Nonostante il tumore di Amelia sia l’ennesima riproposizione di azioni e fatti già ampiamente sviluppati più e più volte durante le precedenti stagioni, nonostante venga liquidato in maniera molto rapida (forse eccessiva), nonostante il continuo tira e molla tra Meredith e Nathan, questa quarta puntata, stranamente, si lascia guardare. Sì, stranamente perché da anni ormai Grey’s Anatomy ha anestetizzato il proprio pubblico con storie spiegate in maniera grossolana, trame che non sono trame e giganteschi cul-de-sac narrativi che spingevano il povero spettatore ad un TSO rapido ed immediato.
Cosa ha di speciale, quindi, questa puntata? Nulla. Il suo non avere niente di speciale potrebbe quindi portare a pensare che chi sta scrivendo sia rincretinito tutto di colpo. Ebbene, potrebbe essere ma non perdiamo il focus: “Ain’t That A Kick In The Head” svolge il proprio ruolo di tramite e concede uno sprazzo di quello che potrebbe essere un lieto fine su diversi fronti. La malattia di Amelia diventa il secondo sfondo medico di questo inizio di stagione (insieme a Megan) e permette agli sceneggiatori di poter temporeggiare sia per quanto concerne la stabilizzazione medica della sorella di Hunt, sia per quanto concerne la coppia-non-coppia Meredith e Nathan. I loro teatrini stanno raggiungendo un livello di alta stucchevolezza, considerando che il loro prendersi-lasciarsi si sta protraendo in maniera inesorabile da numerosissime puntate. Una sola cosa c’è da sperare, ossia che gli sceneggiatori abbiano bene in mente un punto di arrivo per questa sottotrama e che non continuino invece a voler a tutti i costi giocare con il proprio pubblico: oltre ad appesantire la visione e rendere noiosa la puntata, si rischierebbe un effetto April-Jackson che, considerata l’importanza di Meredith per lo show, sarebbe meglio evitare.
Una nota di merito è da considerare la gestione del tumore di Amelia, sotto un determinato aspetto: piuttosto di renderla una tematica base della stagione (o almeno di queste prime puntate) si è preferito liquidarla abbastanza rapidamente (con una gestione del tempo accurata), sempre tenendosi a disposizione la possibilità di future ricadute. Che potrebbero risultare ovvie o intuibili, ma non si sa mai come e quando torneranno alla ribalta all’interno dello show.
Complice la dipartita dallo show della Edwards, spetta a Jo lo spazio maggiore per quanto riguarda gli specializzandi: il ritorno con Alex e l’apparente stabilizzazione dei rapporti sia con lui, sia con De Luca potrebbero essere sì un fuoco di paglia, ma potrebbero essere anche fattori per gettare un ponte non ancora concluso in maniera definitiva né da parte sua, né da parte di Alex stesso: un matrimonio sano e non autodistruttivo.
Sotto il catalogo “specializzandi”, invece, sembrano apparire nuove voci, forse come possibile carne da macello in vista di una futura nuova disgrazia di portata epocale che avrà come obiettivo proprio l’ospedale: Miranda e Richard stanno selezionando nuovi futuri (forse, se sopravvivono) medici. Alcuni sicuramente non ricompariranno nemmeno nella prossima puntata; pochi sopravviveranno al finale di stagione (o al mid season, non si sa mai); difficile che qualcuno riesca a vedere la luce nella prossima stagione. Lo specializzando è uno sporco lavoro al Grey-Sloan Memorial Hospital, ma qualcuno deve pur farlo.
In conclusione, la puntata racchiude pregi e difetti di questo show e la sufficienza risicata rappresenta un voto più che coerente con quanto dimostrato. Il punto che denota sempre la tediosità di questo show è sempre e solo uno: per guardarlo bisogna spegnere per forza il cervello, altrimenti si rischia di diventare scemi. Bisogna essere anestetizzati per guardarlo, altrimenti la paralisi sopraggiunge e fa breccia nel tuo corpo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Go Big Or Go Home 14×03 | 8.06 milioni – 2.3 rating |
Ain’t That A Kick In The Head 14×04 | 8.08 milioni – 2.1 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.