Dogs Of Berlin 1×02 – MannschaftTEMPO DI LETTURA 4 min

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I am German when we win, immigrant when we lose.(Mesut Özil)

Era il ventidue luglio di quest’anno quando Mesut Özil annunciava per mezzo di un articolato tweet la sua decisione di lasciare la nazionale tedesca di calcio, Die Mannschaft. L’accusa principale mossa dalla stella dell’Arsenal è quella sopra riportata: il dilagante razzismo, nei confronti dei giocatori turchi naturalizzati tedeschi. La Germania non è chiaramente l’unico Paese a vivere questa ondata di odio e dissapore: Benzema e Lukaku, altri due famosi giocatori, hanno vissuto in passato le stesse identiche problematiche con le rispettive nazionali (Francia e Belgio).
E’ corretto partire da questa tematica sociale, dalla disaffezione dei turchi nei confronti della Germania e dell’odio dei militanti dell’estrema destra nazionalista nei confronti dei kanake, per parlare di Dogs Of Berlin, una serie tv improntata all’action drama ma che non disdegna il suo chiaro intenso sociale di denuncia.
Si tratta questo di un elemento narrativo difficile da non notare e che appare lampante in “Mannschaft” più che nel precedente episodio dal momento che lo spettatore ha modo di conoscere in maniera più approfondita il ramo familiare di Kurt, una parentesi che è da apprezzare sicuramente dal momento che amplia e concede la possibilità di approfondire proprio quella tematica sociale alla base della storia. D’altra parte la pedanteria e l’assenza di veri e propri sviluppi lasciano il tempo che trovano rendendo l’intera sottotrama sterile da ogni punto di vista: la moglie di Kurt recupera i figli, dialoga con la suocera e tutto si conclude in poco più di trenta secondi. Difficile comprendere il senso di tale sottotrama, fatta eccezione per la volontà di ribadire il concetto dell’odio razziale durante l’episodio.
Il titolo ha una duplice accezione: la prima è la squadra di polizia che andrà ad aiutare Kurt nella risoluzione del caso e che viene presentata ad inizio puntata; la seconda è la squadra della nazionale tedesca che viene sfrontatamente informata della morte del suo calciatore più importante giusto un paio di minuti prima di scendere in campo per la partita più importante dell’anno, ossia quella per la qualificazione ai Mondiali. Un colpo di genio di Kurt, da questo punto di vista, che riesce a far coincidere durante l’episodio il suo duplice ruolo all’interno della trama (eroe ed antieroe). Un ruolo messo in pericolo da una spia, per la precisione da uno dei due poliziotti della stradale che nella scorsa puntata avevano avuto la fortuna/sfortuna di ritrovare per primi il corpo senza vita di Orkan Erdem: il passato violento di Kurt, la sua estrema riservatezza e la famiglia dichiaratamente di estrema destra rappresentano tutti elementi utili a creare sfiducia nei suoi confronti, proprio come appuntato dallo stesso capo di polizia.
E’ proprio per questa sfiducia e per questo suo passato che il caso non viene totalmente lasciato nelle sue mani, ma condiviso con un altro poliziotto. Di origini turche, chiaramente. Il poliziotto scelto? Ovviamente quel Erol Birkan (Fahri Yardim) già apparso in scena e che ben presto vedremo fare coppia fissa proprio con Kurt. Una coppia inconsueta che, presumibilmente, troverà una chimica estremamente funzionante proprio in scena, mentre due visioni totalmente differenti della vita e della società si troveranno ad influenzarsi a vicenda. Un po’ come era stato per Luther e Justin.
Questo sarà, per il momento, anche l’unico paragone possibile con la serie della BBC One dal momento che Dogs Of Berlin, nonostante la dose massiccia di action, continua a non convincere con un episodio lento sotto una infinità di aspetti e che tarda a finire rendendo l’attesa dei titoli di coda l’unico vero sogno proibito dello spettatore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Episodi costruiti attorno al countdown iniziale
  • Razzismo nei confronti dei turchi naturalizzati
  • Il passato di Kurt
  • La scena di violenza in cui viene coinvolta la moglie di Kurt
  • La famiglia di Kurt
  • Una puntata lunghissima da digerire in cui il momento più importante è Kurt che comunica la notizia della morte di Orkan al resto della squadra
  • La famiglia di Kurt: una sottotrama senza sbocchi
  • Il “rapimento” dei figli di Kurt
  • La porzione di trama riguardante l’amante di Kurt e tutto ciò ad essa collegato

 

La squadra. A volte rappresenta un vero e proprio supporto, altre volte ancora è composto dalle persone che per prime decidono di voltarti le spalle.

 

V.I.P. 1×01 ND milioni – ND rating
Mannschaft 1×02 ND milioni – ND rating

 

 

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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