In una realtà alternativa e retro-futuristica, esseri umani e robot si fanno la guerra fra loro, vivendo divisi in un ideale “apartheid”. Michelle, rimasta orfana della sua famiglia in un incidente, sorprende un giorno in casa sua Cosmo, uno strano robot che possiede la voce e i ricordi di suo fratello Christopher. Insieme intraprendono un viaggio fra rottami abbandonati, tecnologie distopiche e paesaggi western in cerca della verità sulla propria famiglia. |
Per gli amanti dell’ormai storica serie tv Tales From The Loop non suonerà certo nuovo il nome di Simon Stålenhag. Il geniale illustratore e designer svedese, noto per le sue ambientazioni retro-futuristiche con macchine e robot antropomorfi, è l’autore dell’omonima graphic novel da cui è tratto quest’ultimo film dei fratelli Russo (noti per il loro lavoro nel MCU e come produttori per il franchise di Citadel). Un connubio artistico che non può certo lasciare indifferenti gli amanti del genere sci-fi.
In sintesi, The Electric State è una vera e propria avventura “spielberghiana”, ambientata negli anni ’90 del XX secolo. La particolarità però è che questi anni ’90 sono in realtà un universo parallelo (in gergo, una “ucronia“) in cui esseri umani e robot senzienti convivono nella stessa realtà. Entrambi sono reduci da un lungo periodo di guerra iniziata dai robot perché stufi di essere considerati solo “strumenti per il lavoro”. Ora, dopo dei traballanti accordi di pace (stilati dal presidente Bill Clinton), umani e robot vivono separati in un vero e proprio apartheid legalizzato. E da qui incomincia il film.
IL VIAGGIO DEGLI EROI
COSMO: “BETTER HURRY. THERE’S TROUBLES ON THE MOON. WE CAN TEAM UP, WE CAN DEFEAT THE ROCK MONSTER.”
In questo universo la protagonista, Michelle (Milly Bobby Brown), è alla ricerca del fratello Christopher (Woody Norman). Michelle ha sempre creduto, infatti, che fosse morto nell’incidente stradale che si portò via tutta la sua famiglia. Ma, quando un robot chiamato Cosmo si presenta a casa sua facendole intuire di possedere la coscienza del fratello, parte alla ricerca del suo corpo, tenuto segregato all’interno della Sentre, la più importante agenzia di sicurezza informatica del paese, per degli esperimenti segreti.
Lungo il loro viaggio i due incontreranno alcuni personaggi particolari, sia umani che robot senzienti, che li aiuteranno.
Fra questi la coppia formata dal simpatico ricettatore Keats (Chris Pratt) e dal suo aiutante-robot Herman (Anthony Mackie). Tutti e quattro compiranno un particolare “viaggio dell’eroe” contro la multinazionale Sentre e i suoi visori che dividono la coscienza mentale degli umani dal loro corpo fisico. Questo con l’obiettivo di far fare loro meno fatica, ma allo stesso tempo controllandone i pensieri facendoli vivere in un perenne stato comatoso. Un’evidente satira degli odierni social network, insomma.
LO “STATO ELETTRICO” DEI FRATELLI RUSSO
Ciò che appare più evidente di questa nuova pellicola dei fratelli Russo è sicuramente la sua estetica e la fotografia. Mescolando CGI e filmati di repertorio (tutti estremamente costosi dato che il budget del film è folle), con uno stile da vero e proprio mockumentary, la realtà rappresentata appare quanto mai realistica, seppure si tratti di un universo inventato.
La trama è, al contrario, quanto di più semplice e lineare si possa trovare in giro. Come già detto, infatti, è evidente l’ispirazione verso i film di Spielberg (in particolare, i Goonies) e George Lucas. C’è un po’ di Chris Pratt, infatti, nel personaggio di Han Solo, qui incarnato in quello di Keats. Così come l’ambientazione ucronica negli anni ’90 che è ovviamente una scusa per infilare dentro citazioni pop e colonne sonore di brani famosi rivisitate per l’occasione, con tanto di auto-compiacimento da parte dei registi se si pensa alla scena in cui Herman legge un fumetto guarda caso degli Avengers.
Non mancano le scene epiche in questo film, ovviamente, soprattutto nella parte finale, così come i dialoghi esistenzialisti e la critica alla società contemporanea. Ma è tutto un po’ mischiato e poco approfondito, a favore invece del viaggio avventuroso dei protagonisti. In
Non si tratta certo di un capolavoro, insomma, ma va detto che, forse, l’intenzione non era quella fin da subito. Certo la campagna marketing attorno a questo film, il fatto che sia costato molto (stiamo parlando di 320 milioni di dollari di budget) e la presenza di un cast davvero d’eccezione, fra cui due villain come Stanley Tucci e Giancarlo Esposito (che sono il vero motivo per guardare il film) non hanno aiutato.
The Electric State non è nient’altro che il classico film “per famiglie”. E, nel suo genere, non è poi così malaccio. Anzi, è abbastanza godibile come film d’avventura, ma di certo non spicca per originalità o profondità. Non può che essere, dunque, un Save.
TITOLO ORIGINALE: The Electric State REGIA: Anthony e Joe Russo SCENEGGIATURA: Christopher Markus e Stephen McFeely INTERPRETI: Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Ke Huy Quan, Stanley Tucci, Giancarlo Esposito, Anthony Mackie, Marin Hinkle, Woody Norman, Woody Harrelson DISTRIBUZIONE: Netflix DURATA: 128′ ORIGINE: USA, 2025 DATA DI USCITA: 14/03/2025 |