The Tick 1×09 – My Dinner With AndroidTEMPO DI LETTURA 5 min

/
0
(0)

Quando si prende parte a conversazioni riguardanti il mondo delle serie tv, spesso ci si trova ad assistere a discussioni circa la supremazia del doppiaggio italiano o della lingua originale; di solito, si può dire che, essendo la scuola di doppiatori italiana di alto livello, la fruizione del contenuto in entrambe le modalità sia più o meno indifferente e legata a gusti e preferenze personali. In questo caso, però, è necessaria fare una deroga a questo principio: Peaky Blinders, ad esempio, perde molto senza l’incomprensibile l’accento molto marcato dell’Inghilterra del Nord; allo stesso modo, Broadchurch è ricordata, tra le altre cose, grazie a David Tennant e ai suoi continui “Millaaah” rivolti verso la collega (Olivia Colman).
Giunti a tre quarti della prima stagione, si può affermare con certezza che anche The Tick possa essere annoverato in questa categoria (ovviamente, non si tratta di un giudizio relativo alla qualità dello show nel suo complesso; è inutile sottolineare, infatti, che il pur buono prodotto Amazon non giochi nella stessa lega dei due show sopra citati, e non solo perché è una comedy). La voce di Peter Serafinowicz, infatti, è semplicemente inimitabile e perfetta per dar vita ai discorsi, molto spesso monologhi, pomposi e spesso involontariamente comici di Tick. Del resto il particolare talento dell’attore di Liverpool è ben noto all’interno dello showbusiness: nel  corso degli anni, infatti, egli si è costruito una più che solida reputazione come doppiatore di altissimo livello, tanto da prendere parte a produzioni importanti come The IT Crowd, Doctor Who e Rick And Morty e a molti videogiochi Lego (tra cui il recente Lego Marvel Super Heroes 2), senza dimenticare le sue imitazioni di personaggi come Paul McCartney e Jacques Chirac. Insomma, non si poteva compiere una scelta di casting migliore per un personaggio che, essendo quasi del tutto coperto da un costume, deve necessariamente puntare molto sulla voce e sui dialoghi.

Sonja: “Karamazov is a wanted fugitive within our jurisdictional rights as diplomatic attachée to the Urmanian Embassy. You are obstructing a lawful action”
Tick: “You really don’t know, do you? You’re not acting on behalf of your embassy. You’re being used by The Terror to do his dirty work”

Per quanto eclettica ed apprezzabile, la capacità di un solo attore non può certo essere il fulcro di un intero show. Per questo motivo The Tick si sta costruendo, episodio dopo episodio, una serie di storyline sempre più convincenti e ben realizzate. Sarà poi all’interno di questi schemi che verranno inserite le varie situazioni e caratteristiche comiche. In fondo lo scopo dello show è sempre stato questo: non una comedy a sfondo supereroistico (come Powerless, indimenticato rimpianto della scorsa stagione televisiva), bensì una classica storia di supereroi raccontata secondo un’impostazione improntata al grottesco e al comico. Eliminando per un attimo i discorsi di Tick, Dangerboat che tenta un approccio con Arthur e altri elementi simili, si può notare la presenza di una narrazione estremamente tradizionale: c’è l’eroe in cerca di vendetta (Overkill), il neofita che sta muovendo i primi passi in quel mondo (Arthur), il supercattivo con un piano complesso, articolato e molto efficace che renderà la vita sempre più complessa agli eroi (The Terror) e, ovviamente, lo scienziato a conoscenza di tutto e in grado di ribaltare completamente la situazione (Karamazov).
In un’epoca nella quale escono, ogni anno, decine e decine di nuove serie tv, innovare è diventato difficile. Per questo motivo, vediamo sempre più reboot e remake. Del resto, cosa non è ancora stato detto? Rispondere a questa domanda è molto difficile anche per i produttori e gli sceneggiatori hollywoodiani. L’approccio, quindi, deve essere diverso, e non deve concentrarsi più sul cosa raccontare, ma sul come raccontarlo. The Tick ha imparato benissimo questa nozione e l’ha fatta sua alla perfezione, confezionando un prodotto innovativo e vincente che si basa su dei meccanismi di fondo abbastanza tradizione, come analizzato poco fa. Un esempio lampante di tutto ciò è rappresentato dal punto focale di “My Dinner With Android”, ossia lo scontro tra il trio Tick-Arthur-Karamazov e i due agenti urmeni. Quante volte si è vista una lotta tra i protagonisti e gli agenti di un fantomatico stato ex-sovietico? Tante, forse troppe. Anche questa volta, però, non si ha la sensazione di già visto, perché la narrazione è molto diversa dai canoni tradizionali. Uno dei due urmeni, infatti, è un robot piuttosto datato, ma comunque ancora dotato di poteri notevoli. La parte sorprendente (anche se non troppo) consiste nel fatto che questo agente e Tick, invece di combattere, si siedono a conversare in un café. Va segnalato, a questo proposito, il ritorno di un tema annunciato a metà della prima parte di stagione e poi parzialmente abbandonato, quello della perdita di identità da parte di Tick.

“Hey, kids. Not everything that glows gives you superpowers.”

Non si possono non segnalare, infine, altri due aspetti di questo episodio: innanzitutto il cliffhanger finale, con l’arrivo di Superian a casa di Arthur e il suo svenimento. Il supereroe, infatti, è diventato sempre più dubbioso riguardo la natura dell’uomo molto grande (soprattutto dopo aver scoperto la sua identità e il suo collegamento col fatidico giorno della sconfitta dei Flag Five), grazie anche alle parole dell’amico Midnight. Questo evento, quindi, preannuncia un  prossimo episodio molto incentrato sugli avanzamenti della trama orizzontale. Il secondo aspetto, invece, riguarda le lodi per un paio di scelte stilistiche davvero degne di nota, come l’evoluzione di Karamazov, ora con la testa della giusta dimensione, ma con il corpo ancora piccolo e, soprattutto, le avances di Dangerboat nei confronti di Arthur, mentre quest’ultimo si stava facendo una doccia. Una scena di questa follia non la si vedeva dai tempi del compianto Man Seeking Woman.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dangerboat e Arthur
  • La lotta con gli urmeni
  • Karamazov
  • L’arrivo di Superian
  • Nonostante le molte qualità, rimane una serie buona ma non eccellente

 

The Tick confeziona l’ennesimo episodio di pregevole fattura. Non sarà un capolavoro, ma ottiene con pieno merito l’ennesimo sentito ringraziamento.

 

After Midnight 1×08 ND milioni – ND rating
My Dinner With Android 1×09 ND milioni – ND rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

Precedente

The Blacklist 5×18 – Zarak Mosadek (No. 23)

Prossima

Trust 1×03 – La Dolce Vita