“Nothing’s as bad as broccoli.”
Nelle ultime stagioni Grey’s Anatomy sembra non riuscire proprio a togliersi la passione per il legal, spostando ormai sempre più spesso e volentieri la scena dalla sala operatoria all’aula di tribunale. Con i primi due episodi la tredicesima stagione sembra non essere da meno, presentandosi subito con una nuova location nella season premiere (il carcere) e ristabilendosi tra avvocati e giudici in questo secondo episodio; protagonista del cambio di costume, questa volta, Alex Karev.
Negli ultimi tempi ci si lamentava sonoramente per la completa messa da parte di colui che era diventato uno dei miglior personaggi rimasti nello show; dopo due intere e logoranti stagioni passate in panchina a supportare le storie di tutti tranne che quelle personali, Shonda si è finalmente ricordata di questo personaggio e, ovviamente, lo ha fatto nell’unico modo che conosce: sotterrandolo di drama.
La vicenda che sta attualmente accompagnando Alex, partita sin dallo scorso season finale, non è una delle storyline migliori che si potesse desiderare per il dottor Karev. Come sottolineato nella scorsa recensione, la feroce scazzottata subita da DeLuca è un qualcosa di estremamente esagerato che porta a rivivere i primi anni dello specializzando Alex Karev, quando l’ei fu Seattle Grace accoglieva una matricola arrogante e poco amata dai suoi colleghi. Dalla prima stagione di acqua sotto i ponti ne è passata e Alex con gli anni, come ha sottolineato anche la Bailey, è cresciuto e cambiato e il rituffare il personaggio così improvvisamente in una situazione vecchia e anche già vista e rivista, sembra estremamente forzata e stona prepotentemente con l’idea del percorso organico intrapreso dal dottor Karev negli anni. Allo stato attuale delle cose, ci sarebbe materiale interessante da affrontare in quella che dovrebbe essere la sua relazione con Jo, mai davvero approfondita e che adesso potrebbe portare per la prima volta ad una storyline vera e propria per la coppia, invece per questo personaggio si preferisce stazionare su una denuncia per aggressione e su un declassamento professionale dove, tra l’altro, la riesumazione dall’oltretomba della clinica Denny Duquette, in questo specifico caso, sa decisamente di sadico.
Detto questo, la storia che vede protagonista Alex rimane comunque la parte migliore della puntata, grazie soprattutto al personaggio che dimostra di brillare di luce propria quando riceve materiale personale e a Justin Chambers come sempre fenomenale nel rappresentare una sinestesia delle più svariate emozioni: che sia per lasciare emergere lo sconforto e la colpa nei confronti della situazione, per affrontare una vulnerabile scena vicino al fuoco, per le sempre positive scene di amicizia con Meredith o per scene mediche con i pazienti. Nonostante il materiale a disposizione dunque, i momenti che lo hanno visto protagonista hanno reso più dinamico ed interessante l’episodio, di sicuro molto più che nel recente passato dello show.
Con il focus su Alex che monopolizza gran parte della puntata, il resto di “Catastrophe And The Cure” viene invece suddiviso tra semplici e marginali scene mirate a ricordare del nuovo status di genitori di April e Jackson e di neo sposi per Amelia e Owen, mentre continua tristemente imperterrito il triangolo amoroso che vede protagoniste Meredith e Maggie a caccia di Riggs. Dal drama sfrenato qui Grey’s Anatomy si trasforma in teen drama, con una storyline, ahimè, ancora all’inizio che vede i tre impegnati in un infantile gioco delle coppie che dovrebbe magari mantenere alta la parte più leggera dell’episodio e che invece si dimostra soltanto irritante ed inadeguata per la caratura dei personaggi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Undo 13×01 | 8.59 milioni – 2.4 rating |
Catastrophe And The Cure 13×02 | 8.41 milioni – 2.4 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.