“This place… it doesn’t give. It takes.”
From conclude il proprio percorso stagionale con un episodio dal titolo emblematico, “Revelations: Chapter Two”, preceduto dal nono episodio anch’esso con un titolo quasi clickbait. Chi più dello spettatore di questo show è alla ricerca di qualche risposta (qualsiasi) per giustificare la visione di trenta puntate? Difficile da dire, ma sicuramente le “rivelazioni” sono state centellinate al minimo necessario: grossi colpi di scena ci sono, così come delle spiegazioni, ma sollevano ulteriori domande tanto che la sensazione di intontimento dopo la visione è molto forte.
L’episodio risponde, ma predica ulteriore calma e la richiede al proprio pubblico: sarà la quarta stagione a chiudere definitivamente il cerchio ora che alcuni misteri “base” sono stati svelati? Oppure ci si imbatterà in grossolani errori per archiviare rapidamente la storia?
LE RIVELAZIONI
Quali sono le principali risposte che questi due episodi hanno dato al proprio pubblico?
- I mostri erano un tempo un gruppo di persone che hanno eseguito un sacrificio rituale di alcuni (sette?) bambini a un’entità (“It”, viene indicato come non genericamente definito) che aveva promesso loro la vita eterna;
- come funziona questa vita eterna? Apparentemente i mostri non possono morire a tutti gli effetti: il mostro che sorride, Smiley, ucciso da Boyd è stato “resuscitato” attraverso una sorta di gravidanza surrogata in Fatima, facilitata dalla donna in kimono che ha agito come levatrice e che riconduce il feto-Smiley al resto del gruppo dei mostri;
- Jade e Tabitha sono reincarnazioni di due persone che erano presenti all’inizio e hanno cercato di fermare il rituale perché uno dei bambini era loro figlio. Sono stati riportati in città (svariate volte), sotto forma di persone diverse che possiedono i loro ricordi, con lo scopo di salvare i bambini. Di questa rivelazione erano state date diverse avvisaglie negli ultimi episodi: le visioni di Tabitha; Jade vede lo stesso simbolo di Christopher; simile obbiettivo (salvare i bambini) con Christopher e Miranda, le loro reincarnazioni più recenti;
- Il boy in white (BIW) ha cercato di raccontare a Christopher dei bambini, ma Christopher non gli ha creduto. È successo qualcosa di terribile che ha portato alla morte di tutti, eccetto Victor. Il BIW spiega a Victor perché non aiuta più: “Because I tried. With Christopher. I think you need to learn for yourselves. It’s the only way you’ll understand”;
- Miranda è stata uccisa da Smiley mentre cercava di raggiungere il bottle tree. Victor ricorda di essere stato lui a raccontarle ciò che il BIW aveva detto a Christopher e crede che la colpa della morte della madre sia sua;
- Victor ricorda le parole del BIW a Christopher: “The answers to the end are at the beginning. It started with the children. What the others did to them. The children are born in the dark. And then they were murdered in the dark. But someone who loved them told them a story. The story gave them hope. And when the children laid on the stones, they poured their hope into the roots that made the symbol, and those roots became the tree.”;
- Jade scopre (ricorda) che il simbolo che ha continuato a vedere è la forma creata dalle radici in cui i bambini sacrificati hanno riversato le loro speranze;
- Ci sono 12 cifre diverse nei messaggi sul bottle tree (0-9 più il 2 e il 7 scritti al contrario). Questi numeri corrispondono alle 12 note di una scala musicale. Se disposti correttamente, i messaggi formano una ninna nanna che le “versioni originali” di Jade e Tabitha cantavano alla loro figlia e agli altri bambini. Suonare questa ninna nanna è stato il modo per ricordare le loro vite passate. Per qualche motivo oscuro e misterioso, chi ha messo i messaggi nelle bottiglie non poteva semplicemente usare note musicali ma ha dovuto scrivere numeri;
- “Anghkooey” significa “remember“, ricordare. I bambini spettrali che Tabitha e Jade hanno visto sono i sette bambini sacrificati. Lo scopo delle loro apparizioni era sempre quello di aiutarli a ricordare le loro vite passate;
- Entrando nelle rovine, Julie ha la capacità di visitare momenti del passato e interagire con essi in qualche modo. È stata lei a lanciare la corda a Boyd nell’episodio “Strangers In A Strange Land” (2×01). Una (probabile) versione futura di Julie cerca di impedire all’uomo con il vestito giallo di uccidere Jim. Ethan afferma che lei è una “storywalker”, ma non può cambiare nulla nel passato perché “you can’t change a story once it’s been told.” Tuttavia, poiché Julie ha influenzato qualcosa nel passato, o 1) Ethan si sbaglia o 2) la storia già raccontata includeva comunque ciò che è successo. Per questa rivelazione la puzza di Dark si sente lontano un miglio;
- L’uomo con il vestito giallo è la persona che Jim ha sentito alla radio nell’episodio “Oh, The Places We’ll Go” (1×10). Queste le sue parole prima di uccidere Jim: “That was a hell of a song. That Jade sure can play. This didn’t have to happen, you know. Knowledge comes with a cost. I did try to warn you. Your wife shouldn’t have dug that hole, Jim.”
L’EPISODIO
“The first law of thermodynamics is that energy can neither be created nor destroyed. It can only change from one form to another. And our thoughts, our memories…our souls, if you believe in that sort of thing, they’re made of energy. And that energy…Maybe here, that energy… I don’t know, maybe it lingers.”
Rivelazioni a parte l’episodio si è suddiviso attorno a quattro location principali: colony house, con l’interrogatorio di Elgin; casa Matthews, Jade compreso; Victor e suo padre; Fatima rinchiusa nella cantina. Collaterali a questi gruppi ci sono poi tutti gli altri personaggi non chiamati in causa e sostanzialmente presenti o al diner oppure all’infermeria/ospedale improvvisato.
La porzione di puntata prettamente più drammatica è quella riguardante Victor e il padre che, finalmente, sembrano riappacificarsi con il primo che si dichiara colpevole della morte della madre e della sorella, accompagnando l’anziano da poco arrivato in città a visitare il luogo di sepoltura delle due donne. Un tuffo al cuore sentire descrivere Victor (un sempre ottimo Scott McCord) il ritrovamento dei due cadaveri: un uomo fisicamente, ma nei modi ancora un bambino sotto certi aspetti, elementi che amplificano la drammaticità del momento.
A casa Matthews e nel bar della città, riadattata nella casa di Jade, viene scoperto il significato dei numeri nascosti nelle bottiglie appese al famigerato albero: si tratterebbero di note che, in corretta successione, producono una melodia in grado di sbloccare i ricordi delle persone che, nei loro precedenti cicli, sono già state nella città senza poter ultimare il proprio personale scopo (salvare i bambini). Risulta poco lineare questa porzione di storia: in primis è grazie ad un deus ex machina che si scopre, magicamente, come interpretare i numeri (Jim); successivamente, per pura casualità, le note assumono senso per Jade (grazie a dei parziali ricordi) e vengono quindi rimessi in ordine correttamente. E perché tutto questo accade? Semplicemente perché alcuni personaggi a cui sono accadute cose diverse decidono, finalmente, di parlarsi tra loro. Se questa pratica fosse stata mantenuta fin dall’inizio probabilmente si sarebbe giunti a questo plot twist decine di episodi fa, ma tant’è.
Alla colony house va in onda la rivisitazione di “One Of Them”, episodio 2×14 di Lost in cui Henry Gale viene torturato da Sayid Jarrah per scoprire la verità. Qui a livello di impatto visivo c’è un po’ più di lavoro, ma meno a livello di scrittura per arrivare a questo preciso momento. Tortura che si sarebbe risolta in un nulla di fatto se non fosse per un altro piccolo deus ex machina: Sara, portata da Boyd per non giustificabilissimi motivi, interviene e forza a parlare Elgin (cavandogli un occhio, parrebbe). La sequenza conferma nuovamente l’inutilità sia di Kenny, sia di Dani Acosta (la poliziotta arrivata con l’ambulanza di Tabitha).
Il salvataggio di Fatima, tuttavia, non si conclude con un happy ending perché la kimono girl (che fa pensare a queste, ma purtroppo non lo è ndr) estrae e porta via il sacco amniotico estratto da Fatima passando attraverso la botola. Chi/cosa è stato generato? Il mostro ucciso in precedenza da Boyd. Evento questo che certifica l’impossibilità da parte delle persone della città di uccidere i mostri (per ora), dal momento che sembrerebbero sfruttare le donne per “tornare in vita”.
“I know it sounds crazy, but I think she’s an angel. She’s here to help us! Something is happening here that’s Beyond our ability to understand, like in the Bible. People never really understood then. But they had faith, even when it was hard, especially when it’s hard. Fatima’s baby is going to save all of us.”
LE DOMANDE
Nonostante le rivelazioni e le risposte siano molteplici (si veda il paragrafo omonimo), le domande continuano ad essere ancora molte e alcune sono sorte all’interno di questo stesso episodio:
- Perché l’uomo in giallo uccide Jim? Perché non punire direttamente Tabitha? Qualcosa glielo impedisce (come Jacob e MiB in Lost)?
- Toto personaggi reincarnati: scoperti Jade e Tabitha, quali altri lo sono? Boyd è sicuramente il primo nome che salta alla mente, ma anche Elgin (il primo vero personaggio a dire apertamente di avere la sensazione di essere già stato a Fromville);
- Quanto e come può essere sfruttato il dono di Julie che, attraversando le rovine, sembra poter viaggiare nel tempo? La ragazza può decidere la destinazione finale oppure si tratta del caso, del fato (un po’ come il bottle tree)?
- Perché i mostri hanno ucciso Tian-Chen lasciando Boyd a guardare? E perché, invece, Randall è stato graziato?
- Se la kimono girl è una entità che facilità la maternità surrogata all’interno della città…cosa è esattamente?
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Si tratta di un episodio che viene incontro al proprio pubblico, dando numerose risposte, ma evitando le principali (perché e come funziona la città su tutte) per ovvi motivi narrativi. Ma si ha la sensazione, dopo questa puntata, che gli sceneggiatori non navighino poi così tanto “a vista”, quanto piuttosto che abbiano bene in mente l’ossatura dello show. Una cosa fondamentale e importante per la costruzione generale e, soprattutto, per il prosieguo della serie tv.
Potrà bastare una quarta stagione per chiudere definitivamente il cerchio?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.