Questa terza stagione di From sta carburando lentamente, come si trattasse di un motore diesel, ma sembra progressivamente avvicinarsi al livello narrativo della scorsa. Dopo quattro episodi non eccelsi, “The Light Of Day” ricongiunge alcune sottotrame e decide finalmente di far parlare tra loro i propri personaggi.
Ecco quindi che il dialogo tra Jade, Jim e Tabitha (da poco tornata in città) finalmente apre alla possibilità di vedere i protagonisti di questo show cooperare attivamente tra di loro. Ma anche la riunione alla tavola calda, per quanto condita di domande e discussioni superficiali, potrebbe significare qualcosa di più per una serie tv che ha necessità estrema di personaggi che parlino e condividano l’uno con l’altro. Cosa fino ad ora avvenuta molto raramente.
Lasciata momentaneamente in disparte la ricerca di Jasper da parte di Sarah e Victor per focalizzarsi sul ricongiungimento padre-figlio, avvenuto nel finale, “The Light Of Day” migliora leggermente rispetto a “There And Back Again” essenzialmente per il fatto che i personaggi cercano il confronto tra di loro. Una cosa all’apparenza stupida, ma da non dare per scontata.
BOYD MESSO IN DUBBIO DAI SUOI
Andando con ordine: Randall, risparmiato dai mostri nonostante sia sfigurato, viene tratto in salvo e nella rabbia del momento accusa Boyd di averlo abbandonato.
Ricollegandosi alla morte di Tian-Chen si potrebbe trovare un pattern narrativo: i mostri sembrano cercare di indebolire l’autorità di Boyd con questa serie di azione.
La donna era stata uccisa mentre lui era legato nel fienile, lì di fronte; Randall sarebbe stato risparmiato proprio per insinuare ulteriori dubbi attorno alla figura dello sceriffo e alla sua integrità.
Questo sarebbe il “piano” se i mostri ragionassero in termini di pressione psicologica; ma potrebbe trattarsi di un “cavallo di Troia”, come si spiegava nella precedente recensione, e quindi le prossime puntate saranno importanti per capire se Randall sia cambiato a seguito di questo incontro ravvicinato. Un po’ come Fatima nella sua versione gravida.
L’autorità di Boyd ha in ogni caso risentito degli ultimi avvenimenti dal momento che sembra venir messa in dubbio con grande facilità al meeting pomeridiano: gente a caso, Dale che si vuole infilare nell’albero magico di Tabitha (ottenendo un gran risultato) e anche Ellis.
In particolar modo per quest’ultimo non sembra essere stata studiata una grande evoluzione: due episodi fa si era scontrato con l’idea di Boyd di catturare uno dei mostri; ora lo accusa di non fare nulla. Una escalation forse un tantino esagerata.
Specialmente perché la soluzione, quanto meno ad una grossa fetta di problemi, resta da scoprire nella foresta e nelle grotte, e molti personaggi sembrano essere destinati proprio lì:
- Jade e Tabitha vogliono scoprire la verità del bottle tree
- Victor e Sara sono alla ricerca di Jasper nelle grotte sotterranee
- Kenny e CO. sono alla ricerca di ulteriore cibo nella foresta
- Boyd vorrebbe catturare uno dei mostri nelle grotte, luogo dove questi riposerebbero durante il giorno
La comparsa di Dale nella piscina della città, cementato nel muro, restituisce parzialmente autorità a Boyd, ma i cittadini (e amici) richiedono ora più che mai delle risposte. Ed è così anche per il pubblico che necessità di qualcosa di più, dopo tre stagioni, di solo domande, enigmi, dubbi e supposizioni.
ELGIN, JULIE E FATIMA: …E QUINDI?
Il pubblico, per esempio, non si merita che in uno show come From vengano inserite sottotrame abbandonate a loro stesse come per esempio quelle di Fatima e, in questo episodio, il “momento canna” tra Elgin e Julie. Premessa: si dà per scontato che tutti e tre questi personaggi finiranno per avere delle implicazioni a livello di trama orizzontale (o almeno si spera), ma per ora si ha solo la sensazione di una enorme perdita di tempo fine a se stessa.
Per Fatima si è inizialmente puntato sullo spaventare il pubblico (mangia verdura scaduta), poi viene rincuorata (con prove “scientifiche” di normalità) e poi si torna al body horror (mangia e beve sangue da un cadavere). Quale è il fine ultimo? Far capire che la gravidanza non ha nulla di normale? Considerando che questo aspetto era dato per scontato, c’è dell’altro o tutto si esaurisce qui?
Per quanto riguarda Elgin e Julie, invece, inutile dire che l’unico dettaglio interessante della porzione di puntata a loro dedicata si circoscrive alla fotocamera ritrovata e all’istantanea scattata a Julie (non mostrata) che nasconderà qualcosa di oscuro. Ma cosa, di preciso?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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From presenta un episodio più corale del solito: i personaggi dialogano tra di loro; piccole evoluzioni della storia portano avanti i protagonisti; le solite domande continuano ad imperversare sulla città. A conti fatti si tratta di un passo avanti rispetto alla scorsa puntata, ma c’è ancora possibilità di migliorare. Resta la speranza che la seconda metà di stagione possa regalare qualcosa in più rispetto a questi primi cinque episodi.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.