Una persona qualunque comincia a comparire nei sogni di estranei, senza che questi siano necessariamente collegati a lui. Un film stravagante e surreale in cui inconscio e mondo reale si scontrano in maniera del tutto inaspettata. |
Nel 2008 il sociologo ed esperto di marketing Andrea Natella decise di fare un curioso esperimento sociale: sulla pagina di un sito web sosteneva di aver sognato il volto di un uomo che non aveva mai conosciuto e chiedeva se tale esperienza fosse capitata anche ad altri. Il tutto allegando anche una ricostruzione del volto dell’uomo che aveva sognato.
Ben presto molti utenti affermarono di aver visto tale volto anche nei loro sogni e la caccia al fantomatico This Man divenne ben presto virale, facendolo diventare presto un meme, con molti che si chiedevano il perché di tale fenomeno “soprannaturale”.
Si scoprì in seguito che la storia raccontata da Natella era completamente inventata, e che il volto misterioso era stato costruito ricomponendo al computer caratteristiche somatiche di vari uomini comuni (praticamente un primo tentativo di creare qualcosa sfruttando un IA in tempi non sospetti) al solo scopo di dimostrare quanto pervasivo fosse il potere di internet sulla coscienza collettiva e sull’inconscio.
Tale “bufala” di successo è probabilmente la principale fonte d’ispirazione per questo Dream Scenario, ultimo film del regista norvegese Kristoffer Borgli, già autore del controverso Sick Of Myself, con protagonista un inedito Nicholas Cage, che ancora una volta dà il meglio di sé in un film indipendente e dai toni onirici e auto-referenziali.
NICHOLAS CAGE, “L’UOMO DEI SOGNI”
Chi meglio, infatti, di un attore divenuto noto più per i suoi meme facciali che non per i suoi film per interpretare Paul Matthews, anonimo e noioso professore di biologia che diventa improvvisamente famoso in tutto il mondo quando molte persone cominciano a riconoscerlo come “quel tizio che compare improvvisamente nei loro sogni”?
Dopo un iniziale confusione da parte di Paul, ritrovatosi protagonista inconsapevole di questa “magia” o psicosi collettiva, questo decide di approfittare di tale fenomeno per dare una svolta alla propria carriera professionale e alla sua vita in generale, uscendo finalmente da quell’anonimato che tanto gli stava stretto.
Ma scoprirà ben presto che essere un “meme vivente” ha anche un lato oscuro non da poco e che basta un attimo perché tutto cambi… in peggio. Soprattutto se, da protagonista “passivo” dei sogni delle persone ti trasformi nel loro peggiore incubo.
Il povero Paul, da inetto qual è, dovrà quindi districarsi in un mondo con delle logiche su cui non ha alcun potere e con una fama che non c’entra nulla con lui ma che ha il potere incredibile di condizionare la sua vita senza che lui possa farci assolutamente nulla.
FRA MEME E CANCEL CULTURE
Con questo film il regista Kristoffer Borgli intesse una trama intricata e onirica che rappresenta un ulteriore tassello della sua ricerca tematica sul mondo della comunicazione e dei social media al cinema. Una ricerca che parte addirittura dai primissimi lavori del regista, già a partire dal videoclip Ambitions dei Donkeyboy che mostra già molte di queste tematiche spostate nel mondo dei reality musicali.
Così come in Sick Of Myself, il protagonista di Dream Scenario vede nei meme generati su internet che lo riguardano una via per le proprie ambizioni sociali e pensa di sfruttarli a suo piacimento, per pura vanagloria e per una malcelata voglia di rivalsa nei confronti della vita (sebbene, per tutto il film, le sue parole dicano il contrario).
Non sa però che il mondo di internet è strano e si può passare, con molta facilità, “dalle stelle alle stalle” dove per “stalle” s’intende il disprezzo e lo stigma sociale.
In questo c’è una palese critica non solo all’aleatorietà dei social ma anche al fenomeno della cosiddetta cancel culture. Il tutto con un tono a metà fra un ironico black humour (da commedia sofistica in stile Woody Allen, i cui personaggi nevrotici hanno molte affinità con lo stesso character di Cage nel film) a un vero e proprio film horror dai connotati satirici.
STILE ONIRICO E INQUIETANTE
La maggior parte di questo effetto “schizofrenico” è dato dalla naturale tendenza di Nicholas Cage di dare vita a numerose espressioni facciali (non si saprà mai se studiate o meno) che spaziano dal bonario all’inquietante fino alla vera e propria pazzia con una semplice alzata di sopracciglio.
Ma molto dell’effetto inquietante della pellicola è dato anche da una costruzione visiva davvero particolare, per cui reale e onirico si confondono fra loro. Si avverte molto l’influenza di David Lynch nell’uso del sonoro in maniera distorta e sfalsata, così come di Stanley Kubrick per quanto riguarda le scenografie deformanti e l’uso del colore che rispecchiano la psiche del personaggio di turno.
Lo spettatore si muove costantemente in questo scenario (appunto) in cui realtà e sogno si mischiano senza che ci sia una reale separazione fra questi due piani.
Anche il finale aperto scelto dal regista appare alquanto in linea con quest’atmosfera tagliandosi a metà, quasi a simboleggiare proprio un sogno che s’interrompe all’improvviso. Il che, a onore del vero, è sia una scelta aulica e poetica sia anche uno dei difetti principali della pellicola.
A parte questo, Dream Scenario si rivela certamente una pellicola interessante e perfettamente inserita nel dibattito sociale contemporaneo. Un’analisi critica e impietosa del potere dei social e di come possono plasmare non solo l’inconscio singolo ma anche la stessa realtà collettiva.
Ulteriore prova che un certo cinema indipendente d’autore è più vivo che mai e ha ancora molto da dire agli spettatori.
TITOLO ORIGINALE: Dream Scenario REGIA: Kristoffer Borgli SCENEGGIATURA: Kristoffer Borgli INTERPRETI: Nicholas Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows, Dylan Baker, Noah Centineo, Kate Berlant DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures DURATA: 100′ ORIGINE: USA, 2023 DATA DI USCITA: 16/11/2023 |