Nel caso di Cloak & Dagger, si aggiunge anche la curiosità nell’utilizzo di personaggi sicuramente di secondo piano ma dal forte impatto visivo, ai più sconosciuti e relativamente recenti rispetto ai big dei film e delle altre serie. Finora soltanto Legion, tra tutte, ha mantenuto una sua specificità, relegandosi però in una nicchia anch’essa molto rischiosa ed esigente. Ed in tal senso il network/piattaforma su cui viene concepito lo show incide moltissimo: ritornando sull’esempio di Legion FX è un cable network in cui si può fare praticamente di tutto ma il cui target è anche più maturo rispetto ad una Freeform (precedente nota come ABC Family) che per natura dichiarata vede negli adolescenti il suo spettatore di riferimento.
In tutto questo discorso Marvel’s Cloak & Dagger poteva sicuramente essere diverso ma, come appena detto, visto che va in onda su Freeform ha un DNA spiccatamente teen-drama che fa storcere un po’ la bocca e incide sul risultato finale.
Cloak: “What’s your name?”
Dagger: “Tandy. Did you know my dad named me after his first computer? I did not. How ‘bout you?”
Cloak: “My mother’s grandfather.”
Dagger: “And his name was?”
Cloak: “Tyrone.”
L’inizio promette molto bene nonostante si scelga la strada più facile, cioè definire l’origine dei due personaggi. Lo si fa però scegliendo un tipo di narrazione poco battuta, soprattutto nella regia, con un effetto immersivo. Le cose, i dettagli, vengono volutamente filmati “di lato”, con messa a fuoco “sbagliata”, lasciando una sensazione precaria di fondo allo spettatore. Questo è evidente per esempio nel momento clou dell’episodio, quel tuffo in acqua sia di Tyrone in soccorso al fratello sia della macchina del padre di Tandy. La telecamera segue letteralmente le due situazioni, immergendosi anch’essa nel lago, facendo partecipare lo spettatore al momento più importante, quello del trasferimento dei poteri ai due e il loro primo incontro fisico.
Peccato che dopo tutto questo potenziale narrativo non venga mantenuto e, anzi, si disperda lungo l’episodio alla ricerca, vana, di una direzione precisa.
Nello specifico, la dimensione “teen” non viene messa a fuoco ma serve solo come strumento per portare i personaggi dove devono essere portati. Lo stesso si potrebbe dire per l’aspetto più “drama” che, nonostante la storia offra tante possibilità per svilupparlo, non riesce a coinvolgere lo spettatore se non nella menzionata sequenza iniziale. Si cercano troppe elementi ma nessuno su cui focalizzarsi veramente. Si veda, per esempio, la non chiara missione contro la droga intrapresa un po’ per caso e un po’ per necessità.
In aggiunta, la natura duale insita nella serie (visti i due personaggi cromaticamente “opposti”) rischia di diventare fin troppo manichea nell’utilizzo delle contrapposizioni, tanto da essere stancante e, in ultima istanza, banale.
Neanche di molto diverso rispetto al fumetto originale ma qui forse risulta l’unica scelta effettivamente fatta dagli sceneggiatori senza utilizzarla come strumento per raccontare qualcos’altro. Si accenna alla lotta di classe, alle discriminazioni razziali, alla fede religiosa, all’ecologia, ai rapporti genitori/figli; in sostanza a troppe cose, quasi a voler dimostrare che questa serie è complessa e profonda, non parla solo di poteri luccicanti, è adulta ma allo stesso tempo si atteggia solo ad esserlo.
C’è troppo in questo pilot ma niente di specifico che aiuti lo spettatore a capire cosa si voglia raccontare, e la scelta di prendere Joe Pokaski (un signor nessuno che finora aveva lavorato solo ad Heroes come sceneggiatore) come showrunner di certo non ha aiutato.
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Cloak & Dagger 1×01 | 0.92 milioni – 0.3 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.
accade raramente ma stavolta non sono d’accordo con voi. Lo trovo di gran lunga migliore delle serie DC a cui spesso date giudizi migliori. Non vedo un teen drama.
No? Personalmente vedo l’ambientazione del liceo ed il tipo di relazioni costruite in questo pilot piuttosto chiare in tal senso.
Le serie DC sono molto piu’ leggere e fumettistiche e vanno prese come tali, questa andando in onda su Freeform ha un certo taglio narrativo che puo’ piacere o meno. Cloak & Dagger poteva essere molto piu’ dark di cosi’…