House Of Cards 4×01 – Chapter 40TEMPO DI LETTURA 3 min

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“You’re stronger than he is. But you gotta put him in his place.”

L’intera compagnia di House Of Cards ha fatto ritorno presentando non poche variazioni in termini di equilibri tra i vari personaggi. Ciò che rende questa serie più particolareggiata rispetto alla versione inglese della trasposizione del libro di Michael Dobbs è sicuramente il peso scenico della femme fatale, Claire Underwood. La donna è stata fin da subito inserita all’interno della trama non tanto come una semplice spalla della narrazione, ma più come co-protagonista il cui peso specifico è andato ad aumentare via via con il procedere degli anni. Nell’ultima puntata della passata stagione, Claire aveva abbandonato in maniera chiara e limpida (senza lasciare quindi dubbi allo spettatore) il marito: il Presidente degli Stati Uniti d’America mai eletto, in corsa per l’elezione, lasciato dalla moglie in piena campagna. Una notizia di tale portata si sarebbe abbattuta sull’intera campagna elettorale abbattendoli entrambi. Occorreva quindi, dato anche il desiderio di Claire di ricoprire una carica elettiva, un compromesso per salvaguardare la situazione. Questo desiderio quasi spasmodico ed insofferente d’ottenere l’approvazione pubblica per una carica, rende Claire letteralmente differente da miss Urquhart (la first lady nella versione UK): mentre quest’ultima era un semplice personaggio passivo e succube di ogni decisione del marito, Claire appare più autonoma in ogni scelta. Anche se per tale autonomia, cercherà lo stesso Frank a fare da muro.

“I love that woman. I love her more than sharks love blood.”

Molto tempo è passato da quando tra la coppia spirava ancora il vento dell’amore e della fiducia totale reciproca. È risultata sicuramente influente la fuga d’amore di Claire che si è ripercossa poi successivamente anche sulla credibilità pubblica del marito. Ciò che appare ora è un Frank Underwood completamente apatico, privo d’emozioni (se non rabbia e vendetta), determinato a correre e vincere le elezioni. Anche a discapito della moglie, mettendola sotto una opprimente pressione mediatica. Il modo di fare di Frank appare eccessivamente freddo anche per il personaggio che Spacey ricopre: un tale distacco dalla persona a lui più cara e vicina appare oltremodo forzato.
Altro elemento che caratterizza l’episodio è l’aver evidenziato il cambio d’equilibrio tra Seth e Doug. Quest’ultimo, dopo essere ricomparso in “Chapter 27“, ha seguito un difficile percorso personale per la completa riabilitazione e tale riabilitazione è da intendersi sia fisica, sia psicologica, sia relativamente ai rapporti con il Presidente degli Stati Uniti. Riconquistata pienamente la fiducia di quest’ultimo, però, s’è trovato davanti una persona altrettanto preparata con cui era stato sostituito: Seth. Questo appare sempre più tenuto ai margini dei fatti, non venendo informato pienamente di ogni cambiamento elettorale in corso e questa mancanza di fiducia e di appoggio l’ha reso vulnerabile anche alle avances economiche-lavorative della Dunbar.

“Nothing lasts forever. Even the longest, the most glittering reign must come to an end someday.”

Un altro elemento da tenere bene in considerazione per quanto concerne la trama dell’episodio è la ricomparsa di un personaggio sicuramente non dimenticato dagli spettatori, ma che sembrava andato perduto con il passare del tempo (considerata anche la sua lunga mancanza dalla storia): Lucas Goodwin. Il ragazzo è semplicemente stato mostrato nella sua fase riabilitativa ed esterna alla prigione, dalla quale è uscito collaborando con la polizia riguardo i traffici armeni. Per ora il personaggio ed il relativo ritorno sono stati semplicemente abbozzati, nulla di più, ma essendo solo la season premiere e vista la sua ricomparsa, appare chiaro che Beau Willimon abbia in mente qualcosa. Per capire il cosa, dovremo aspettare.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno di Lucas Goodwin
  • Doug Stamper: personaggio secondario d’eccellenza
  • Seth vs Doug 
  • Il fare cinico di Frank Underwood
  • Il desiderio di Claire d’avere a tutti i costi una carica elettiva
  • Comizi elettorali privi di politica ed eccessivamente banalizzati
  • Il fare cinico di Frank Underwood

 

La squadra di House Of Cards ha fatto ritorno ma non è uno di questi ritorni in grande stile. “Chapter 40” è semplice e non eccessivamente coinvolgente, ci si aspetta molto di più da questa serie e da questa stagione nello specifico, data la quantità di carne messa sul fuoco.

 

Chapter 39 3×13 ND milioni – ND rating
Chapter 40 4×01 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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