Ripartiamo dalle critiche mosse allo scorso episodio: si rimproverava la presenza di una sola “gag” surreale e ci si lamentava della mancanza esplicita e conclamata di una qualsivoglia trama orizzontale.
Presto detto. Considerando come scontato il ritorno di Josh sul trono del protagonista, meno scontato era questo enorme progresso nella sua vita, con tanto di promesse, nel finale di episodio, per il prossimo futuro.
Premettiamo che sarebbe ingeneroso pretendere da Man Seeking Woman una trama orizzontale ad ampio respiro. Il grande lavoro che fanno gli autori nel presentare in forma concreta metafore del quotidiano è un grandissimo lavoro che non richiede per forza chissà che storia dietro. Ciò che forse era più lecito chiedere riguardava una maggiore continuità all’interno dell’episodio stesso. “Card” traccia così un lungo filo conduttore – quello della carriera e dei propri sogni – lasciando, come detto, aperti alcuni discorsi per la seconda metà di stagione (il lungo animalesco sospiro finale di Josh è una fantastica promessa).
Ma partiamo dal filo conduttore di cui sopra. Pur mantenendo una frammentarietà tra le diverse situazioni descritte, la 2×05 riesce a far fare un grande passo in avanti a una delle condizioni che per 14 episodi avevano tormentato lo sfigato protagonista. Josh diventa capoufficio, ha il suo biglietto da visita, incontra una stagista carina e, soprattutto, può permettersi delle birre più pregiate.
Eppure non è facile darsi delle motivazioni quando tutti i tuoi compagni di classe, anche i meno promettenti, diventano astronauti. Ma proprio tutti. Quando tua madre ti fa sentire in colpa per tutte le aspettative che ha posto su di te. “Ogni scarrafone è bello a mamma sua”: questo può essere il detto che sintetizza al meglio la predica gospel che la signora Greenberg mette su con un gruppo di fedeli e Tom al basso.
Come non citare poi il senso di inadeguatezza quando ci si trova – perché forzati – in un ambiente in cui forse non c’entriamo poi tanto. Tutti ci sembrano alieni, alieni che trovano facile e scontato ciò che per noi è impossibile. Ma sarebbe superfluo procedere nella descrizione delle situazioni che il protagonista vive senza soluzione di continuità. Sicuramente abbiamo visto Josh in momenti più esilaranti, ma il senso di continuità che “Card” rende più dolce il sorriso – e non la risata – suscitato dall’episodio. La tenerezza del diploma finale ne è una conferma.
A metà seconda stagione, quali sono le somme che possiamo tirare riguardo Man Seeking Woman? Ve ne sarebbe una molto semplice, accostando e contestualizzando la comedy FX con un celebre prodotto nostrano. MSW non è forse una trasposizione nel XXI secolo di Fantozzi? Se consideriamo la necessità di rendere più rapida la sequenza di immagini (una serie TV di episodi da 20 minuti, contro interi film) tipica del nostro tempo, il paragone non è così ardito. Prendiamo anche altri due aspetti: intanto le dovute differenze riguardo le diverse epoche (in MSW la tecnologia, così come la nostra percezione verso essa, gioca un ruolo da protagonista); poi l’accentuazione di stereotipi tipici di un paese. Se con Fantozzi si ha lo stereotipo italico in tutta la sua magnificenza, Josh porta alla luce tutti quegli elementi comuni del mondo a stelle e strisce, da noi conosciuti soprattutto grazie alle serie televisive e al cinema.
Ed ecco che “Card” si eleva a perfetto esempio di ciò. La carriera, la promozione e la sicurezza da essa derivata contro la forza ed il coraggio di seguire i propri sogni. L’importanza di darsi da fare al massimo per puntare dritti verso i propri scopi, così come la capacità di tirarsi indietro quando si capisce di essere andati oltre, quindi puntare nuovamente sulla sicurezza di un posto fisso, guardare gli amici giocare a Golden Blade (Borlon sa il fatto suo), confermare il proprio ruolo di loser – senza così snaturare la serie -, ritrovarsi in casa delle birre più decenti.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Il siparietto finale con la stagista, lo ripetiamo, ci carica di aspettative per il prossimo/i prossimi episodi, sperando di vedere Josh alle prese con la specialità della serie: la sfiga amorosa.
Tinsel 2×04 | 0.18 milioni – 0.07 rating |
Card 2×05 | 0.25 milioni – 0.14 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.