0
(0)
E anche The Tick arriva alla sua bombastica conclusione della prima stagione, concludendo in maniera esplosiva tutte le trame in attivo e disseminando pure qualche dettaglio per la seconda stagione.
Rispetto a quanto detto nella scorsa recensione, questa 1×12 risparmia allo spettatore ogni spiegone di sorta, lanciandosi completamente nell’azione che tiene banco per tutti i 20 minuti di puntata. Le risoluzioni parlate del dramma sono ridotte ai minimi storici e l’episodio si limita a mostrare quella che è, a tutti gli effetti, la prima azione eroica di un certo livello deldinamico disastroso duo formato da Tick e Arthur. La trama è effettivamente tutta improntata sull’azione e tale svolta narrativa serve da conclusione col botto del mystery noir snocciolato in questa prima dozzina d’episodi, scelta adottata un po’ per ringalluzzire lo spettatore reduce dal binge watching, e un po’ per canzonare le trame supereroistiche che si risolvono (più o meno tutte) a cazzotti con il cattivone di turno.
Tuttavia, tra mosse e contromosse, si può leggere anche un intendo superiore da parte del serial di sottolineare la seguente tematica: il concetto di eroismo e cosa/quali siano le qualità che lo rendono tale e perché – se si ha la possibilità – bisogna percorrere questa strada, anche se si è inizialmente (o tendenzialmente) controvoglia. Per tanto, il lunghissimo titolo – “The End Of The Beginning (Of The Start Of The Dawn Of The Age Of Superheroes)” – sancisce l’effettiva evoluzione di Arthur, personaggio con cui si è veicolata questa tematica attraverso il suo approccio nel mondo supereroistico e tutte le varie vicissitudini che gli hanno fatto abbracciare questa sua nuova professione. Il messaggio che ne esce è fortemente positivista e incline con una concezione di eroismo molto alla Golden Age e ulteriormente galvanizzata grazie alla scanzonatezza del serial Amazon.
Forse qualcuno potrebbe rimanere con la bocca asciutta nel veder troncato a mò di coito interrotto il confronto tra The Terror e Arthur, ma forse è meglio vederla da un’altra prospettiva: vedere Arthur arrivare fin qui nonostante le sue turbe iniziali, è già un confronto affrontato e vinto sul nascere. Certo, nulla toglie che la scazzottata è venuta meno, ma c’è sempre la prossima stagione. Potrebbe anche far rimanere male il fatto che, via via, l’effettivo protagonista della serie (l’azzurrone The Tick) venga piano piano relegato a comprimario sullo sfondo, ma vista la sua caratteristica che vuole il personaggio non ricordare le sue origini, ci voleva qualcuno di più empatizzabile in grado di portare avanti la narrazione; Arthur era ovviamente la scelta migliore, ma nulla toglie che, effettivamente, Tick abbia sempre meno spazio.
Rispetto a quanto detto nella scorsa recensione, questa 1×12 risparmia allo spettatore ogni spiegone di sorta, lanciandosi completamente nell’azione che tiene banco per tutti i 20 minuti di puntata. Le risoluzioni parlate del dramma sono ridotte ai minimi storici e l’episodio si limita a mostrare quella che è, a tutti gli effetti, la prima azione eroica di un certo livello del
Tuttavia, tra mosse e contromosse, si può leggere anche un intendo superiore da parte del serial di sottolineare la seguente tematica: il concetto di eroismo e cosa/quali siano le qualità che lo rendono tale e perché – se si ha la possibilità – bisogna percorrere questa strada, anche se si è inizialmente (o tendenzialmente) controvoglia. Per tanto, il lunghissimo titolo – “The End Of The Beginning (Of The Start Of The Dawn Of The Age Of Superheroes)” – sancisce l’effettiva evoluzione di Arthur, personaggio con cui si è veicolata questa tematica attraverso il suo approccio nel mondo supereroistico e tutte le varie vicissitudini che gli hanno fatto abbracciare questa sua nuova professione. Il messaggio che ne esce è fortemente positivista e incline con una concezione di eroismo molto alla Golden Age e ulteriormente galvanizzata grazie alla scanzonatezza del serial Amazon.
Forse qualcuno potrebbe rimanere con la bocca asciutta nel veder troncato a mò di coito interrotto il confronto tra The Terror e Arthur, ma forse è meglio vederla da un’altra prospettiva: vedere Arthur arrivare fin qui nonostante le sue turbe iniziali, è già un confronto affrontato e vinto sul nascere. Certo, nulla toglie che la scazzottata è venuta meno, ma c’è sempre la prossima stagione. Potrebbe anche far rimanere male il fatto che, via via, l’effettivo protagonista della serie (l’azzurrone The Tick) venga piano piano relegato a comprimario sullo sfondo, ma vista la sua caratteristica che vuole il personaggio non ricordare le sue origini, ci voleva qualcuno di più empatizzabile in grado di portare avanti la narrazione; Arthur era ovviamente la scelta migliore, ma nulla toglie che, effettivamente, Tick abbia sempre meno spazio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“I am Iron Man Arthur”. You think you’re the only superhero in the world? Mr. Stark Mr. Everest, you’ve become part of a bigger universe. You just don’t know it yet.”
Parafrasando il Nick Fury di Samuel L. Jackson in una scena che ha dato il via ad una tradizione, The Tick completa la sua fase di costruzione delle origini e catapulta i personaggi in un mondo in cui l’ordinario è lo straordinario. L’alba dei nuovi eroi è cominciata alla fine di questa spettacolare prima stagione. La speranza è che anche la seconda sia così.
Parafrasando il Nick Fury di Samuel L. Jackson in una scena che ha dato il via ad una tradizione, The Tick completa la sua fase di costruzione delle origini e catapulta i personaggi in un mondo in cui l’ordinario è lo straordinario. L’alba dei nuovi eroi è cominciata alla fine di questa spettacolare prima stagione. La speranza è che anche la seconda sia così.
The Beginning Of The End 1×11 | ND milioni – ND rating |
The End Of The Beginning (Of The Start Of The Dawn Of The Age Of Superheroes) 1×12 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora