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Cruel Summer 1×01 – Happy Birthday, Jeanette TurnerTEMPO DI LETTURA 4 min

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Cruel Summer è il nuovo teen drama-thriller dell’emittente via cavo Freeform, di proprietà della ABC. Un canale votato alla messa in onda di produzioni vicine, come tematiche e argomenti, alla fetta più giovane del pubblico. E Cruel Summer rappresenta un prodotto dall’enorme potenziale, specialmente se si tiene in considerazione che Bert V. Royal ha confezionato una sceneggiatura originale (cosa che sta diventando sempre più rara in televisione negli ultimi anni) magnetica, costruita su più linee temporali e che cerca di ricostruire sotto gli occhi dello spettatore un atto disumano e di pura e semplice viltà.
Un cast di attori giovani e semi sconosciuti in cui l’unico nome che balza all’occhio è quello di Sarah Drew (April Kepner in Grey’s Anatomy); una sceneggiatura originale; una produzione ed un creatore dal passato impegnato in show televisivi conosciuti al pubblico ma di primo pelo (Fresh Of The Boat, The Grinder, Crazy Ex-Girlfriend); Jessica Biel. Questi sono gli elementi che compongono Cruel Summer e che, se non fosse per l’ultimo nome citato, forse farebbero pensare all’ennesimo teen drama dimenticabilissimo di mezza estate. Proprio l’attrice, comparsa negli ultimi anni nella vincente The Sinner, rappresenta quell’elemento in più che fa da calamita e suggerisce di seguire la serie con maggiore fiducia.
E la sorpresa infatti è proprio dietro l’angolo.

1993-1994-1995


La storia si dipana su tre precisi giorni, in tre anni diversi: 21 giugno, il compleanno di Jeanette Turner negli anni 1993, 1994, 1995.
Tre linee temporali ravvicinate, ma che si dimostrano fin dalle prime sequenze totalmente diverse l’una dall’altra.
Nel 1993 la felicità in casa Turner è limpida e genuina. Jeanette è la rappresentazione della giovane ragazza impacciata che sta attraversando l’adolescenza in tutti i suoi momenti, siano essi negativi (apparecchio), o positivi (leggerezza del non fare nulla con gli amici durante l’estate). Non c’è maliziosità, anche se la regia mostra volentieri il desiderio di Jeanette di essere più simile alle ragazze più popolari (Kate Wallis su tutte).
Il 1994 è l’anno del cambiamento: Jeanette si risveglia con accanto il ragazzo dei sogni, il suo fidanzato, con cui trascorre una giornata di pura felicità. Una realtà tanto perfetta che mostra subito i fianchi e, colpita duramente, trascinerà la ragazza nel tetro buio che contraddistingue il 1995.
I primi due archi temporali, infatti, vengono mostrati con ampio utilizzo di colori caldi (complice sicuramente le calde giornate d’estate), mentre il 1995 fa sprofondare il pubblico in un mondo cupo dal quale la felicità sembra essere stata completamente eradicata. Il 1995, infatti, è l’anno in cui ognuno si ritrova a dover fare i conti con le conseguenze delle proprie decisioni.

LA STORIA


Ma di cosa parla Cruel Summer?
La serie presenta il personaggio principale della serie, Jeanette Turner, prima nelle vesti di placida ragazza, poi di reginetta della scuola e poi nei panni di Britney Spears post-breakdown. Ciò che porta a questa rapida evoluzione-involuzione è rappresentato dal desiderio della giovane di sentirsi accettata e, come si diceva poco sopra, di vivere la vita che le sue compagne di scuola già sembravano avere: un fidanzato, shopping, dialoghi superficiali e basati sul nulla. La giovane Jeanette, tuttavia, non arriva a questa trasformazione senza che il destino ci metta lo zampino.
Kate viene rapita nel 1993 e Jeanette, approfittando della mancanza della ragazza, si avvicina alle sue amiche e al suo fidanzato, Jamie, sostituendola di fatto in tutto e per tutto. Si potrebbe discutere sulla dubbia moralità di Jeanette, che ha approfittato della mancanza di Kate per entrare, di fatto, nei suoi panni, ma la puntata in conclusione introduce un ulteriore elemento: Jeanette, nei mesi successivi alla scomparsa, avrebbe visto Kate tenuta segregata, ma non avrebbe detto nulla per evitare che questa tornasse e le rubasse la posizione che con tanta fatica era riuscita a ritagliarsi.
Questo è il punto di partenza della serie che, sfruttando il processo in cui Jeanette si trova coinvolta nel 1995, cercherà di fare effettivamente luce su cosa sia avvenuto e su cosa abbia visto la ragazza. Sicuramente la verità non è così limpida come la si può immaginare dopo la visione di questo episodio, ma l’interesse per capire cosa effettivamente sia accaduto nell’apparentemente monotona cittadina di Skylin risulta decisamente alto. L’unico elemento a far storcere il naso è un fattore esterno alla narrazione, ossia il numero di episodi. Constatando il funzionamento delle miniserie, sarebbe stato auspicabile che Cruel Summer si equiparasse a questa tipologia e si componesse di un numero ristretto di episodi, cosa che invece non sembrerebbe visto che gli appuntamenti settimanali sembrerebbero essere dieci. Un numero leggermente alto considerata la tipologia di storia, totalmente volta al colpo di scena e che, per forza di cose, non avrebbe modo di reggersi per così tanto minutaggio.
Ma si tratta questo di un dettaglio puramente ipotetico visto che il pilot rappresenta sotto molti punti di vista una boccata d’aria fresca che lascia ben sperare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jeanette e la sua evoluzione
  • Prodotto originale: una rarità
  • Divisione in archi temporali della narrazione
  • Regia e fotografia, semplice ma intuitiva
  • Plot twist finale
  • Forse dieci episodi sono effettivamente troppi?

 

Cruel Summer sarà pur sempre un teen drama, con tutto ciò che questo comporta, ma il lato thriller sembra prevalere o quantomeno annullare gli aspetti negativi di uno show totalmente incentrato su giovani adolescenti ed i loro problemi d’amore. Consigliato, ma con riserva.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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