0
(0)
C’era un’attesta abbastanza grande dietro Fortitude, serial britannico tramesso da Sky Atlantic ambientato nella glaciale e tranquilla comunità situata sull’isola Spitsbergen, da cui il telefilm prende anche il nome. L’attesa non era tanto per la trama in sé, che può ricordare molto Broadchurch, ma più che altro per il cast di attori chiamati alla corte del regista Simon “Low Winter Sun” Donald, tra cui citiamo i più importanti, come: Richard Dormer (Game Of Thrones), Stanley Tucci (Amabili Resti), Christopher Eccleston (Doctor Who), Sienna Guillory (Love Actually), Michael Gambon (Albus Silente nella saga cinematografica di Harry Potter, dopo la morte di Richard Harris) e Jessica Raine (anche lei in Doctor Who nonché protagonista nel relativo film-documentario “An Andventure In Space And Time”). Insomma, una vera e propria scala reale di attori, che possono esser tutto, fuorché dei signor nessuno.
A seguito di alcune informazioni poi rilasciate da diverse dichiarazioni della crew e interviste al cast coinvolto, molti sul web hanno cominciato a descrivere Fortitude in maniera riassuntiva, sprezzante e amichevole, come “il Twin Peaks tra i ghiacci”. Anche se è una targhetta identificativa un po’ grezza e dozzinale, la descrizione calza abbastanza a pennello per questo serial, ma solo perché Twin Peaks fu uno dei primi telefilm ad unire (come Fortitude) il genere poliziesco/noir con quello horror/fantasy dando vita ad un prodotto unico e originale; la resa fu così grande, che il serial firmato da David Lynch e Mark Frost è tutt’oggi ricordato nel firmamento della televisione. Fortitude è “il Twin Peaks tra i ghiacci”, ma solo perché lo spettatore viene catapultato in un’atmosfera analoga al serial trasmesso negli anni ’90 dalla ABC, riuscendo però ad imporsi come prodotto originale per una serie di pregi che donano al telefilm un discreto prestigio.
Prime pregevoli caratteristiche che si fanno notare sono: la spettacolare fotografia, la suggestiva colonna sonora e la particolare location dal gusto glaciale. La regia dà spazio a molti campi lunghi e panorami degne del National Geographic, rendendo enormemente giustizia non solo alla vastità e alla desolazione della location, ma rendendosi utili anche per sottolineare visivamente il senso di isolamento e solitudine della città; quest’ultimo concetto poi, abbastanza ricorrente per l’enorme distanza dalla terra ferma e per l’alienazione dal significato da vocabolario di “civiltà”, è sottolineato e spinto verso una paranoia alla Shining dalla colonna sonora inquietante e perfetta per le atmosfere degne di Stanley Kubrick.
La scelta della Norvegia come location impreziosisce tutte le caratteristiche di cui sopra proprio perché è un paese poco utilizzato per trame seriali e cinematografiche, trasformandosi presto detto in un luogo tutto da scoprire (e, forse, anche pieno di segreti e peccatucci vari); anche la scelta di restringere il campo in una cittadina piccola e sperduta in sé si aggiunge alla lista delle scelte narrative apprezzabili, proprio perché è più accattivante l’interessarsi ad una piccola città “di campagna” sconvolta da avvenimenti tipici delle grandi città. Fossero stati grandi paesi come Stati Uniti o Inghilterra, forse si sarebbe avvertito un sapore di “già visto”, ma con la Norvegia si aggiunge un tocco di alternativo, sopratutto di curiosità nel vedere come una piccola comunità se la caverà. Se però cercate in Fortitude un’atmosfera alla Wallander, preparatevi a cambiare idea, perché Sky Atlantic impara, sulle tempistiche, da una grande emittente statunitense: la HBO, network televisivo famoso per i lunghi silenzi e per trame che si prendono il loro tempo. Ecco, anche Fortitude è così: uno show che si prende il suo tempo, tendente però alla lentezza e alla dispersività di alcune scene piuttosto inconcludenti; fortunatamente non sono poi molte, ma abbiamo ritenuto giusto avvertire i nostri cari lettori.
Il colpo di grazia, poi, in favore della lista dei pregi, è un’ottima recitazione generale degli attori coinvolti, che riescono a dare autentica linfa vitale ai propri personaggi, trasformandoli in vere figure umane, splendidamente caratterizzate. Proprio sul discorso attori, però, Fortitude capitombola un pochino, dato che alcuni di loro sono grossi nomi rilegati a ruoli di poco conto all’interno di questo pilota da novanta minuti; sarà forse un’impressione della doppia messa in onda degli episodi uno e due della prima stagione, ma certi attori (primo fra tutti Christopher Eccleston) fanno proprio una comparsata, risultando addirittura sprecati per l’occasione, visto lo spessore dell’artista. Che magari, vista l’impostazione di thriller psicologico/giallo/mystery fantasy, ricomparirà in futuro sotto forma di spettro o che so io (Twin Peaks insegna, per queste ipotesi), ma ai fini del pilota alcuni di loro appaiono come grande, impressionante e impressionabile presenza, oltre che come specchio delle allodole per gli spettatori, attratti appunto dalla garanzia del cast.
Il colpo di grazia, poi, in favore della lista dei pregi, è un’ottima recitazione generale degli attori coinvolti, che riescono a dare autentica linfa vitale ai propri personaggi, trasformandoli in vere figure umane, splendidamente caratterizzate. Proprio sul discorso attori, però, Fortitude capitombola un pochino, dato che alcuni di loro sono grossi nomi rilegati a ruoli di poco conto all’interno di questo pilota da novanta minuti; sarà forse un’impressione della doppia messa in onda degli episodi uno e due della prima stagione, ma certi attori (primo fra tutti Christopher Eccleston) fanno proprio una comparsata, risultando addirittura sprecati per l’occasione, visto lo spessore dell’artista. Che magari, vista l’impostazione di thriller psicologico/giallo/mystery fantasy, ricomparirà in futuro sotto forma di spettro o che so io (Twin Peaks insegna, per queste ipotesi), ma ai fini del pilota alcuni di loro appaiono come grande, impressionante e impressionabile presenza, oltre che come specchio delle allodole per gli spettatori, attratti appunto dalla garanzia del cast.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Tutto sommato, Fortitude è un serial con grandi numeri, pregi, possibilità, sbocchi e assi nella manica da sfoggiare, anche se mette a dura prova pure lo spettatore più paziente con scene che potremmo definire fini a se stesse. In ogni caso, il serial britannico tra i ghiacci è un’accattivante ed intrigante scoperta, consigliata sopratutto ai fan dei gialli con particolari location. E anche se alcuni di loro fanno la figura del pedone negli scacchi, vale la pena guardarlo anche per il cast coinvolto e vedere come se la cavano in questo ambiente tutto da scoprire. Più che un pilota, potremmo definirlo un trailer da novanta minuti. Ma quello che mostra, stuzzica comunque attenzione e curiosità.
Episode One 1×01 | 0.72 milioni – ND rating |
Episode Two 1×02 | 0.72 milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora