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Scendiamo a patti con una cosa: i fumetti sono un fatto, oramai, e questo lo dimostrano le somme di denaro che Hollywood sgancia per le grandi produzioni cinematografiche e televisive. Il perché di tutto questo improvviso interesse è ancora oggetto di studio: forse i grandi studi cinematografici hanno finito le idee e ripiegano su un media che ne ha sempre, o forse il fumetto si è finalmente guadagnato il giusto riconoscimento che meritava? Ai posteri la risposta, quello che però conta davvero è il presente, e ormai media tratti dai comics stanno rientrando nell’ordine naturale delle trasposizioni dal piccolo al grande schermo. Il problema che, però, ci si pone sempre quando un’opera viene tradotta dalla carta alla pellicola è: quanto rimarrà intatto lo spirito della trama originaria? Quanto sarà fedele? Quali cose verranno cambiate?
Fortunatamente, l’episodio pilota di Constantine, nuovo serial di NBC basato sulla serie a fumetti Hellblazer (pubblicata dalla Vertigo, una divisione editoriale della DC Comics che proponeva serie indirizzate ad un target adulto) si preoccupa di fare bene l’attrazione principale dello show e della serie originale: il protagonista, John Constantine. Benchè la serie che ha ispirato questo telefilm fosse ricca di comprimari brillanti e accattivanti (come dimostra già questo episodio, seppur superficialmente) l’elemento trainante di ogni trama era il suo personaggio primario, cosa che in verità non è così ovvia come sembra. Una delle caratteristiche che ha permesso a Constantine così tanta fortuna da essere “premiato” con un telefilm sulla sua cartacea persona, è stata l’abilità di ogni sceneggiatore che l’ha caratterizzato di presentarlo non come il protagonista che il pubblico vuole vedere o come il protagonista che fa più comodo allo scritture di turno sulla testata ma bensì farlo apparire per quello che è: un grande stronzo arrogante che farcisce i suoi dialoghi di battute pungenti e frecciate al suo interlocutore, un presuntuoso truffatore che ama usare qualsiasi mezzo (pure il ricatto) per ottenere quello che vuole, ma che in fondo (non si sa quanto in fondo) nasconde un animo molto buono e altruista. Insomma, un gran bel bastardone con cui, come dice lui stesso alla fine, nessuno vorrebbe camminarci a fianco; complice l’irritante faccia da schiaffi di Matt Ryan, il suo accento squisitamente british, un abbigliamento fedelissimo e un passato misterioso tutto da scoprire, il pilot risolve magistralmente la problematica principale di tutta l’economia della serie, riuscendo a presentare il mago inglese in maniera perfetta: Matt Ryan è John Constantine, non si può dire in altri modi. Purtroppo, a causa di un recente comunicato del regista Neil Marshall, Rayn può essere Constantine solo al 95%, dato che (come “compromesso” per poter potare sul piccolo schermo il personaggio) si è deciso di non farlo fumare; forse molti di voi diranno che questa è una di quella classiche precisazioni certosine da nerd incontentabili, ma eccovi un esempio per farvi capire la gravità della cosa: John Constantine senza le sigarette è come Linus senza la sua coperta, e sapete meglio di me che Linus senza la sua coperta non è Linus.
Ma, ancora una volta, la fortuna ci è amica e durante l’episodio pilota ci si fa poco caso all’astinenza da nicotina forzata, poichè la puntata è densa di avvenimenti ed elementi (quali: azione, humor inglese tagliente e dialoghi studiati) egregiamente mescolati fra di loro, con una trama densa di intrattenimento che fornisce allo spettatore quaranta minuti oltremodo scorrevoli e piacevoli. La mancanza di estrema assuefazione al fumo del protagonista è comunque un problema da non sottovalutare ma che sarà comunque retroattivo e la pecca si farà fortemente sentire nel tempo, non subito nelle prime puntate: confidiamo che la produzione trovi alla svelta un modo per portare il fumo nel nuovo mondo televisivo di Constantine o, almeno, un altrettanto valido sostituto.
