Fear The Walking Dead 4×03 – Good Out HereTEMPO DI LETTURA 6 min

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Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa quarta stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga.L’estate è finita. Manco a darci tempo di digerire il finale di TWD.

Fb: Il miglioramento già menzionato nelle precedenti recensioni/interviste sembrerebbe “tenere duro” anche in questo terzo episodio. Credete che sia una percezione dovuta soltanto al succoso finale col morto oppure possiamo, per una volta, valutare positivamente l’episodio nella sua interezza?

Vl: Il miglioramento stilistico è riscontrabile soprattutto nei risultati scenici, con un insieme per lo più “fumettistico”, con colori più opachi e giochi di ombre. Il problema però è che tutto questo infiocchettamento stilistico fa a pugni con una trama che deve ancora riconquistare il pubblico per quanto riguarda l’interesse suscitato. Gli incroci temporali sono già stati mostrati in TWD e creare dei focus su personaggi (vedi la bambina Charlie) la cui importanza viene svelata (parzialmente) solo in un secondo momento non è un grande stratagemma per mantenere alta l’attenzione. Certo, il colpo di scena finale può accendere la luce in tal senso.

Fd: Al netto delle solita pochezza narrativa di alcuni momenti, ineludibile ed inevitabile come la morte, è apprezzabile lo sforzo che si sta attualmente compiendo per migliorare la serie. Non sembra essere solo l’arrivo di Morgan e di nuovi personaggi, c’è proprio una diversa mentalità e un diverso modo di scrivere le puntate che sta funzionando. Poi ovviamente il plot twist finale che indirizzava tutto sulla morte di Madison (per via dei fiori) è più che apprezzato. Tra l’altro: dove cazzo è la Madison “del futuro”?

Fb: A questo punto la domanda è d’obbligo: come valutate la decisione autoriale di far fuori Nick “sempreunto” Clark? E perché positivamente?

Vl: Positivamente perché le morti eccellenti sono sempre ben accette in quello che dovrebbe essere un survival. Certo ci sono discorsi di stress post traumatico, fiori, libri, discorsi con Morgan (eh sì), discorsi filosofici con una madre che esiste solo nel passato (do sta Madison?). Malgrado tutti questi aspetti che non hanno reso l’episodio particolarmente acceso dal punto di vista del ritmo, la scelta risulterà sempre vincente se paragonata all’altra morte eccellente dello show. Ricordiamo infatti che una stagione fa Travis moriva in una maniera veramente veramente oscena.

Fd: Premettendo che non è stata una decisione coraggiosa dei due nuovi showrunner, quanto piuttosto una richiesta arrivata dallo stesso Frank Dillane “to pursue new opportunities” e smetterla di impomatarsi i capelli, personalmente vedo il tutto positivamente. Fa parte di tutta una serie di scosse date alla serie che per ora stanno fruttando risultati positivi, in più il personaggio di Nick ha visto cambiare 400 status quo e poteva giustamente essere fatto fuori (così come tanti altri personaggi di FTWD e TWD).

Fb: In questo episodio abbiamo una sorta di prima collaborazione attiva tra nuovi arrivati e vecchia guardia. Secondo voi gli autori sono riusciti a far integrare i due gruppi in maniera efficace?

Vl: Ruolo predominante per una buona riuscita dell’interazione sono i due nuovi innesti. Di Morgan se ne poteva fare benissimo a meno.

Fd: A parte il discutibilissimo rapporto Morgan-Nick tutto il resto è abbastanza buono.

Fb: La tendenza naturale del telefilm – ereditata dalla serie madre – di scivolare nella retorica spicciola e nell’inutile introspezione, sembrerebbe arginata in questa quarta stagione. Credete si tornerà presto alla noia di un tempo oppure gli autori riusciranno a confezionare finalmente una stagione più interessante ed equilibrata in tutte le sue componenti?

Vl: Il problema è che ora non si capisce bene dove si voglia andare a parare. Se ci si sofferma su questi tre episodi, si fatica a comprendere bene la trama. Può essere un fattore positivo, considerando che stilisticamente c’è stato un cambiamento, però l’introspezione che sembra non esserci in realtà è disseminata in tutti i 120 minuti finora proposti. Noi in questo episodio abbiamo visto Nick morire, ma non abbiamo capito ancora molto bene perché. Non è stato Negan con la mazza – pericolo annunciatissimo e atteso a cavallo tra due stagioni – è stata una bambina di cui si sa pochissimo. Bambina che spalleggia dei villain di cui si sa ancora meno. Il tutto in uno scenario futuro di cui ancora non si sanno tutti i dettagli. A tal proposito: anche se l’attore vuole abbandonare lo show, lo vedremo ancora in scene del passato?
Ah, tornando ai due nuovi innesti, la storia della tizia con le videocassette che deve raccogliere testimonianze fa un po’ cagare.

Fd: La prossima puntata sicuramente sarà incentrata sulla commemorazione di Nick. Quindi sapremo presto la risposta…

Fb: Un personaggio come Morgan, un non-violento intrappolato in un mondo dove l’unica forma di dialogo sembra essere proprio la violenza, quanto può realmente “durare” (in termini di interesse spettatoriale) in un survival horror di questo tipo? Non credete che la sua migrazione dal Morto Che Cammina sia stata dettata proprio dalla ridondanza del suo ruolo e dei suoi principi obiettivamente impossibili da seguire in un mondo popolato da zombie e pezzi di merda psicolabili?

Vl: Si punta al fattore “familiarità” e al desidero di cross-over insito in ognuno di noi. Tolto questo, la presenza di Morgan è inutilissima e anche molto forzata considerata la premessa dello spin-off che vedeva un’enorme distanza geografica e temporale con la serie madre.

Fd: Una domanda fin troppo elucubrata per la pochezza che c’è dietro questa serie. In generale il contrasto tra realtà e modo di sopravvivere di Morgan è interessante, sulla carta funziona anche bene ma nella realtà (soprattutto dopo stagioni intere passate così) ad una certa non se ne può più.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Miglioramento stilistico
  • Buona l’intesa tra nuovi arrivati e vecchia guardia
  • Il morto del giorno
  • Trama ancora debole
  • Ritmi fin troppo blandi prima del finale
  • Presenza di Morgan abbastanza inutile

 

Un buon terzo episodio, un po’ lento ma salvato in corner da una morte eccellente del tutto inaspettata. Non sarebbe certo un crimine quello di sconfinare in zona verde, promuovendo “Good Out Here” con un bel Thank, ma per questa settimana ci teniamo bassi e ci limitiamo a salvare, coscienti del fatto che la serie quest’anno sta facendo un discreto lavoro ma al contempo altrettanto consapevoli del fatto che basta veramente un attimo per tornare a sguazzare nel consueto guano televisivo.

 

Another Day In The Diamond 4×02 3.07 milioni – 1.1 rating
Good Out Here 4×03 2.71 milioni – 1.0 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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