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Sarà stata l’emozione per il grande traguardo raggiunto la scorsa settimana, che ha definitivamente consacrato Grey’s Anatomy come medical drama più longevo della storia, sta di fatto che in questi ultimi appuntamenti il livello della narrazione sembra essersi un po’ arenato. Sia chiaro, niente di trascendentale e sempre ben lontano da quell’apatia che ha condizionato le passate stagioni, però qualcosa inizia a farsi sentire.
Tra gli elementi positivi di questa puntata risulta gradevole la scelta di prendere in considerazione un unico tema, quello legato alla genetica e collegato ai genitori di ognuno dei personaggi, che fa da sfondo alla maggior parte delle storyline, seppur alcune ne risultino influenzate meglio di altre.
Innanzitutto stona ma, a questo punto non sorprende neanche più di tanto, il diverso trattamento riservato ai due genitori apparsi la scorsa settimana. Da una parte, infatti, si ha finalmente la possibilità di conoscere qualcosa in più del rapporto di Alex con sua madre, un rapporto che negli anni è sempre stato descritto complesso, data la malattia della donna che ha senza dubbio influenzato l’infanzia dell’attuale capo di chirurgia. Tuttavia, queste due prime puntate che hanno visto la signora Karev ospite a Seattle, non hanno ancora regalato approfondimenti di nessun genere a tal riguardo, relegando il personaggio interpretato da Lindsay Wagner a momentanee comparsate di relativo peso. Indubbiamente, la sua presenza sembra essere favorevole per spingere i neo sposi Alex e Jo a trattare temi più specifici riguardo la loro vita insieme ma, data la presenza limitata della madre di Karev, che chissà per quante altre puntate rimarrà in scena, sarebbe davvero un peccato vederla andare via senza essere sfruttata a dovere.
Si diceva, dunque, del diverso peso che in questo episodio viene dato alla diverse storyline e una di queste riguarda senza dubbio la nuova new entry arrivata sotto forma di DeLuca senior. Il padre di Andrew e Carina, oltre a frustrare notevolmente per rappresentare il tipico stereotipo italiano visto nei film americani, si piazza prepotentemente al centro della scena lasciando dietro di sé un mare di perplessità. Spinto dall’influsso di essere il nuovo interesse amoroso della protagonista, infatti, negli ultimi tempi l’attenzione data al personaggio di Andrew DeLuca si è notevolmente moltiplicata, fino ad arrivare a toccare questa trama estremamente personale. Purtroppo, però, l’interesse per DeLuca senior al momento non raggiunge vette troppo alte e per questo non si può costruire gran parte dell’episodio intorno ad una trama a lui dedicata che non giova di certo alla narrazione.
Parentesi a parte, invece, merita senza dubbio la storyline inerente Maggie e Richard. Anche in questo caso l’assoluta e perenne presenza della Pierce in ogni trama non stupisce più nessuno, anche se il suo carattere impacciato e lamentoso alla lunga stanca. Più interessante, invece, è stata la reazione di Webber, un comportamento comprensibile riguardo una situazione che ha contraddistinto il suo passato ma che ha comunque coinvolto la vita di più persone e per questo rimasta in segreto per tutto questo tempo.
Infine, ancora una volta bisogna fare i conti con la situazione di Owen e Amelia. Dopo il tumore della Shepherd questa coppia sembrava aver finalmente superato gli infiniti drammi auto-costruitosi e appariva pronta a dar vita ad una relazione sana. Purtroppo, però, la situazione si è ritrovata nuovamente fuori controllo e come si è già sottolineato nelle scorse recensioni questa volta l’artefice di tutto è Owen, un personaggio che non sa più che strada prendere e cosa davvero vuole. In attesa di sviluppi riguardo il dottor Hunt, fa tuttavia piacere vedere Amelia Shepherd prendere coraggio e scegliere prima di tutto sé stessa.
Tra gli elementi positivi di questa puntata risulta gradevole la scelta di prendere in considerazione un unico tema, quello legato alla genetica e collegato ai genitori di ognuno dei personaggi, che fa da sfondo alla maggior parte delle storyline, seppur alcune ne risultino influenzate meglio di altre.
Innanzitutto stona ma, a questo punto non sorprende neanche più di tanto, il diverso trattamento riservato ai due genitori apparsi la scorsa settimana. Da una parte, infatti, si ha finalmente la possibilità di conoscere qualcosa in più del rapporto di Alex con sua madre, un rapporto che negli anni è sempre stato descritto complesso, data la malattia della donna che ha senza dubbio influenzato l’infanzia dell’attuale capo di chirurgia. Tuttavia, queste due prime puntate che hanno visto la signora Karev ospite a Seattle, non hanno ancora regalato approfondimenti di nessun genere a tal riguardo, relegando il personaggio interpretato da Lindsay Wagner a momentanee comparsate di relativo peso. Indubbiamente, la sua presenza sembra essere favorevole per spingere i neo sposi Alex e Jo a trattare temi più specifici riguardo la loro vita insieme ma, data la presenza limitata della madre di Karev, che chissà per quante altre puntate rimarrà in scena, sarebbe davvero un peccato vederla andare via senza essere sfruttata a dovere.
Si diceva, dunque, del diverso peso che in questo episodio viene dato alla diverse storyline e una di queste riguarda senza dubbio la nuova new entry arrivata sotto forma di DeLuca senior. Il padre di Andrew e Carina, oltre a frustrare notevolmente per rappresentare il tipico stereotipo italiano visto nei film americani, si piazza prepotentemente al centro della scena lasciando dietro di sé un mare di perplessità. Spinto dall’influsso di essere il nuovo interesse amoroso della protagonista, infatti, negli ultimi tempi l’attenzione data al personaggio di Andrew DeLuca si è notevolmente moltiplicata, fino ad arrivare a toccare questa trama estremamente personale. Purtroppo, però, l’interesse per DeLuca senior al momento non raggiunge vette troppo alte e per questo non si può costruire gran parte dell’episodio intorno ad una trama a lui dedicata che non giova di certo alla narrazione.
Parentesi a parte, invece, merita senza dubbio la storyline inerente Maggie e Richard. Anche in questo caso l’assoluta e perenne presenza della Pierce in ogni trama non stupisce più nessuno, anche se il suo carattere impacciato e lamentoso alla lunga stanca. Più interessante, invece, è stata la reazione di Webber, un comportamento comprensibile riguardo una situazione che ha contraddistinto il suo passato ma che ha comunque coinvolto la vita di più persone e per questo rimasta in segreto per tutto questo tempo.
Infine, ancora una volta bisogna fare i conti con la situazione di Owen e Amelia. Dopo il tumore della Shepherd questa coppia sembrava aver finalmente superato gli infiniti drammi auto-costruitosi e appariva pronta a dar vita ad una relazione sana. Purtroppo, però, la situazione si è ritrovata nuovamente fuori controllo e come si è già sottolineato nelle scorse recensioni questa volta l’artefice di tutto è Owen, un personaggio che non sa più che strada prendere e cosa davvero vuole. In attesa di sviluppi riguardo il dottor Hunt, fa tuttavia piacere vedere Amelia Shepherd prendere coraggio e scegliere prima di tutto sé stessa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La troppa attenzione dedicata ai personaggi sbagliati rende questo episodio meno accattivante ed interessante da seguire. Alla fine, comunque, un episodio di normale amministrazione in una stagione lunga più di 20 puntate.
We Didn’t Start The Fire 15×15 | 6.99 milioni – 1.7 rating |
Blood And Water 15×16 | 6.55 milioni – 1.5 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.