Dopo un filotto di buoni, se non addirittura ottimi, episodi Grey’s Anatomy sprofonda nella solita leziosità narrativa che rappresenta buona parte del recente passato dello show. E lo fa nel peggiore momento immaginabile: da una parte il record del prodotto di casa ABC, dall’altra il risvolto positivo che questa stagione stava iniziando ad avere da alcuni episodi.
“We Didn’t Start The Fire” non è semplicemente il quindicesimo appuntamento di questa quindicesima stagione, bensì significa molto di più sia per lo show, sia per la storia televisiva statunitense: con 332 episodi all’attivo (e in aumento, considerato il prosieguo della stagione ed il praticamente certo rinnovo per una 16esima) la serie di Shonda Rhimes diventa il medical drama più longevo di sempre e supera in maniera definitiva un altro famosissimo show conclusosi proprio con la quindicesima stagione (era il 2009), E.R.
È sempre bene tenere a mente, quindi, che parlare di Grey’s Anatomy significa metter bocca su un prodotto che ha delineato la storia non solo di un’emittente (ABC), ma di un determinato tipo di serialità televisiva: tantissimi show oggi cercano di richiamare stilemi e strutture narrative che Shonda ha sdoganato e reso imprescindibile all’interno dei suoi show (How To Get Away With Murder insegna).
Ma è sempre giusto fare i conti anche con il presente e non fregiarsi solamente del passato glorioso: Grey’s Anatomy è da anni che attraversa una fase sicuramente non delle migliori, coincidenti anche con delle uscite di notevole importanza all’interno dello show. April, Arizona, Callie, Derek, Cristina: tutti personaggi principali che per i più svariati motivi hanno lasciato lo show di ABC. Ed il ricambio generazionale in cui tanto si sperava ha faticato ad attecchire con una prima annata di specializzandi (quelli relativi al gruppo di Jo, per intenderci) che sono ben presto spariti dalla scena. L’ultimo gruppo arrivato, invece, sembra reggere meglio il colpo e, soprattutto, riesce ad essere parte attiva (e non solo puro e semplice ornamento) della storia. Sicuramente un valore aggiunto.
Ma sono le questioni lasciate in sospeso, o momentaneamente accantonate, che come al solito depotenziano la storia e minano la validità di una puntata: in “We Didn’t Start The Fire” Amelia ed Owen si ritrovano per l’ennesima volta ai ferri corti dopo un tira e molla che negli ultimi due/tre episodi stava iniziando a far pensare al peggio.
Per una sottotrama che continua a rendersi meno interessante episodio dopo episodio ce n’è un’altra che guadagna spazio e torna alla ribalta: la madre di Alex arriva a Seattle, semina un po’ di caos alla festa organizzata da Jackson e si appresta ad entrare (per quanto?) nelle vite di Jo ed Alex. Un personaggio interessante, dalla sfaccettatura personale (i problemi psichici) che non può non far tornare alla mente dello spettatore il conflittuale e problematico rapporto tra Meredith ed Ellis.
Continuano, invece, le due nuovissime storie d’amore di casa Grey’s: da una parte Tom e Teddy, dall’altra De Luca e Meredith. Sarà da vedere che risvolto intende dare Shonda a questa seconda storia vista la tensione creatasi dall’arrivo del padre di Andrew proprio sul finale di puntata. Da annotare poi come, una volta diventata De Luca la prima scelta di Meredith, Link sia stato non solo lasciato in disparte ma in questo episodio dimenticato proprio in panchina decidendo bene di non farlo nemmeno apparire. Non che ci si attendesse un’eterna lotta tra i due per il cuore di Meredith, ma diciamo che due episodi per liquidare il tutto e cancellare dalla faccia della Terra Link risulta essere un risvolto un po’ troppo eccessivo anche per una persona come Shonda che ha abituato il proprio pubblico a scelte molto più radicali.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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I Want a New Drug 15×14 | 6.89 milioni – 1.7 rating |
We Didn’t Start the Fire 15×15 | 6.99 milioni – 1.7 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.