Un’altra cosa che NBC fa bene in questo pilot, è mettere subito le mani avanti e chiarire dove andrà a parare la serie: John è un esperto del mondo dell’occulto, della magia e di tutto ciò che va a braccetto con le due cose, quindi le sue trame saranno intrise di misticismo, creature demoniache e artefatti soprannaturali, cosa che, in questo “open day” che da il via alla serie, è presentato molto bene, con effetti speciali di tutto rispetto, sia per quanto riguarda la computer grafia, sia per il make-up usato da certi attori/comparse per sembrare dei demoni/anime erranti/morti et simila. Anche qui, molti di voi potrebbero dire che è ovvio che in una serie legata in qualche modo alla magia sia scontata la presenza di effetti speciali per simulare gli incantesimi, ma (di nuovo) non è tutto ovvio come sembra: la produzione conosce il retaggio e la fama del franchise che ha in mano e quindi si è preoccupata di garantirsi grandi effetti, riuscendo in una grande resa.
Eppure, nonostante tutto, nell’animo dello spettatore appare una strana sensazione di deja-vù: cosa sarà mai? Visto che prima si parlava di fedeltà, tanto vale partire da qui a spiegare cosa che c’è non va. Come sapete, i personaggi dei fumetti sono spesso soggetti a reinterpretazioni per svariati motivi: o uno scrittore porta una visione rivoluzionare del personaggio, oppure la casa editrice stessa opta per uno svecchiamento totale al fine di attirare nuovi lettori. Sebbene il protagonista che ci si trova davanti è in tutto e per tutto il John Constantine che conosciamo e amiamo (sigarette a parte), l’ambiente in cui si muove è alquanto diverso dal solito e più incline alle storie odierne del personaggio, più incentrate sull’uso della magia e sul tono avventuroso e ricco d’azione. Le classiche atmosfere in cui era abituato a muoversi erano sostanzialmente costruite su tematiche importanti, trattate in modo pungente e accompagnate dall’amabile zelo garbato di John, quali la politica, i drammi personali, le malattie incurabili, la morte e via dicendo; la magia era solo un elemento in più, che dava ulteriore carattere agli argomenti. Purtroppo, qui ci si trova davanti ad uno scacco matto: un episodio pilota lo si paragona spesso ad un open day scolastico perchè il suo ruolo è quello di interessare e, optare per le atmosfere più moderne era di fatto la scelta migliore, che la produzione s’è giocata comunque benissimo, ma ciò non toglie che quanto si vede in questi quaranta minuti non sia niente che non si sia già visto in una puntata di Supernatural (o di Streghe, per i veterani dei telefilm): l’unica differenza tra una puntata di Supernatural e di Constantine, è che il protagonista è tra i più politicamente scorretti al mondo.
Ma, ancora una volta, la fortuna ci è amica e durante l’episodio pilota ci si fa poco caso all’astinenza da nicotina forzata, poichè la puntata è densa di avvenimenti ed elementi (quali: azione, humor inglese tagliente e dialoghi studiati) egregiamente mescolati fra di loro, con una trama densa di intrattenimento che fornisce allo spettatore quaranta minuti oltremodo scorrevoli e piacevoli. La mancanza di estrema assuefazione al fumo del protagonista è comunque un problema da non sottovalutare ma che sarà comunque retroattivo e la pecca si farà fortemente sentire nel tempo, non subito nelle prime puntate: confidiamo che la produzione trovi alla svelta un modo per portare il fumo nel nuovo mondo televisivo di Constantine o, almeno, un altrettanto valido sostituto.
