Fear The Walking Dead 8×09 – SanctuaryTEMPO DI LETTURA 7 min

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Recensione Fear TWD 8x09Comunicazione di servizio 

Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Federico, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa ottava stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. 

IL CONTAGIOSO OTTIMISMO DI DWIGHT


Fabrizio: Ma è mai possibile che tocchino sempre a me le puntate con Dwight, Sherry e June come protagonisti? Ad ogni modo, sono io che ricordo male, o le puntate che hanno al centro questi brillanti personaggi ruotano sempre attorno al concetto di suicidio? E soprattutto, perché poi alla fine non si ammazzano mai?

Federico: Mi sa che hai trovato il filo conduttore però non capisco molto bene come mai la gente passi da stati di depressione importanti ad altri in cui ritrova la voglia di vivere condividendo improvvisamente motivazioni e ambizioni di altre persone. Dwight e June in questa puntata dimostrano (nuovamente) di essere delle bandieruole senza alcuna idea.

Valerio: Occorre fare una differenziazione tra un suicidio volontario e suicidio dettato da fortissima stupidità. Al di là della voglia di farla finita, di sacrificarsi per un bene superiore e tante altre cose belle, l’infelicissima coppia non brilla certo di acume, e mette in campo delle scelte scellerate che raddoppiano la loro probabilità di morte. Come ad esempio Sherry che affronta gli zombie da sola, chiudendo Dwight in una stanza blindata con i tizi seminati che sarebbero potuti arrivare da un momento all’altro. Non proprio una scelta a zero rischi.
Sopravvivono sempre perché sono talmente stupidi che non riescono nemmeno a portare a termine il loro saggio proposito.

Fabrizio: Vi siete emozionati nel rivedere il ferro da stiro rovente che ha sfigurato Dwight? Ottima tra l’altro l’interpretazione dell’attore che è stato scritturato per interpretare il gomito di Negan. Miglior performance di puntata.

Federico: Sono rimasto sorpreso che fosse per merito del ferro da stiro, non mi ricordavo assolutamente. Sono rimasto invece molto stupito e disorientato dal fatto che il Santuario sia stato improvvisamente tirato fuori dal nulla, tra l’altro con un effimero “20 miles away from here” che mi genera ancora più confusione. Ma se sono così vicini al Santuario Dwight non può andarsene ad Alexandria a questo punto? E poi non erano in una zona paludosa tipo Louisiana invece che verso Washington? Bah…

Valerio: Il tutto è stato utilissimo perché non ricordavo minimamente questo fantastico particolare dalla serie madre. Tra l’altro il fatto che ci siano richiami a The Walking Dead rende questo visionario spin-off meno lisergico e ci riconnette un po’ di più con l’intero universo narrativo. Non che questo sia per forza un bene.

FEAR THE RAPIA DI COPPIA


Fabrizio: In termini di fastidio e inutilità, possiamo definire Sherry la Madison di questa storyline? Vorrei anche sapere cosa ne pensate delle litigate di coppia nel bel mezzo di un attacco zombie.

Federico: La litigata nel mezzo di un attacco zombie è un classico irrinunciabile che ti fa proprio capire quanto sono non pericolosi gli zombie in questa serie. Talmente poco pericolosi che la soluzione è chiudersi dentro una fornace. Però no, mi sento di dissentire su Sherry perchè ritengo June molto più inutile visto che il suo problema in questo episodio è il non voler operare qualcuno. Averceli sti problemi in un mondo apocalittico…

Valerio: Sempre meglio le litigate di coppia in mezzo agli zombie che il dispetto di chiudere Dwight in trappola credendo di fare una gran mossa. Sherry non è simpatica, ma rispetto a Madison non c’è storia. Ha quello sguardo più spento e neutro che induce un minimo di indifferenza, vincente nel combattere il fastidio.

Fabrizio: Perché June, una volta che si rende conto che Sherry è rimasta intrappolata sotto la recinzione come una demente, va a liberare Dwight invece che soccorrerla personalmente? E a quel punto, già che ha perso tempo per andare a chiamarlo, perché non va pure lei ad aiutarla? June voleva forse far sembrare Dwight l’eroe di turno per salvare una coppia? Oppure quel “Sherry ha bisogno di te” nasconde invece un più onesto “te la vai a salvare tu quella mentecatta della tua ex”? Datemi spiegazioni sensate per favore.

Federico: Mi piace pensare che non c’avesse cazzi di andare a liberarla. È anche piuttosto in linea con l’attitudine che ha in questa puntata di non voler fare cose per gli altri, tipo operare una a cui hanno sparato.

Valerio: Mah, c’è anche da considerare che stava assistendo una con un proiettile in corpo. Non che la stesse assistendo alla grande, però aveva pur sempre un’incombenza sotto mano. Poi forse ha ritenuto anche lei veramente troppo stupida la mossa di chiudere Dwight dentro la camera.

TENIAMO DURO CHE MANCANO SOLO SEI EPISODI ALLA FINE


Fabrizio: Vorrei un vostro parere in merito al senso complessivo di questo episodio, alla sua reale utilità in termini di trama orizzontale, al fondamentale apporto di questi villain usa e getta morti praticamente a suon di spintoni e al profondo simbolismo dietro all’uccello che veglia sui nostri protagonisti – il nome Finch, oltre che ricordare immediatamente “Pausa Merda” di American Pie, è il nome inglese del fringuello.

Federico: Guarda, scoprire che in inglese “finch” è il nome del fringuello mi ha completamente svoltato l’opinione sulla puntata. Tipo ora non penserò mai più a David Fincher allo stesso modo visto che in italiano sarebbe Davide Fringuellatore, un cognome pazzesco se ci pensate. Sulla trama non voglio neanche esprimermi perchè è inesistente.

Valerio: Il senso, a mio parere, è molto semplice: utilizzare il meno possibile gli attori. Quanti giorni di lavoro saranno serviti a Dwight, June e Sherry in questo finale di serie? Non tantissimi dovendo girare in meno set e in un lasso di tempo più limitato. Se ci si pensa bene, nelle ultime stagioni questa continua separazione è indice anche di una minore coralità nel set, probabilmente con fini puramente economici. Per quanto riguarda i villain, c’è da chiedersi come abbiano fatto ad avere uno scarto così minimo percorrendo 30 km a piedi (così almeno mi pare sia la distanza che dice June) e arrivare così presto. Certo in ogni caso i personaggi dovevano sapere che le distanze in Fear non hanno senso e quindi sbrigarsi un po’ di più senza perdere tempo in cazzate.

Fabrizio: Ma da dove escono tutti sti tedeschi? Quelli nella puntata 7 erano turisti rimasti bloccati nel resort, ma non sto capendo da dove arrivino questi due sul finale. Poi gradirei che qualcuno mi spiegasse la geografia e gli spostamenti dei personaggi in queste ultime tre puntate perché non sono stato attento e non ho intenzione di documentarmi a riguardo. Ad esempio, dove si trova Victor in questo momento?

Federico: Così come Daryl è andato in Francia, così i tedeschi sono emigrati in America. Comunque secondo me quello di Victor non era un flashback ma semplicemente è tornato a fare incetta di comparse tedesche con le manine piccole, perfette per accalappiare bambini a cui chiedere aiuto per rifondare PADRE. Mi sembra una trama che non fa una piega.

Valerio: Quello di Victor io credo possa essere un flashback, visto anche il suo cappello di merda, ma a dire il vero ci ho messo un po’ a fare mente locale e ricordarmi di cosa si stesse parlando, quindi boh. Sulla dislocazione degli spazi ho rinunciato a capire.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nulla
  • Tutto, ma in particolare Dwight e Sherry

 

Esattamente come fu per la puntata su Morgan che vedeva rosso, non perderò tempo a cambiare voto, tanto un Kill Them All è ciò che si merita questa serie, a prescindere dai fringuelli, i ferri da stiro, i tedeschi, i palazzi, i palazzinari, i maggiordomi, i cani, i giardini e l’anima de li mortacci sua.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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