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Al terzo episodio di livello inizia a palesarsi nella mente dello spettatore un quesito più che corretto: si tratta forse della migliore stagione di Cardinal oppure “science gone too far”?
Bisognerà attendere ancora tre puntate, dal momento che “Barry” rappresenta la fatidica metà stagione. Come era lecito aspettarsi l’anziana signora (Adele, la madre di Barry) abbandonata all’addiaccio nello scorso episodio non viene in alcun modo salvata: esattamente come la sequenza dell’abbandono, anche in questo episodio deve essere sottolineata la macabra eleganza della regia che sembra voler celare fino all’ultimo la realtà, non dando modo allo spettatore di vedere con i propri occhi il corpo congelato a morte di Adele. Solo con l’arrivo di John e Lise sul luogo, però, l’anziana viene ripresa in tutta la sua innocua innocenza.
Anche questo episodio si presenta allo spettatore con incedere lento e composto: niente sbavature dal punto di vista dell’approfondimento dei personaggi; nessuna accelerazione insensata al caso che, bisogna sottolinearlo, procede per la propria strada e con le proprie evoluzioni (correttamente dosate); ulteriori misteri vengono aggiunti e maggiormente amplificati (il legame tra Barry e Sheila; il passato che si ripresenta alla porta chiedendo di saldare il proprio conto).
Insomma, questa quarta stagione di Cardinal sembra aver imparato dai propri errori, ripartendo dalle basi (il lato poliziesco) e solo successivamente ha deciso di concedersi qualche avvisaglia di approfondimento socio-psicologico dei personaggi: John ed il fantasma della moglie; il rapporto tra John e Lise messo alla prova non solo dal nuovo lavoro di quest’ultima; il mandante degli omicidi ed il killer assoldato.
Cardinal a questo punto ha ripreso tutte le sottotrame di cui solitamente si compone, ma le ha ricostruite in toto rendendo i suoi quaranta minuti di appuntamento settimanale un vero e proprio piacere. La prima stagione, spesso citata come ciclo più concreto dal punto di vista narrativo, aveva dalla sua alcune sottotrame che finivano, comunque, per inficiare il buon lavoro del resto dell’episodio: il lato “sporco” di Cardinal (che rendeva il personaggio molto simile allo spesso già citato Luther) e l’indagine portata avanti proprio da Lise. Questa quarta stagione non ha tali elementi (che erano frutto di una doverosa e necessaria presentazione dei character in gioco) e può concedersi approfondimenti con focus più particolareggiato ed attento.
Il ritorno in scena (in maniera proattiva) dell’ex marito di Lise, per esempio, è fortunatamente avvenuto in questa stagione, dal momento che la sua ricomparsa, casuale, ma a favore di sceneggiatura, è stata gestita in maniera più che ottima dando modo di ricamarci attorno un suo riavvicinamento (puramente amichevole) sia con Lise, sia con lo spettatore che rischiava di averne dimenticato l’esistenza.
Viene nuovamente lasciato in sospeso un tassello forse fondamentale all’interno di questa serie: tra John e Lise il senso di amicizia/stima è nato e cresciuto nel corso del tempo. Eppure dall’inizio di questa stagione, si ha come la sensazione che tra i due qualcosa stia per scattare. Non si tratta di voler cercare a tutti i costi del sentimentalismo, quanto piuttosto di coglierne i possibili risvolti ai fini della trama in generale: l’avvicinamento tra i due avrebbe senso a rigor di logica, ma la ricomparsa dell’ex marito di Lise (ed il suo rapimento sul finire di puntata) complicano le carte in tavola. Possibile che si punti a ferire nuovamente John (che già ha perso una moglie), privandolo della sua partner lavorativa e, a questo punto, forse anche sentimentale? Diversamente la trama potrebbe puntare sul “pericolo” per far avvicinare definitivamente i due, sancendo un’unione che da inizio stagione sembra sempre più plausibile.
