Fear The Walking Dead 2×10 – Do Not DisturbTEMPO DI LETTURA 4 min

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Stranamente, al termine di “Los Muertos“, era rimasta nell’aria la voglia di assistere al successivo episodio di Fear The Walking Dead. Diciamo stranamente perchè, nella sua breve ma tormentata esistenza (nel conteggio complessivo siamo solo a 16 puntate), non si era mai sperimentata questa sensazione che, normalmente, dovrebbe essere parte integrante di qualsiasi serie che si rispetti. Invece no, Fear The Walking Dead non ha mai voluto è mai riuscito ad espletare le funzioni basilari che gli competevano di diritto. Finora almeno.
Partendo da questo presupposto, “Do Not Disturb” si presenta al proprio pubblico come la classica puntata da “6 politico” che svolge il suo mestiere senza infamia e senza lode. L’episodio infatti si muove su dei binari già rodati da tutti i predecessori del genere horror: ci sono i classici attimi di sussulto che, pur nella loro prevedibilità (Alicia che corre nei corridoi dell’hotel trovandoli “casualmente” tutti pieni di zombie e non avendo una via d’uscita) riescono ad intrattenere tenendo il battito cardiaco accelerato; ci sono gli altrettanto canonici Deus Ex Machina narrativi (porte sbarrate che si aprono grazie a madri ubriache che casualmente si erano rifugiate lì) di dubbio gusto che minano la credibilità dell’intera scena; ci sono anche le consuete orde di zombie che infrangono vetri e porte a seconda della volontà dello sceneggiatore, a prescindere che ci sia una zanzariera o una porta blindata a fare da divisorio.
L’ambientazione dell’hotel è perfetta per la riproduzione di quell’ambiente claustrofobico di cui una serie zombie ha bisogno anche, se non soprattutto, per la possibilità di optare per quell’effetto labirinto (“This place is a maze and I know how to run it.“) che permette di far apparire zombie e/o vie di uscita a seconda della necessità. Anche lo stesso utilizzo della figura della bella ragazza in pericolo non è da sottovalutare come cliché perché, come tutti i cliché che si rispettino, è un qualcosa che funziona praticamente sempre (almeno per il pubblico maschile) sia che la protagonista sopravviva sia che alla fine muoia tragicamente. Ecco quindi che non sorprende la misteriosa sparizione di Ofelia da Alicia, scelta voluta appositamente per ricreare una situazione già testata positivamente sul pubblico dagli altri zombie movies delle ultime decadi, così come non sorprenderà il suo ritorno in pompa magna nei prossimi episodi (ci giochiamo sin da ora una scatola di fagioli e dell’Oxycodone).
Dove “Do Not Disturb” funziona meglio è però nel tormentato rapporto padre-figlio di Travis e Chris, vuoi per l’assenza dei cliché, vuoi perché per la prima volta entrambi i personaggi si mostrano al pubblico sotto un’ottica diversa. La prima parte dell’episodio è totalmente volta a ricreare quel rapporto familiare distrutto da quando Travis e Madison si sono messi assieme e la mamma di Chris è morta durante la fuga da Los Angeles. C’è quindi tutta una serie di piccole gesta e azioni mirate per rinsaldare quella fiducia che è venuta meno col tempo (vedasi le lezioni di guida) che rilassano l’atmosfera facendo dimenticare quello che è il vero problema con cui Travis deve relazionarsi: la trasformazione del figlio in Killer Chris.
La deriva da psicolabile, già ampiamente emersa nelle varie puntate ma culminata prima con l’exploit del coltello nella camera di Alicia e Madison in “Sicut Cervus” e successivamente con la minaccia sempre coltello alla mano di un bambino piccolo in “Shiva“, è senza alcuna ombra di dubbio interessante proprio per la sua problematicità. Per quanto Travis stia tentando di non vederlo, il figlio, una volta relazionatosi con il nuovo mondo che lo circonda, reagisce e si comporta in maniera violenta e anormale, quasi trovando piacere nell’uccidere zombie ed esseri umani. Il tutto si manifesta solo in alcuni momenti, però c’è e dimostra chiaramente che la strada intrapresa da Chris è senza ritorno e soprattutto senza cura. Se è vero che il mondo di Fear The Walking Dead non è ancora così crudo e violento come quello di The Walking Dead, è altresì vero che è solo questione di tempo prima che un Chris qualunque diventi il normale abitante di questa realtà. Certo ora il suo comportamento non appare giustificato ma, guardandolo a posteriori, è semplicemente un precursore del Governatore o dell’odierno Rick Grimes, entrambi fautori del motto “prima spara e poi domanda”. È però in questa anticipazione dei tempi e nella gioia provata togliendo vite o semplicemente spaccando crani di zombie che Chris risalta, Travis sprofonda e Fear The Walking Dead finalmente si dà un tono.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Killer Chris
  • Alicia che fa cose e incontra persone
  • Cliché da zombie movie in ogni dove

 

Ogni sufficienza guadagnata equivale a 40 minuti di insulti risparmiati nei confronti di Dave Erickson e dei suoi sgherri armati di penna. Siamo ancora distanti anni luce dal definire Fear The Walking Dead “un piacevole appuntamento settimanale” però confrontata con i 15 episodi precedenti “Do Not Disturb” risplende di luce propria.

 

Los Muertos 2×09 3.66 milioni – 1.6 rating
Do Not Disturb 2×10 2.99 milioni – 1.2 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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