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Nell’epoca moderna della serialità, ogni comedy deve essere competitiva sotto il profilo sia della trama orizzontale che di quella verticale. È probabilmente finito il periodo di Friends, How I Met Your Mother, The Big Bang Theory… ed è iniziato quello di serie come Veep e Silicon Valley. Prodotti, insomma, che puntano molto sulla storyline principale. Se ci pensate bene, è lo stesso processo fatto dai drama, che sono passati (chi più chi meno) dai meri procedurali a Fargo e Breaking Bad.
Questo discorso può essere applicato anche al basket, dove conta sia l’attacco che la difesa (come un po’ tutti gli sport di squadra, ma nel basket fase offensiva e difensiva sono ben separate e coinvolgono indistintamente tutti i giocatori). Chi segue il campionato statunitense, l’NBA, di certo conosce gli Oklahoma City Thunder, una delle franchigie più forti al momento. La squadra si basa su due fenomeni assoluti come Kevin Durant e Russell Westbrook e cura principalmente la fase offensiva, difendendo poco (e male). Questo è un atteggiamento che può funzionare fino a quando le due stelle e gli altri giocatori sono in serata e segnano molto. In sostanza, devono sempre dare il 100% in attacco. Se iniziano a sbagliare molti tiri, logicamente, andranno in difficoltà, perché sono carenti in difesa, e quindi rischieranno di perdere.
Questo excursus nel mondo del basket a stelle e strisce serve essenzialmente per fare un paragone: Man Seeking Woman è come i Thunder.
Come fatto notare anche nella precedente recensione, MSW non ha alcuna orizzontalità. Questa “lacuna” si può sopportare fino a quando la serie mantiene livelli di comicità elevatissimi. Quando, però, la coperta inizia ad essere corta, la mancanza di un filone narrativo a lungo termine si inizia a far sentire (il discorso è lo stesso fatto per la squadra dell’Oklahoma).
Se nella recensione dello scorso episodio era stato espresso un timore, dato che la puntata era stata ottima, questa settimana il timore viene purtroppo confermato.
In una classifica dei 14 episodi fino ad ora trasmessi in questa stagione e mezza, Tinsel stazionerebbe senza dubbio nelle ultimissime posizioni, se non proprio in fondo alla lista. Il primo errore è stato, innanzitutto, quello di dedicare tutti i 20 minuti a Liz, la sorella di Josh (come fatto anche in una puntata della scorsa stagione). Questa non sarebbe una scelta sbagliata in sé per sé perché, come tutti sappiamo, l’approfondimento sui personaggi secondari è essenziale nell’economia di una serie. Ha però senso inserire una puntata del genere in Man Seeking Woman, lo show meno orizzontale della televisione? Perché dedicare l’intera puntata alla sorella del protagonista se poi settimana prossima non ci sarà nessun cambiamento e tornerà tutto come prima? Può andare bene come divertimento nella seconda metà di stagione (come accaduto per la prima), ma “appena” al quarto episodio potrebbe risultare leggermente prematuro.
Gli autori devono fare una scelta: aggiungere un filone narrativo o no. Se decideranno di farlo, ben vengano questi episodi di tanto in tanto; in caso contrario, sarebbe meglio evitare questo tipo di scelte che non aggiungono nulla e, anzi, abbassano il livello della serie.
A dirla tutta, la colpa non è neanche del personaggio di Liz, quanto della storia che le è stata cucita addosso. La puntata era poi anche iniziata sui soliti standard. L’idea di innamorarsi di Babbo Natale (rappresentazione dell’uomo ideale) è interessante e in pieno stile Man Seeking Woman. Fin qui, nulla da obiettare. Il primo campanello d’allarme è suonato quando si scopre che Mr.Claus è sposato. Da lì in poi, è sembrato di assistere ad una rom-com dei primi anni duemila con Matthew McConnaughey (prima che si ricordasse di saper recitare anche parti un po’ più impegnate, a partire da Killer Joe): Santa è sposato, ma è in rotta con la moglie, inizia la relazione, finiscono sui giornali e la moglie li scopre, lui si pente e Liz li fa tornare insieme. Di solito noi di Recenserie non facciamo mai riassunti di questo genere, perché la trama la potete leggere tranquillamente su Wikipedia, ma in questo caso era necessario al fine di esplicare quanto banale sia l’arco narrativo. Ovviamente, Simon Rich non è uscito di senno all’improvviso. Probabilmente, la sua idea era di fare una parodia à la Woman Seeking Man di una classica rom-com (un po’ come successo per il poliziesco nella scorsa puntata). Il problema è che stavolta non è riuscito nel suo intento perché mancava la solita verve e la solita ironia dissacrante e volutamente esagerata. In poche parole una puntata sottotono. Forse la presenza di Mike e Josh avrebbe aiutato, o forse no, questo non lo sapremo mai. Quel che sappiamo è che aspettiamo con ansia il mideseason per verificare se è stato un incidente di percorso o se la serie è già entrata nella sua fase discendente.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Man Seeking Woman confeziona un episodio non all’altezza dei precedenti. Noi di Recenserie speriamo che il nostro schiaffo (affettuoso, of course) serva da lezione a Rich e al suo team.
Scythe 2×03 | 0.25 milioni – 0.14 rating |
Tinsel 2×04 | 0.18 milioni – 0.07 rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.