Zero Day 1×05 – Episode 5TEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Zero Day 1x05Archiviato il “caso Ewan Green” (se così si può dire), George Mullen e la sua squadra tornano ad occuparsi dei misteriosi Mietitori, i famigerati hacker che, secondo loro, sono i colpevoli dietro il cyberattacco dello Zero Day.
In questo senso, l’episodio in questione fa un cambio di ritmo notevole, forse accorgendosi che manca solamente un solo episodio per il gran finale. E che, a scanso di grosse sorprese, questa dovrebbe essere una semplice miniserie.
Così la puntata decide di dividersi in numerose sequenze in cui viene finalmente approfondito il trauma che tormenta il passato di George (e i vari traumi dei personaggi secondari), e mettere finalmente un punto al caso dei Mietitori. Ovviamente, non potendo concludere tutto troppo frettolosamente, gli autori riescono comunque a creare una certa tensione che esplode tutta nel finale, salvo lasciare in sospeso le questioni più importanti per quello che dovrebbe essere il season finale. Il tutto creando però un ritmo alquanto schizofrenico, che appiattisce la cosa in un modo abbastanza superficiale.

Monica Kidder:America, what you are about to see is an act of desperation. But George Mullen isn’t just a desperate man. He is a dangerous one. […] I’ve got the resources to resist, but what if is happens to you? You cannot let it.

MONICA KIDDER, THE NEW “EWAN GREEN”?


Tolto di mezzo Ewan Green e risolti (almeno per il momento) i problemi interni fra la Commissione e il Governo, anche se il solito Richard Dreyer (Matthew Modine) è sempre dietro a cospirare per togliere il potere a George, è necessario darsi una mossa per trovare il colpevole dietro il cyberattacco. E, anche in questo caso, viene trovato un ottimo capro espiatorio nella figura di Monica Kidder (Gaby Hoffmann, già vista in Winning Time), milionaria-guru della Silicon Valley e CEO di Panoply, particolare social network oggetto d’indagine da parte dell’antitrust (reference to Mark Zuckerberg?).
Anche in questo caso l’indagine sul suo conto è un misto fra un’effettivo senso di giustizia e sospetti ben fondati e le manie di persecuzione di George Mullen che, anche in questo caso, ha motivi anche personali per avercela con lei. Insomma, la verità, come sempre, sta un po’ sempre nel mezzo e l’indagine su Kidder si sviluppa in un crescendo di tensione continua fino ad un vero e proprio assedio alla sua abitazione che culmina in un’irruzione (più o meno giustificata) e arresto. Peccato che il ritrovamento del cadavere della Kidder impiccata nella sua cella impedisca di far luce sul suo effettivo coinvolgimento al cyberattacco.

POCA LUCE E MOLTE OMBRE


Anche in questo caso, dunque, l’episodio segue il suo classico schema per cui, ogni qualvolta ci si avvicina alla verità, altre rivelazioni cambiano le carte in regola. Il che è certamente il punto di forza dello show. Non esistono in Zero Day i buoni o i cattivi: ciascuno semplicemente segue i propri obiettivi con i mezzi che ha. E quasi sempre l’obiettivo principale non è certo il bene della nazione.
Lo sa anche questo quinto episodio, che però vorrebbe anche mettere un punto preciso in questa trama orizzontale svelando alcuni retroscena importanti. Per esempio, la morte di Roger (Jesse Plemons) funge sì da deus ex machina delle indagini. Ma serve anche a rivelare il trauma della morte del figlio di George, elemento che forse è causa della sua pazzia. Allo stesso tempo viene approfondito meglio anche il rapporto di questo con Valerie (Connie Britton), e del perché non è ben vista agli occhi della sua famiglia. Momenti certamente molto importanti ma che non fanno altro che rallentare l’arrivo del climax finale. Troppo spesso si scade nel dialogico e nella soap opera pura, generando così non pochi problemi di ritmo narrativo.

CONCLUSIONI


Si arriva così, in maniera zoppicante (e con qualche buco di trama qua e là), alla risoluzione finale riguardante i Mietitori e il loro boss, ma ovviamente le cose non possono essere così semplici. Intanto perché non si capisce ancora bene cosa si volesse ottenere con un attentato del genere. E poi perché la morte improvvisa di Monica Kidder ovviamente toglie la possibilità di replica, suggerendo quindi l’ennesimo modo, per Mullen e soci, di liquidare il caso il più in fretta possibile. Ovviamente, per la risoluzione finale si dovrà attendere pazientemente il prossimo episodio. Il che rende tale puntata un mero episodio di raccordo, nonostante le sue rivelazioni. E, onestamente, arrivati  questo punto, ci si aspettava qualcosa di più.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Fine della parentesi Ewan Green e proseguo delle indagini
  • Rivelazione del trauma legato al passato di George
  • Gaby Hoffmann…
  • … che come tuttii personaggi migliori viene fatta fuori subito!
  • Ritmo un po’ altalenante e risoluzione troppo sbrigative
  • Episodio che vira un po’ troppo verso la soap

 

Il capo dei Mietitori viene finalmente scoperto nella figura di Monica Kidder, CEO di Panoply, il cui arresto dopo un vero e proprio assedio nel suo appartamento è il culmine di tutto l’episodio. Ma sarà davvero la fine dei Mietitori? O così la vuole raccontare il solito George Mullen? Ai complottisti l’ardua sentenza.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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