Recensione Scoop
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Scoop

Basato sul libro "Scoops: Behind the scenes of the BBC's Most Shocking Interviews", il film diretto da Philip Martin non riesce a raggiungere le vette drammatiche di onorevoli predecessori come She Said e Il Caso Spotlight.

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Ispirato ad eventi realmente accaduti, Scoop ci porta all’interno della redazione della BBC Newsnight dove due tenaci giornaliste, grazie ad una accurata negoziazione con la famiglia reale inglese, riescono ad ottenere una sconvolgente intervista con il Principe Andrea, duca di York, di fatto affossando per sempre la sua già precaria reputazione e costringendolo a ritirarsi dalla vita pubblica e da tutti gli incarichi reali.

Che la BBC, l’emittente pubblica televisiva del Regno Unito (l’equivalente della nostrana Rai), e la royal family inglese abbiano sempre avuto uno stretto legame è stato recentemente dimostrato quando, pochi giorni fa, la principessa del Galles, Kate Middleton, ha deciso di affidare proprio alla BBC la registrazione dell’annuncio in cui confessava al mondo intero di avere un tumore e di essersi sottoposta ad un trattamento chemioterapico preventivo.
Un annuncio ufficiale doveroso per mettere a zittire tutte le congetture e le cospirazioni che erano nate dalla sua assenza, negli ultimi mesi, a tutti gli impegni reali già programmati da tempo. Un rapporto travagliato quello della BBC con Buckingham Palace che spesso ha messo i reali in cattiva luce nel nome di un giornalismo vero, che non ha mai avuto paura di fare domande scomode gettando ombre e disonore nei confronti della monarchia più chiacchierata di questo secolo.

Dedichiamo il nostro tempo a storie che gli altri non vogliono raccontare.

BBC E ROYAL FAMILY


È il 2008 quando l’imprenditore Jeffrey Epstein viene condannato da un tribunale dello stato della Florida per aver procurato delle ragazze minorenni ad alcuni politici in vista. Durante le indagini saltano fuori molti nomi tra i quali quello del principe Andrea, secondo figlio maschio della regina Elisabetta II. La notizia fece scalpore nell’opinione pubblica ma la royal family, ligia nel mettere in pratica il mantra “mai lamentarsi, mai dare spiegazioni“, non rilasciò dichiarazioni ufficiali. Tutto sarebbe potuto passare nell’oblio se non fosse che la BBC in quegli anni si trovava ad affrontare un momento critico di tagli al budget e riduzione di costi che interessano tutte le redazioni. È il momento perfetto per cercare di riportare i telespettatori sullo schermo grazie a storie che interessano davvero.
L’operazione di riuscire ad accaparrarsi interviste importanti, che grazie all’abilità persuasiva e manipolatrice dell’intervistatore di turno riuscivano a far rilasciare ai membri della famiglia reale dichiarazioni esplosive, è un tratto distintivo della BBC che nel 1995 riesce a far ammettere a Lady Diana, davanti a 23 milioni di telespettatori, i problemi di coppia tra la principessa del Galles e l’allora erede al trono Carlo d’Inghilterra definendo il loro matrimonio “un po’ affollato.

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IL PRINCIPE PLAYBOY


Scoop, diretto da Philip Martin, già regista di diversi episodi di The Crown, porta in scena però una storia diversa che non interessa le malefatte del principe Andrea duca di York (qui interpretato da Rufus Sewell in particolare stato di grazia) che già da solo, negli anni, era riuscito a scavarsi la fossa grazie alla sua fama di donnaiolo e sex addicted paparazzato in ogni dove accanto a troppo giovani ragazze in bikini.
Il film racconta invece i retroscena dell’ennesima indagine giornalistica che ha fatto tremare la Balmoral e indignare i sudditi inglesi e di come la giornalista Sam McAllister (Billie Piper) dopo anni di costanti tentativi di abbordare il principe Andrew attraverso la sua assistente Amanda Thirsk (Keeley Hawes) riesca finalmente a portare il reale playboy davanti ad una telecamera, pronto a farsi distruggere emotivamente dalle domande di una impassibile Emily Maitlis (Gillian Anderson).

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UN CAST AL TOP


La buona riuscita di questo prodotto è data in primis dal cast favoloso. Rufus Sewell è un patetico principe Andrea meglio anche dell’originale, che balbetta scuse inconsistenti anche davanti a domande semplici, per poi cadere nell’imbarazzo totale quando la giornalista lo chiude all’angolo con richieste di spiegazioni più specifiche, risultando imbarazzante (e imbarazzato) nello stesso modo dell’intervistato originale.
Billie Piper tutta giacche di pelle e make up alla Billie Eilish è formidabile nel ruolo di Sam Mc Allister, la grintosa booker che è riuscita ad ottenere l’intervista ma che abdica emotivamente davanti alla collega più blasonata che apparirà sugli schermi per intervistare sua altezza reale davanti alle telecamere. Gillian Anderson una garanzia nel dipingere la spietata Emily Maitlis, una versione giornalistica e peggio vestita della Miranda Priestly de Il Diavolo Veste Prada.


Nonostante il cast di prim’ordine e le loro convincenti interpretazioni, Scoop non riesce a colpire lo spettatore e a farlo innamorare delle peripezie personali del dietro le quinte, colpa di una sceneggiatura frettolosa che accenna ma non conclude. Basato sul libro Scoops: Behind the scenes of the BBC’s Most Shocking Interviews” scritto dalla stessa Sam McAlister, la pellicola vale comunque la visione, anche se il prodotto di Philip Martin non riesce a raggiungere le vette drammatiche di onorevoli predecessori come She Said e Il Caso Spotlight. Un film godibile ma nulla più.

TITOLO ORIGINALE: Scoop
REGIA: Philip Martin
SCENEGGIATURA: Peter Moffat
INTERPRETI: Gillian Anderson, Rufus Sewell, Keeley Hawes, Billie Piper
DISTRIBUZIONE: Netflix
DURATA: 102′
ORIGINE: UK, 2024
DATA DI USCITA: 05/04/2024

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Membro Onorario della Generazione X. Dal 1994 si aggira nei corridoi dell'archivio degli X-Files senza trovare l'uscita. Da piccola fingeva di avere la febbre per rimanere a casa da scuola a guardare gli episodi di Hazzard. Capisce poco di Cinema ma ci prova.

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