Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa terza stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga.
Fd: L’argomento di giornata è sicuramente il nuovo taglio di capelli di Nick. C’è forse una correlazione tra la scarsità di acqua e la necessità di avere i capelli sempre unti/bagnati?
Vl: Invito a notare la secchezza e l’aridità del ciuffo nel momento del taglio. Dopo lunghi momenti di unzione i capelli di Nick sembrano improvvisamente fil di ferro. Rigiro la domanda. Metafora di un cambio di marcia nella serie, da noi tra l’altro ampiamente percepito in queste recensioni?
Fb: Forse l’attore che interpreta Nick (non andrò certamente a cercare il suo nome su Imdb per completezza) ha avuto dei problemi alla cervicale dovuti al peso considerevole dei suoi capelli, zavorrati da quella patina di unto divenuta segno distintivo del character. O forse bisognava sottolineare una qualche trasformazione caratteriale del personaggio (che se è avvenuta mi è sfuggita), e quale modo migliore se non quello di tagliarsi i capelli? Comunque quella patina ci mancherà molto, quasi quanto Travis.
Fd: Finora i viaggi tra il ranch e altri avamposti hanno richiesto sempre almeno 1-2 giorni di cammino e/o di macchina. In questa puntata si possono contare 4 viaggi, temporalmente quindi quanto tempo è passato?
Vl: A occhio tipo una giornata. O forse mezza, perché Alicia raggiunge Jake in rapidità a inizio episodio, riprendendo forse il finale di episodio della settimana scorsa. Il problema è che avviene un agguato nella notte, lì poi è di nuovo giorno perché è la mattina dopo. Poi cenano tutti.
La confusione del pensiero appena espresso può essere contrastato da una riflessione più lucida: il precipitare degli eventi di questo episodio poteva essere diluito meglio negli 8 episodi? Nel momento che ai villain si rivelano essere gli indiani, si poteva forse diminuire il tasso di approfondimento nei rapporti tra Madison e il resto degli Otto.
Fb: Probabilmente un giorno solo, visto che la notte cala una volta soltanto. Ma non me la sento di fare congetture, non sono stato abbastanza attento nel corso dell’episodio. Diciamo che la visione di Fear è sempre l’attività di contorno, mentre il cazzeggio diventa quella principale.
Fd: Il gioco di sguardi di Alicia, durante il pasto a base di maiale, fa intuire qualcosa ma lo spettatore non capisce bene cosa. Poi viene finalmente fatto il nome di Ofelia Salazar e tutto diventa più chiaro. A prescindere dal colpo di scena (anche etichettabile come forzatura) che vede l’inserimento a sorpresa di Ofelia in un terzo gruppo, quanto tempo ci è voluto per capire chi fosse effettivamente il personaggio che poi si è rivelato essere, appunto, Ofelia?
Vl: Scene troppo buie per notare tutti questi particolari, soprattutto quando si guarda l’episodio da un tablet. E troppo simile come personaggio a Luciana. Più che altro c’è da capire perché alla fine della scorsa stagione fosse stata mostrata esanime nel deserto in procinto di incontrare Jeremiah, se poi questo incontro viene solo accennato ora. E perché proprio ora che sta con gli indiani si è fatta le treccine? Troppi pochi stereotipi in questa serie?
Fb: Il colpo di scena in sé (o forzatura) è effettivamente costruito in maniera credibile. Bella l’idea di farla diventare un’avvelenatrice seriale senza scrupolo alcuno nei confronti di quelli che sono stati, di fatto, suoi compagni di viaggio. Sulla questione stereotipi sollevata dal mio collega poc’anzi, posso solo dire che Fear (come The Walking Dead) ha sempre giocato sul fattore diversità, ma forse giocandosi la carta indiani/furto delle terre gli autori hanno voluto forzare un po’ la mano. Il razzismo incontrollato di Jeremiah però mi ha fatto molto ridere, soprattutto perché Dayton Callie con la sua faccia da Franklin tartaruga è ben poco credibile come texano fanatico segregazionista.
