Fear The Walking Dead 3×09 – MinotaurTEMPO DI LETTURA 6 min

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Comunicazione di servizio 
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa terza stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga.

Fb: Tenendo conto del contesto apocalittico e presupponendo dunque una tendenza collettiva al cinismo e alla noncuranza rispetto al prossimo, come giudicate il radicale cambio di registro per quanto riguarda la caratterizzazione di personaggi, un tempo decisamente molto più umani, quali Madison, Nick, Alicia e soprattutto Ofelia? Tali cambiamenti non sono stati affrontati forse in maniera fin troppo sommaria e precipitosa invalidando così la (già poca) credibilità dei personaggi stessi?

Vl: Nel finale della prima metà di stagione, Madison raccontava un aneddoto della sua infanzia, rivelandosi una killer a sangue freddo già in tenera età. Ci sarebbe da chiedersi quanto questo dettaglio sul personaggio sia stato pensato e programmato e quanto invece non sia un catalizzatore proprio per questa accelerazione sulla regressione umana dei personaggi.
Il bisogno di inserire nuovi filoni di trama probabilmente ha fatto sì che in “Minotaur” vi fosse uno sbrocco radicale da parte di Troy, con conseguenti comportamenti forzati da parte di tutti coloro che gli sono attorno. O forse questo sviluppo di trama deriva semplicemente dal bisogno di inserire azione nella “premiére” di metà stagione per ricatturare l’attenzione. Peccato per la recitazione “allegra” che accompagna tutta la parte più concitata.

Fd: Il cambio di registro di molti personaggi è sicuramente dovuto alla necessità di cauterizzare le ferite di una narrazione mai veramente degna. La critica, fatta sia questo sito che dai colleghi oltreoceano, è sempre stata diretta alle interpretazioni e ai personaggi che sfortunatamente sono nati e cresciuti all’ombra di quelli di The Walking Dead, ombra che è assurta a metro di paragone e che ha quindi costretto Dave Erickson ad accelerare il processo di cambiamento di tutti. Il risultato è quello di un’evoluzione veloce e di personaggi nettamente più cinici ma anche più superficiali. Il benessere del gruppo a cui tiene Rick Grimes viene qui ridotto al mero benessere dei Clark, poco importa del resto.

Fb: Ragionando un attimo per assurdo, secondo voi, realisticamente, quanto poco sopravviverebbe Madison ad una vera apocalisse zombie?

Vl: Forse con il carattere che le viene attribuito riuscirebbe a fare quello che sta facendo in questi episodi. C’è anche da considerare, però, che una famiglia militarizzata come quella di Jake, Troy e il defunto Otto Jeremiah si è lasciata sovrastare troppo facilmente da un personaggio che non ha certo dalla sua una faccia utile per ingraziarsi qualcuno.

Fd: È una survivor per necessità. Bisogna riportare la mente indietro al primo attacco che ha subito da uno zombie durante la series premiere e constatare l’evoluzione guerrafondaia avuta sinora: sopravvivrebbe…

Fb: Quanto era telefonato il gesto avventato del povero ciccione contro gli “invasori” indiani? Ma soprattutto, era davvero necessario mostrare questo personaggio e, in generale, l’intera sequenza?

Vl: Assolutamente no, ma come detto nella prima risposta serviva un qualche reagente per dare il via alla catena di eventi. Il fatto che ad inizio episodio si desse importanza a un personaggio difficilissimo da ricordare doveva già apparire come campanello d’allarme.

Fd: Il ciccione kamikaze è inutile quanto l’idea di attaccare gli “invasori” indiani da solo nel bel mezzo del giorno pensando di sopravvivere. Chiaramente era un piano premeditato dal gruppo, come si evince dallo sguardo di Troy, ma è anche un piano decisamente stupido. E le conseguenze lo esemplificano come tale.

Fb: È soltanto un’impressione o l’incoerenza narrativa di questa serie sta raggiungendo picchi estremamente elevati? Tanto per citare un paio di esempi all’interno di questo nono episodio: perché eseguire una perlustrazione in cerca di armi in notturna con un paio di torce invece di attendere il giorno? O ancora, per quale ragione rivelare a Troy di essere l’assassino di suo padre dovrebbe placare la sua sete omicida?

Vl: A queste considerazioni andrebbe aggiunto: perché pensare di poter mantenere ancora la pace sequestrando le armi di tutti solo per il gesto avventato di una persona palesemente non in grado di ragionare lucidamente? Perché punire anche Nick per aver cercato di mediare con un pazzo psicopatico? Perché Madison siede dietro la scrivania di Jeremiah come se fosse una manager d’azienda quando invece comanda solo un gruppo di scappati di casa che stanno in una specie di resort nel deserto?

Fd: Non è soltanto un’impressione purtroppo. La ronda notturna è ovviamente dettata dalla necessità di oscurare le performance recitative di personaggi che solo al buio possono dare il meglio del loro peggio; per quanto riguarda la rivelazione fatta a Troy, insensata e suicida, bisogna guardare in prospettiva e considerare la più che probabile escalation che ci sarà verso fine stagione quando Troy ritornerà al campo e tenterà di ammazzare tutti i Clark. Spoiler?

Fb: Ma davvero se ti scucchiaiano il bulbo oculare dopo qualche giorno stai già a posto senza manco un segno visibile e la vista a 10/10?

Vl: No.

Fd: Ha fatto pure l’occhiolino in questa puntata. Coincidenza?

Fb: È interessante vedere come gli americani riescano, e pure molto rapidamente, a rendere simpatico un sociopatico con evidenti disturbi mentali come Troy, facendo odiare al contempo un gruppo di indiani che in realtà sarebbero giustificati nel perpetrare un bel genocidio. Voi in questo caso per chi tifate, per gli indiani o per i cowboy?

Vl: Personalmente per la cancellazione dello show. In ogni caso l’impressione è che la serie segua un’impostazione ideologica puramente repubblicana. I temi cardine sono: sicurezza, armi, comando, indiani cattivi, senso della famiglia, donne bionde.

Fd: Personalmente vorrei tutti morti perchè non c’è un singolo personaggio, fatta eccezione per Dea Alicia e forse per Jake, che non si sia fatto odiare almeno una volta. Indiani o cowboy non fa differenza, qui il vero problema sta altrove.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ciaone Troy
  • Incoerenze narrative everywhere
  • Forzature narrative evidenti
  • “Premiére” estremamente noiosa
  • Make Broke Jaw Ranch great again

 

Si poteva fare di meglio. Si poteva fare molto meglio. Tra incoerenze, forzature narrative ed un’autodistruzione ormai implacabile, Fear The Walking Dead ritorna ad essere ciò che è sempre stata: una serie da cancellare.

 

Children Of Wrath 3×08 2.40 milioni – 0.8 rating
Minotaur 3×09 2.14 milioni – 0.8 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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