GLOW nel DNA ha un’impostazione prettamente femminile ma non femminista. Non si deve nemmeno spiegare perchè “femminile” visto il plot della serie e la differente percentuale di personaggi uomini e donne nel cast, tuttavia bisogna rimarcare il fatto che non sia assolutamente una serie “femminista”. Ed è un fatto estremamente rilevante perchè si potrebbe erroneamente pensare il contrario fino a quando episodi come questo “Pervers Are People, Too” non fanno capolino e rimettono bene le cose in chiaro. Perchè si, GLOW sarà anche una serie che ha un gruppo di donne come protagoniste ma il mondo degli anni ’80 era quello che era. E basta vedere come parla Sam Sylva per avere uno spaccato dell’America di quegli anni.
Si è iniziata la recensione parlando di questa differenza perchè la tematica affrontata nella puntata, per quanto non nuova, è abbastanza attuale. Pur prendendo spunto da quella decade, è molto verosimile che per la puntata le showrunner Liz Flahive e Carly Mensch siano state influenzate nella sceneggiatura da fatti e notizie sia vecchie che nuove. Vista dalla prospettiva odierna non si può non pensare banalmente a quanto accaduto alcuni mesi fa con il caso Weinstein ed il conseguente movimento #MeToo, nato appunto dopo le accuse di molestie, e quindi ricollegare quanto successo con quanto accade nel “dietro le quinte” di Hollywood e dintorni, nello specifico anche di GLOW.
Ruth: “Aren’t you supposed to be at the big network meeting?”
Debbie: “Oh, we had a big network phone call instead. They are, um moving the show to a new time slot. At 2 a.m.”
Ruth: “[…] I think this might have something to do with me. […] I had a meeting with Tom Grant. We were in his hotel room. It was a dinner. But then it was not dinner. And Glen was there. But then he was not there and he said he wanted to talk about my career, which he did. But he also wanted to wrestle. Literally and figuratively.”
Debbie: “What did you do?”
Ruth: “What do you mean? I left.”
Debbie: “[…] How could you be so fucking stupid? You’re in the hotel room of the head of the network. He comes on to you, and you run away?”
Ruth: “Was I supposed to fuck him?”
Debbie: “No! You’re supposed to make him think that you might fuck him. Or that you desperately want to fuck him, if only you didn’t have a fiancè or your period or an extra set of teeth where your vagina should be. […] I mean, that is how this business works, Ruth. […] You’re taking 20 other people down with you!”
Ruth: “So just let them do whatever they want? Not exactly a guiding feminist principle.”
Debbie: “Feminism has principles, life has compromises. Congratulations, Gloria Steinem. The one time you keep your legs shut, we all get fucked!”
Si è riportato qui in calce il momento più saliente della discussione tra Ruth e Debbie riguardo il tentativo di Tom Grant ed è abbastanza chiaro che, come nella realtà, ci siano diversi modi per reagire a questo tipo di situazioni: alla Ruth, alla Debbie o dandola vinta al produttore di turno pur di avere un lavoro il giorno dopo. Sono diverse prospettive che hanno anche diversi output a seconda della decisione che si vuole prendere e che, almeno in GLOW, porta ad avere una conseguenza importante a livello dello show.
Lo spostamento alle 2 di notte diventa infatti una punizione inflitta all’intera crew per la scelta di Ruth di non essersi concessa, scelta che, se vista razionalmente dal punto di vista di Debbie, appare totalmente sbagliata ed egoista. E non si può non fingere di non capire cosa intenda la bionda Liberty Belle, tuttavia al tempo stesso non si può far finta di niente e non ritenere il tutto clamorosamente sbagliato. Il silenzio tacito di Glen fa parte del gioco ovviamente.
Come per la precedente “Mother Of All Matches“, anche qui il titolo “Perverts Are People, Too” ricopre un doppio ruolo di citazione ma anche di storyline in quanto chiama in causa Tom Grant ed il suo potere usato per diventare un predatore sessuale. E con una tematica del genere risulta anche difficile poter analizzare storyline secondarie meno rilevanti (in particolare quella di Bash).
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mother Of All Matches 2×04 | ND milioni – ND rating |
Perverts Are People, Too 2×05 | ND milioni -ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.