Un’altra cosa che NBC fa bene in questo pilot, è mettere subito le mani avanti e chiarire dove andrà a parare la serie: John è un esperto del mondo dell’occulto, della magia e di tutto ciò che va a braccetto con le due cose, quindi le sue trame saranno intrise di misticismo, creature demoniache e artefatti soprannaturali, cosa che, in questo “open day” che da il via alla serie, è presentato molto bene, con effetti speciali di tutto rispetto, sia per quanto riguarda la computer grafia, sia per il make-up usato da certi attori/comparse per sembrare dei demoni/anime erranti/morti et simila. Anche qui, molti di voi potrebbero dire che è ovvio che in una serie legata in qualche modo alla magia sia scontata la presenza di effetti speciali per simulare gli incantesimi, ma (di nuovo) non è tutto ovvio come sembra: la produzione conosce il retaggio e la fama del franchise che ha in mano e quindi si è preoccupata di garantirsi grandi effetti, riuscendo in una grande resa.
Eppure, nonostante tutto, nell’animo dello spettatore appare una strana sensazione di deja-vù: cosa sarà mai? Visto che prima si parlava di fedeltà, tanto vale partire da qui a spiegare cosa che c’è non va. Come sapete, i personaggi dei fumetti sono spesso soggetti a reinterpretazioni per svariati motivi: o uno scrittore porta una visione rivoluzionare del personaggio, oppure la casa editrice stessa opta per uno svecchiamento totale al fine di attirare nuovi lettori. Sebbene il protagonista che ci si trova davanti è in tutto e per tutto il John Constantine che conosciamo e amiamo (sigarette a parte), l’ambiente in cui si muove è alquanto diverso dal solito e più incline alle storie odierne del personaggio, più incentrate sull’uso della magia e sul tono avventuroso e ricco d’azione. Le classiche atmosfere in cui era abituato a muoversi erano sostanzialmente costruite su tematiche importanti, trattate in modo pungente e accompagnate dall’amabile zelo garbato di John, quali la politica, i drammi personali, le malattie incurabili, la morte e via dicendo; la magia era solo un elemento in più, che dava ulteriore carattere agli argomenti. Purtroppo, qui ci si trova davanti ad uno scacco matto: un episodio pilota lo si paragona spesso ad un open day scolastico perchè il suo ruolo è quello di interessare e, optare per le atmosfere più moderne era di fatto la scelta migliore, che la produzione s’è giocata comunque benissimo, ma ciò non toglie che quanto si vede in questi quaranta minuti non sia niente che non si sia già visto in una puntata di Supernatural (o di Streghe, per i veterani dei telefilm): l’unica differenza tra una puntata di Supernatural e di Constantine, è che il protagonista è tra i più politicamente scorretti al mondo.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del maghetto inglese? (intendo Constantine eh, non quell’altro quattrocchi sfregiato). Maccerto che no!
Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per il serial della Casa Delle Idee “Marvel’s Agents OfS.H.I.E.L.D.” e per “The Flash“, eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e
trivia sulla puntata
Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per il serial della Casa Delle Idee “Marvel’s Agents OfS.H.I.E.L.D.” e per “The Flash“, eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e
trivia sulla puntata
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Quando John, Chas e Liv stanno viaggiando con il taxi dell’amico, prima di essere attaccati dai cavi elettrici, alla radio si può ascoltare la canzone “Ring Of Fire“, brano musicale originariamente composto da Johnny Cash qui reinterpretato dalla band punk Social Distortion; è un riferimento al passato punkettone del nostro inglesissimo protagonista. In gioventù, Constantine suonava il basso in una band punk chiamata “Mucous Membrane”, complesso che formò dopo aver visto i Sex Pistols live.
- A proposito del taxi, se vi siete chiesti il perchè di questa scelta…beh, perchè Chas è un tassista e John non ha la patente e si fa scarrozzare dal suo amico ovunque egli desideri.
- La base operativa di Jasper Winters, padre di Liv, è ispirata alla Casa Del Mistero: quartier generale della Justice League Dark, una versione del supergruppo composta solo da personaggi con forti legami con l’occulto, la magia ecc. ecc.
