schifezza. Un nuovo omicidio? Nella cittadina dove fino a poco tempo prima della morte di Danny il reato più pericoloso era l’eccesso di velocità? Allora una nuova location? Facendo diventare Hardy e Miller più che due detective due poveri e malnutriti raminghi in giro per la Gran Bretagna a caccia di killer assetati di sangue? Anche no, grazie.
E invece Chibnall ci ha regalato questi due magnifici episodi quasi per zittirci; e in effetti di fronte a questo secondo episodio non ci sono molte parole da poter spendere, si tratta soltanto di mettersi comodi e guardare.
La riapertura del caso di Joe è la storyline principale, che si presta come ottima scusa per poter rivedere i protagonisti della scorsa stagione, tutti indubbiamente innocenti, ma non per questo santi (il terrore nei loro occhi alle parole sicure di Beth, unica vera vittima di tutta la vicenda, secondo cui nessuno ha nulla da nascondere). Al centro di tutto, la famiglia Latimer protagonista di una serie di emozioni che raggiungono e coinvolgono anche l’ultimo telespettatore stravaccato sull’ultima poltrona ai confini della Papuasia: la riesumazione del corpo, la dichiarazione di non colpevolezza, la chiamata al banco dei testimoni e l’assordante esclusione dalle prove della confessione di Joe Miller sono solo le prime portate. E non osiamo immaginare come arriveremo all’ammazzacaffè. Insomma le regole per fare di questa seconda stagione un legal drama avvincente ci sono tutte e noi reduci da Suits, Ally McBeal, The Good Wife e The Escape Artist lo sappiamo bene, ormai fiutiamo il voir dire come segugi da tartufo (un po’ come dopo undici stagioni di Grey’s Anatomy e otto di Dr. House: posso perfettamente asportarci un polmone da soli).
Il processo su Danny non solo funziona benissimo, ma è oltretutto ben rappresentato a partire dagli avvocati finendo alla stampa, tutto così terribilmente reale, forse perché reale lo è davvero; e così magari li spendi due minuti per una tra le più banali delle riflessioni, perché ti sembra quasi di sentirlo il peso di Beth Latimer di fronte alla spettacolarizzazione del processo.
Mentre il processo si fa buon filo conduttore della stagione, al di fuori delle aule di tribunale si sviluppa la trama parallela che coinvolge Hardy e Miller, di nuovo insieme per una bloody investigation. L’omicidio (o gli?) irrisolto di Sandbrook è il fiocco su un regalo impacchettato, perché non ci fa perdere l’occasione di rivedere i due detective di nuovo insieme, fianco a fianco sino all’ultimo battibecco. Tenerli stretti nella morsa del processo sarebbe stato riduttivo, in fondo arrivati a questo punto la polizia non può fare molto e riaprire le indagini sul caso Latimer non avrebbe senso perché è qualcosa di già visto. Hardy e Miller rimangono fuori dalla macchina processuale, salvo essere investiti da ulteriori indagini e procedimenti incidentali riguardo la loro condotta professionale (come probabilmente intuiamo dalla puntata), per cui un’indagine che rimanesse fuori dalla trama del caso di Joe Miller ci voleva assolutamente, anche per dare del lavoro da fare a questi due poveracci che da avvincenti investigatori di omicidi sono finiti a fare contravvenzioni stradali e (de)motivatori delle nuove leve. Quindi non importa se ad Hardy viene fatta dire la paraculata del “E secondo te perché mi sono fatto trasferire qui a Broadchurch?” se la risposta è “Brutto stronzo mi ha fregato il lavoro per metter al sicuro la tua amica frangettona”.
Ti abbiamo tanto criticato Chibnall (e chi non lo avrebbe fatto) per quell’obbrobrio americano che hai partorito, così tanto che ti avevamo anche tolto un po’ di fiducia per la ripresa di Broadchurch. Ma oggi, caro Chris, è il giorno della rivincita: guardate e imparate come si trasforma un giallo “christieniano”, sulla carta ormai finito, in un legal drama con sfumature cromatiche da noir. Chapeau.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episode 1 2×01 | 11.34 milioni – ND rating |
Episode 2 2×02 | 9.88 milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.