Bisognerà attendere ancora tre puntate, dal momento che “Barry” rappresenta la fatidica metà stagione. Come era lecito aspettarsi l’anziana signora (Adele, la madre di Barry) abbandonata all’addiaccio nello scorso episodio non viene in alcun modo salvata: esattamente come la sequenza dell’abbandono, anche in questo episodio deve essere sottolineata la macabra eleganza della regia che sembra voler celare fino all’ultimo la realtà, non dando modo allo spettatore di vedere con i propri occhi il corpo congelato a morte di Adele. Solo con l’arrivo di John e Lise sul luogo, però, l’anziana viene ripresa in tutta la sua innocua innocenza.
Anche questo episodio si presenta allo spettatore con incedere lento e composto: niente sbavature dal punto di vista dell’approfondimento dei personaggi; nessuna accelerazione insensata al caso che, bisogna sottolinearlo, procede per la propria strada e con le proprie evoluzioni (correttamente dosate); ulteriori misteri vengono aggiunti e maggiormente amplificati (il legame tra Barry e Sheila; il passato che si ripresenta alla porta chiedendo di saldare il proprio conto).
Insomma, questa quarta stagione di Cardinal sembra aver imparato dai propri errori, ripartendo dalle basi (il lato poliziesco) e solo successivamente ha deciso di concedersi qualche avvisaglia di approfondimento socio-psicologico dei personaggi: John ed il fantasma della moglie; il rapporto tra John e Lise messo alla prova non solo dal nuovo lavoro di quest’ultima; il mandante degli omicidi ed il killer assoldato.
Cardinal a questo punto ha ripreso tutte le sottotrame di cui solitamente si compone, ma le ha ricostruite in toto rendendo i suoi quaranta minuti di appuntamento settimanale un vero e proprio piacere. La prima stagione, spesso citata come ciclo più concreto dal punto di vista narrativo, aveva dalla sua alcune sottotrame che finivano, comunque, per inficiare il buon lavoro del resto dell’episodio: il lato “sporco” di Cardinal (che rendeva il personaggio molto simile allo spesso già citato Luther) e l’indagine portata avanti proprio da Lise. Questa quarta stagione non ha tali elementi (che erano frutto di una doverosa e necessaria presentazione dei character in gioco) e può concedersi approfondimenti con focus più particolareggiato ed attento.
Il ritorno in scena (in maniera proattiva) dell’ex marito di Lise, per esempio, è fortunatamente avvenuto in questa stagione, dal momento che la sua ricomparsa, casuale, ma a favore di sceneggiatura, è stata gestita in maniera più che ottima dando modo di ricamarci attorno un suo riavvicinamento (puramente amichevole) sia con Lise, sia con lo spettatore che rischiava di averne dimenticato l’esistenza.
Viene nuovamente lasciato in sospeso un tassello forse fondamentale all’interno di questa serie: tra John e Lise il senso di amicizia/stima è nato e cresciuto nel corso del tempo. Eppure dall’inizio di questa stagione, si ha come la sensazione che tra i due qualcosa stia per scattare. Non si tratta di voler cercare a tutti i costi del sentimentalismo, quanto piuttosto di coglierne i possibili risvolti ai fini della trama in generale: l’avvicinamento tra i due avrebbe senso a rigor di logica, ma la ricomparsa dell’ex marito di Lise (ed il suo rapimento sul finire di puntata) complicano le carte in tavola. Possibile che si punti a ferire nuovamente John (che già ha perso una moglie), privandolo della sua partner lavorativa e, a questo punto, forse anche sentimentale? Diversamente la trama potrebbe puntare sul “pericolo” per far avvicinare definitivamente i due, sancendo un’unione che da inizio stagione sembra sempre più plausibile.
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Tre episodi su tre: può Cardinal fare meglio di così?
Adele 4×02 | ND milioni – ND rating |
Barry 4×03 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.