- Quando Liv entra nel nascondiglio del defunto padre, la ragazza s’interessa ad un oggetto particolare: un elmo dorato e particolarmente elaborato, ma John la mette subito in guardia e le consiglia di allontanarsi. L’oggetto in questione è l’Elmo del Dr. Fate, la principale fonte di potere dello stregone in questione (il Dr. Fate, per l’appunto). Negli anni diversi personaggi hanno vestito i panni di questo potentissimo mago della DC Comics, ma il più celebre è il primo di questa lunga stirpe: Kent Nelson, figlio dell’ archeologo Sven Nelson, che morì scoprendo la tomba di Nabu, antico essere mistico dell’Antico Egitto che viveva nel casco e prendeva il pieno controllo del corpo di Nelson quando questi lo indossava. L’orfano venne introdotto da Nabu nelle arti magiche così che il giovane potesse essere l’ospite ideale per la lotta di Nabu contro le forze del male.
- Sempre nel nascondiglio in questione, tra i tanti artefatti magici, si può notare un teschio dorato con tre occhi. L’oggetto in questione è il Vaso Di Pandora, un oggetto dall’incredibile potere che scatenerà l’evento “Trinity War”; viene suggerito, nei comics, che esistano più di un vaso.
- Ci sono molti riferimenti ad un episodio conosciuto come “L’Incidente di Newcastle”. E praticamente l’episodio che da il via alla disagiata vita di John Constantine e a tutto il suo tormento, di cui alcuni momenti del fattaccio vengono resi noti in questo pilot in maniera molto riassuntiva. Essendo uno dei momenti che ha caratterizzato il personaggio, si spera di vedere un episodio in cui venga resa nota l’intera vicenda di Astra e Nergal.
- Il monologo finale su cui si chiude l’episodio è considerata la catch-phrase del personaggio, come lo è “Da un grande potere, derivano grandi responsabilità” per l’ Uomo Ragno. Proviene da Hellblazer #41 del 1994, la prima parte della storia più famosa del personaggio: “Dangerous Habits”.
- Quando John si sta rilassando al bar, la prima cosa che fa quando viene inquadrato è spegnere una sigaretta: che la produzione abbia forse voluto mettere il suo essere un fumatore accanito giusto un riferimento e niente di più?
PRO:
- Matt Ryan è John Constantine
- Comprimari fantastici
- Ottimo mix di azione, humor e quant’altro
- Puntata piena, compatta e molto scorrevole
- Grandi effetti speciali
CONTRO:
- Per John Constantine è vietato fumare
- Episodio pilota un pò troppo alla Supernatural
Il nuovo serial di NBC incentrato sulle vicende del mago stronzone John Constantine, di casa Vertigo/DC Comcis, è pieno zeppo di tutto quello che serve, sia per far funzionare un telefilm, ma anche un telefilm sul fumetto. L’episodio pilota si presenta intrigante, scorrevole, pieno di azione e pathos, riuscendo nel sempre più difficile compito di tenere lo spettatore incollato alla poltrona per quaranta minuti. Ovviamente, quasi tutto il merito va a Matt Ryan che è riuscito a catturare l’essenza del personaggio principale e a prenderla semplicemente per quella che è, traducendola sul piccolo schermo; ma non trascuriamo nemmeno tutto il resto, che è stato rappresentato più che egregiamente ed oliato al punto giusto. Purtroppo, il tema della magia e del misticismo (sopratutto il suo approccio) non è niente di nuovo nel fin troppo infinito parco delle serie tv, ma essendo un pilot era giusto spingere sull’acceleratore ed essere chiari sul target della serie che comunque promette (nonostante questo piccolo difetto) grande spettacolo. Noi di RecenSerie la si approva!
Non Est Asylum -1×01 | 4,28 milioni – 1.4 rating |
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