Fd: Madison in questo episodio risplende di egocentrismo: “la mia famiglia di qua, la mia famiglia di là, mia figlia va salvata, e dove cazzo è finita Alicia, voi tutti dovete immolarvi in nome dei Clark, ecc.”. Si può capire l’esigenze di trama e il carattere autoritario della donna che riesce a manipolare le persone a proprio piacimento, ma non si è ecceduto?
Vl: Arrivare, durante la visione di un episodio, a godere nell’assistere a una predica nei confronti di una protagonista è indice di quanto questo personaggio sia diventato insopportabile.
A livello di regressione abbiamo già visto quanto in un survival tutto ciò possa essere coerente. Il rischio però è quello di far perdere punti di riferimento allo spettatore. Le azioni di Madison non sono i gesti spietati ma “comprensibili” di Rick. Sono azioni stupide, affrettate, neanche attribuibili al villain di turno ma allo pseudo-villain scemo che muore subito. E lo sguardo sprezzante che Kim Dickens aggiunge non fa che far tifare per una morte clamorosa quanto sospirata del personaggio.
Fb: Si può capire la scelta (a qualcuno andava affidato il ruolo di protagonista/leader) ma la decisione di puntare su Madison per creare un nuovo Rick Grimes (la versione cinese, quella che costa poco e che si rompe dopo due giorni, sempre per restare in tema di stereotipi) a parer mio resterà uno dei più grandi misteri della serialità televisiva. Odio lei, il suo personaggio, il suo ego e non capisco perché nessuno la soffochi nel sonno. Se però l’intento degli autori era questo fin dal principio, allora touché. Avete creato uno dei personaggi più irritanti e al contempo anonimi di sempre.
Fd: Il plot twist che ci si aspettava arriva in maniera inaspettata come un cavallo di Troia che si potrebbe rinominare amichevolmente cagna di Ofelia, anche in onore della sola e unica cagna maledetta altresì nota come Lori Grimes: quanto è riuscito questo effetto sorpresa e quanto può essere autentico visto e considerato che Ofelia avvelena consapevolmente tutto e tutti fregandosene del suo passato con i Clark?
Vl: Il colpo di scena è brillante per la trovata dell’avvelenamento. Lo spettatore arriva a dedurre cosa è successo in maniera graduale, grazie alla soluzione scenica presa da lontano (tizi di guardia, tizio che ha dolore, tizio che vomita, altro tizio che vomita, zombie everywhere).
D’altro canto però troppo rapida è stata la “consegna” di Ofelia, con un presunto pestaggio avvenuto off screen. Troppo per non sospettare qualcosa. Quindi alla fine ci si trova di fronte a un colpo di scena che riesce a essere brillante e telefonato allo stesso tempo.
Fb: La costruzione del colpo di scena è certamente apprezzabile, così come la scelta di puntare sul “tradimento” di Ofelia nei confronti dei suoi ex compagni di viaggio. Inoltre questo la dice lunga su quanto i Clark siano insopportabili. Si poteva certamente dare qualcosa di più dal punto di vista delle tempistiche, ridotte probabilmente dalla necessità di dover regalare allo spettatore un colpo di scena credibile entro il mid-season finale, magari costruendo un “alibi” migliore ad Ofelia, che riapparendo così di botto desta più di un sospetto nello spettatore più attento (non è questo il mio caso). Ora non ci resta che sperare nella dipartita dell’ennesimo Clark, così da esaurirli pian piano e magari cambiare totalmente il nucleo familiare di riferimento, ma tanto scommetto che in qualche modo il nostro amato testimonial della Pantène ne uscirà indenne.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Red Dirt 3×06 | 2.19 milioni – 0.8 rating |
The Unveiling 3×07 | 2.62 milioni – 0.9 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.