Cardinal 4×05 – ScottTEMPO DI LETTURA 3 min

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Cardinal-4x05Ormai a ridosso del proprio finale di stagione, Cardinal decide di temporeggiare il giusto in modo tale da creare il clima adatto. Una scelta più che corretta e che, ancora una volta, evidenzia l’abissale differenza tra questa stagione e le due precedenti: Until The Night, quarto ciclo narrativo tratto dai romanzi di Giles Blunt, rappresenta alla perfezione ciò che Cardinal avrebbe dovuto cercare di essere in ogni singola stagione. Una forte componente crime-poliziesca in grado di reggere la scena per la maggioranza del minutaggio speso e, di contorno, un progressivo approfondimento psicologico e caratteriale dei pochi personaggi in scena (circoscrivibili ai soli Lise e John). Una dimostrazione di caparbietà che stupisce e che rende felici: vedere Cardinal, quest’anno, è passato da vituperato momento settimanale ad appuntamento gradito. Un passo avanti senza ombra di dubbio dovuto anche ad una storia ben più convincente delle precedenti.
Si inizia ad intravedere la linea del traguardo, considerato che il killer è stato sbadatamente assassinato nella precedente puntata e che le persone sulle quali vendicarsi iniziano a scarseggiare. “Scott” inizia quindi a contestualizzare il proprio racconto dando modo allo spettatore di comprendere le motivazioni per cui Scott ha deciso di vendicarsi in maniera tanto sadica e violenta di Sheila, Barry e Ken andando ad ampliare quei flashback gradualmente introdotti anche in “Neil” e che rappresentano la spiegazione per cui tutto sta accadendo tutto quello che viene raccontato.
La vita di Scott è stata irreparabilmente rovinata circa vent’anni prima, ma non solo la sua vita: la ragazza con cui si accompagnava, la sua fidanzata, fu la vera vittima della situazione, privando il personaggio di Shawn Doyle anche dell’affetto a lui più chiaro. Non ci sono omicidi nascosti nel fondo di un armadio, però: il gruppo composto da Sheila, Barry, Ken e Taj feriscono alla testa (in maniera involontaria) la povera ragazza che a causa del colpo perderà coscienza. Il gruppo poi decide deliberatamente di non aiutare Scott, anzi, di rendergli il ritorno dalla foresta essenzialmente impossibile sabotandogli il campo in cui si erano installati e la motoslitta. Per cercare soccorsi, quindi, Scott si ritroverà costretto ad abbandonare la fidanzata che, nel mentre, morirà per ipotermia.
Interiorizzato il proprio dolore e spinto da un senso di vendetta maturato negli oltre vent’anni di carcere, il protagonista di puntata replica questo schema sulle persone che gli rovinarono la vita: nessuno viene deliberatamente ucciso, ma ne viene complicato il salvataggio. Un piano, posto sotto quest’ottica, forse ancora più sadico.
La puntata, come appuntato all’inizio della recensione, cerca anche di tergiversare (senza rovinare i quaranta minuti, bisogna ammetterlo) sul leit motiv romanticheggiante attorno al quale ha cercato di costruire questa stagione: la rivelazione di John, che ammette a Lise di non volerla vedere andare via per il nuovo lavoro, è sincera e per nulla out of character (come si potrebbe pensare), forte di una costruzione nel tempo ben orchestrata. Il momento di intimità tra i due viene celato allo spettatore che può solo immaginarlo. John e Lise risultano dei novelli Mulder e Scully, con le dovute proporzioni e con diversi episodi in meno riguardanti la loro evoluzione. Eppure l’appagamento sentimentale e l’affettuosità della scena risulta altrettanto coinvolgente e per nulla fuori luogo.
Considerata la vita costellata di sfortuna di John (unitamente al titolo del prossimo episodio, “John & Lise”) bisogna solo sperare che il tutto non venga blandamente sfruttato per abbattere ulteriormente il morale di John.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I flasback e la rivelazione su ciò che è realmente avvenuto nel bosco oltre vent’anni prima a Scott
  • La violenta morte di Ken ed il suo ritrovamento
  • Cardinal e la figlia
  • Cardinal e Lise: l’inquadratura della porta aperta è stata veramente geniale
  • Sentimentalismo spinto
  • Finale di puntata con consueto cliffhanger
  • Evoluzioni di trama messe per un attimo in stasi

 

Scott risulta ora in fuga, mentre John e Lise sembrerebbero ormai sul punto di poterlo catturare: con un solo episodio alla fine questa quarta stagione di Cardinal sembrerebbe sul punto di essere archiviata come la migliore della serie. Non si possono che incrociare le dita.

 

Neil 4×04 ND milioni – ND rating
Scott 4×05 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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