Le comedy, invece, puntano più sulla trama verticale e le varie storyline di lungo periodo sono poche e generalmente blande (pensandoci bene, questa è la stessa impostazione dei procedurali e, infatti, anche loro non vengono recensiti quasi mai, a meno che non si decida di dedicarsi al riassunto invece che all’analisi). Negli ultimi anni, però, si è sviluppata una categoria ibrida, dalla struttura tipica dei prodotti comici (a partire dal minutaggio, tra i 20 e i 30 minuti), ma con avanzamenti di trama meno subordinati alle vicende autoconclusive. The Tick, pur non essendone il rappresentante di spicco, fa senza dubbio parte di questa categoria, e lo sta confermando puntata dopo puntata, data la recente accelerazione data alle storyline orizzontali.
“It was time to share my invention with the world. Many officials and Urmanians of great importance attended the unveiling of my growth ray. As was his custom, Superian attended our demonstration as well. He had always kept a watchful eye on my government’s superscience efforts. This was to be my moment of glory. But it was my downfall.”
Il grande pregio di questo episodio è senza dubbio quello di aver messo ordine nella trama orizzontale, e di aver collegato elementi che, fino ad adesso, sembravano appartenenti a filoni narrativi del tutto separati. Innanzitutto, non si può non iniziare dal protagonista del cliffhanger che aveva chiuso lo scorso episodio, ossia Superian. Come ogni supereroe che si rispetti, anche lui ha un suo tallone d’Achille, che viene rivelato dal dottor Karamazov. Questa rivelazione, di sé per sé, sarebbe importante, ma fino ad un certo punto; essa, però, viene collegata ad una serie di altre scoperte e di nuovi indizi che rendono la situazione molto più articolata. Il punto più inaspettato, probabilmente, è quello relativo alla presunta correlazione tra Tick e i malesseri di Superian.
Il passato del character di Peter Serafinowicz è sempre stato avvolto dal mistero più assoluto (tanto che egli stesso non ha alcuna idea al riguardo), ed è sempre stato un tema abbastanza centrale nella narrazione (basti pensare, a questo proposito, ai suoi discorsi negli ultimi due episodi circa le sue origini robotiche). Per questo motivo, non è certo da escludere che egli abbia acquisito i suoi poteri tramite il Bismuto. Continuando a parlare del Bismuto, ormai divenuto vero e proprio perno della storia, va sottolineata la spiegazione del complesso e folle piano di The Terror, la quale permette finalmente di capire il ruolo narrativo dell’Uomo Molto Grande che, da elemento avulso e pittoresco, diventa un vero e proprio grimaldello col quale The Terror può scardinare la resistenza dei suoi avversari. Se la parte di piano relativa all’UMG procede secondo copione, lo stesso non si può dire per quella dell’annuncio mediatico in grande stile, curato da Miss Lint. Sarà interessante, a questo punto, scoprire come faranno Overkill e Dot a mettersi in salvo, perché sembrano molto inferiori al loro nemico e non possono neanche contare sul supporto di Tick e Arthur, che sono concentrati sullo sventare l’altra minaccia impellente.
Alla luce di tutto questo, non si può non lodare uno show che, pur mantenendo i crismi di prodotto buono, ma non eccellente, sta riuscendo, puntata dopo puntata, ad imporsi sempre di più per la sua qualità, la sua creatività nel rielaborare i classici elementi di una storia di supereroi e, cosa più importante, perché sta riuscendo ad abbinare ciò ad una trama orizzontale non trascendentale, ma che intrattiene senza problemi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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My Dinner With Android 1×09 | ND milioni – ND rating |
Risky Bismuth 1×10 | ND milioni – ND rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.