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“Sam” è l’episodio del cordoglio, del lutto che sconvolge la vita di Cardinal trascinandolo in un abisso di dolore totale. Tutto riparte dai momenti conclusivi di “El Brujo”, quando la più grande paura del detective divenne realtà: la moglie, colpita psicologicamente dalle informazioni relative ad un suo (involontario) coinvolgimento nella morte dell’agente sottocopertura per cui Cardinal è pronto ad assumersi la colpa, è crollata definitivamente. Il sangue ed il corpo esanime della donna si parano dinanzi agli occhi sia del marito, sia delle volanti già arrivate sul posto. Il ritmo della ripresa è lento, l’audio ovattato ed i rumori della gente che parla risultano essere lontani anni luce dalla figura imponente, ma ridotta in ginocchio, di Cardinal.
La morte di Catherine lo ha definitivamente portato a stretto contatto con una parte di vita che credeva di aver già superato ed essersi messo alle spalle. Eppure, il passato fa ritorno nella vita di Cardinal così come fa ritorno anche nello spettatore che rivive, per mezzo della morte della moglie, un assaggio di quanto avvenne (dal punto di vista psicologico) per un altro John (questa volta Luther) recentemente tornato nei palinsesti televisivi.
Nonostante buona parte dell’episodio venga costruito attorno all’intenso legame familiare, “Sam” non disdegna il suo ruolo prettamente introduttivo relativamente alle dinamiche stagionali che da adesso in avanti i personaggi in scena si ritroveranno a dover affrontare. Un nuovo agghiacciante caso si affaccia nelle vite dei detective e ciò sottolinea ancor di più la qualità della serie canadese rispetto a quanto portato in scena dalle varie serie di genere simile. Per serie come Luther o addirittura Sherlock, si ha sempre la sensazione che i casi di omicidio a cui i vari team lavorano coincidono solamente con quelli di scena, dando quindi allo spettatore la sensazione che solamente una volta ogni tanto i poliziotti si mettano effettivamente al lavoro. A volte con cadenze quasi annuali.
Cardinal mette da parte questa costruzione narrativa e fa ricadere, temporalmente, il nuovo caso a ridosso della conclusione di quello analizzato nella seconda stagione, evidenziando un forte elemento continuativo sia dal punto di vista evolutivo, sia da un punto di vista prettamente di sceneggiatura.
E’ questo un elemento che potrebbe benissimo essere annoverato all’interno di semplici dettagli, ma che assume tutto un altro peso nel momento in cui la serie stessa tiene a sottolineare la sua particolare attenzione anche a questi dettagli.
Il nuovo caso viene ovviamente solamente abbozzato: è lampante che concedendo metà del minutaggio alla fase introspettiva ed intimista di John e al funerale di Catherine, ben poco tempo rimane da poter concedere al resto della storia.
Questa terza stagione è l’adattamento del quarto e del quinto romanzo della saga di cui la serie risulta essere la trasposizione televisiva: By The Time You Read This e Crime Machine sono i romanzi, quindi, che troveranno spazio di analisi in questa stagione.
Cardinal, nonostante la traumatica situazione in cui versa, viene mantenuto in gioco da una sempre più importante Delorme, di cui ci si aspetta una ancora più valida e completa evoluzione nel corso della stagione (cambiamenti già intrapresi nel corso del secondo ciclo di episodi).
La seconda stagione, la Blackfly Season, poteva contare su una brutalità visiva negli efferati omicidi che raramente potrà riuscire ad essere riproposta in questo terzo appuntamento annuale con Cardinal. Tuttavia, c’è da tenere ben presente che alla direzione degli episodi torna Daniel Grou, artefice di quella prima stagione che non poté non colpire lo spettatore per una infinità di motivi.
Sarà da valutare, tuttavia, se la qualità riuscirà a tornare a quei livelli oppure se ci attende un ciclo leggermente sottotono come fu l’anno scorso.
Meglio godersi gli episodi e non fasciarsi la testa prima del dovuto.
La morte di Catherine lo ha definitivamente portato a stretto contatto con una parte di vita che credeva di aver già superato ed essersi messo alle spalle. Eppure, il passato fa ritorno nella vita di Cardinal così come fa ritorno anche nello spettatore che rivive, per mezzo della morte della moglie, un assaggio di quanto avvenne (dal punto di vista psicologico) per un altro John (questa volta Luther) recentemente tornato nei palinsesti televisivi.
Nonostante buona parte dell’episodio venga costruito attorno all’intenso legame familiare, “Sam” non disdegna il suo ruolo prettamente introduttivo relativamente alle dinamiche stagionali che da adesso in avanti i personaggi in scena si ritroveranno a dover affrontare. Un nuovo agghiacciante caso si affaccia nelle vite dei detective e ciò sottolinea ancor di più la qualità della serie canadese rispetto a quanto portato in scena dalle varie serie di genere simile. Per serie come Luther o addirittura Sherlock, si ha sempre la sensazione che i casi di omicidio a cui i vari team lavorano coincidono solamente con quelli di scena, dando quindi allo spettatore la sensazione che solamente una volta ogni tanto i poliziotti si mettano effettivamente al lavoro. A volte con cadenze quasi annuali.
Cardinal mette da parte questa costruzione narrativa e fa ricadere, temporalmente, il nuovo caso a ridosso della conclusione di quello analizzato nella seconda stagione, evidenziando un forte elemento continuativo sia dal punto di vista evolutivo, sia da un punto di vista prettamente di sceneggiatura.
E’ questo un elemento che potrebbe benissimo essere annoverato all’interno di semplici dettagli, ma che assume tutto un altro peso nel momento in cui la serie stessa tiene a sottolineare la sua particolare attenzione anche a questi dettagli.
Il nuovo caso viene ovviamente solamente abbozzato: è lampante che concedendo metà del minutaggio alla fase introspettiva ed intimista di John e al funerale di Catherine, ben poco tempo rimane da poter concedere al resto della storia.
Questa terza stagione è l’adattamento del quarto e del quinto romanzo della saga di cui la serie risulta essere la trasposizione televisiva: By The Time You Read This e Crime Machine sono i romanzi, quindi, che troveranno spazio di analisi in questa stagione.
Cardinal, nonostante la traumatica situazione in cui versa, viene mantenuto in gioco da una sempre più importante Delorme, di cui ci si aspetta una ancora più valida e completa evoluzione nel corso della stagione (cambiamenti già intrapresi nel corso del secondo ciclo di episodi).
La seconda stagione, la Blackfly Season, poteva contare su una brutalità visiva negli efferati omicidi che raramente potrà riuscire ad essere riproposta in questo terzo appuntamento annuale con Cardinal. Tuttavia, c’è da tenere ben presente che alla direzione degli episodi torna Daniel Grou, artefice di quella prima stagione che non poté non colpire lo spettatore per una infinità di motivi.
Sarà da valutare, tuttavia, se la qualità riuscirà a tornare a quei livelli oppure se ci attende un ciclo leggermente sottotono come fu l’anno scorso.
Meglio godersi gli episodi e non fasciarsi la testa prima del dovuto.
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Un crime drama in grado di condensare nei canonici quaranta minuti circa di episodio tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di tante altre serie tv ben più conosciute. Perché ancora non state guardando Cardinal?
El Brujo 2×06 | ND milioni – ND rating |
Sam 3×01 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.