Marvel’s Daredevil 3×13 – A New NapkinTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Ladies and gentlemen, this next one’s a favorite, so grab your dance partner and head to the floor.”

Si conclude così come si doveva concludere la terza parte di un percorso, cominciato nel 2015, a nome Marvel’s Daredevil.
Si potrebbe riassumere tale percorso in due parti distinte: prima e dopo Marvel’s The Defenders.
La serie crossover, infatti, ha tracciato un confine ben delineato tematicamente per tutte le serie Marvel/Netflix: nelle prime stagioni il tema principale era la nascita/formazione dell’eroe di turno, quasi sempre restio ad assumersi le proprie responsabilità. Dopo il crossover il focus su cui si sono concentrate quasi tutte le serie è girato intorno ad una ben definita domanda: “ora che ci sono i poteri, come si dovrebbero/potrebbero usare al meglio?”
Ogni supereroe ha tradotto la risposta a modo suo compiendo un certo tipo di percorso (da qui gli sviluppi dei vari final season di Marvel’s Iron Fist e Marvel’s Luke Cage). Tutto questo, nel suo complesso, ha contribuito a dare continuità e sostanza all’universo condiviso Marvel/Netflix che raggiunge, con questo particolare episodio, il pieno della propria maturità narrativa-stilistica.
Ancora una volta, infatti, è la serie-madre a prendere le redini di questo percorso e ad innovarlo come è nel suo stile. Questa terza stagione di Marvel’s Daredevil si apriva con una crisi esistenziale del suo protagonista (forse anche meta-testuale dal momento che riflette la crisi subita da tutto il Marvel/Netflix Universe che ha portati alla cancellazione di ben due serie)  e si conclude ora con una netta affermazione di esso e della filosofia cattolica che ne guidava le azioni. Un vero e proprio ritorno alle origini dopo la “resurrezione” iniziale.
In attesa di capire quale sarà il destino di questa serie (che non è ancora stata rinnovata per un’ulteriore stagione) e di tutte le altre dello stesso universo, lo spettatore può godere appieno di questa conclusione, per alcuni versi prevedibile, per altri ben al di sopra delle aspettative.
Si comincia subito da dove si era concluso il precedente episodio, con la morte dell’agente Nadeem. Ovviamente questo ultimo plot twist ha delle conseguenze sull’agire (ma soprattutto sulla psiche) del Team-Daredevil. Da qui in poi il tema principale dell’episodio, e la domanda fondamentale che tiene incollato lo spettatore ad esso, sarà se il Diavolo di Hell’s Kitchen riuscirà a mantenersi saldo ai suoi principi o se deciderà di varcare definitivamente la soglia della legalità diventando, a sua volta, un criminale.
Dubbio che rimarrà fino all’ultimo e fino al meraviglioso scontro finale tra lui, Kingpin e l’agente Dex.
Questa particolare scena avviene in un momento particolare dopo che quasi tutto l’episodio si è giocato sulla prevedibilità dello spettatore. Appare scontato, infatti, la reazione di Daredevil e le conseguenti raccomandazioni/pedanterie sulla legalità di Foggy (personaggio che è diventato sempre di più una macchietta semi-comica purtroppo, a favore della più complessa Karen Page), così come la costruzione lenta e studiata del matrimonio tra Kingpin e Vanessa.
Questi ultimi due rappresentano i personaggi meglio riusciti di questa terza stagione, non solo grazie alle straordinarie interpretazioni di Vincent D’Onofrio (che si lancia anche in una scena di ballo sfrenato) e Ayelet Zurer, ma soprattutto perché rappresentano una coppia inedita e originale di villain, talmente spietati quanto teneri per quanto riguarda il loro amore sincero. La costruzione lenta e piena di suspense che riguarda i preparativi del loro matrimonio e la conseguente minaccia di Daredevil (qui nelle inedite vesti di manipolatore di menti) e di Dex sono il perno su cui si basa tutto l’episodio.
Dopo questa prima parte, che definire spettacolare è dire poco, c’è come un “rilassamento” da parte degli autori, quasi a voler concludere in maniera sbrigativa tutte le storyline lasciate in sospeso.
Ciò non toglie che anche questa seconda parte non sia comunque priva di scene ad alto tasso emotivo, due su tutte il lento e lungo commiato a padre Lentom, in una chiesa che contiene “mezza Hell’s Kitchen” (che è poi una navata più o meno piena) e il dialogo tra Matt e Suor Maggie che da una parte conclude questa storyline, dall’altra apre più di una possibilità per quanto riguarda il poter rivedere l’energica suorina anche in eventuali prossime stagioni (e ciò sarebbe sicuramente un bene).
Questo “rilassamento” però è destinato, per fortuna, a concludersi nel giro di breve tempo. La vita del Diavolo di Hell’s Kitchen, come è noto, non può rimanere per troppo tempo in ozio. Così ecco ben due cliffhanger finali che offrono qualche speranza nel rivedere Matt Murdock e soci (e la parola non è scelta a caso) alle prese con ulteriori casi. Il primo riguarda la creazione della nuova società Murdok-Page-Nelson (o, come giustamente fatto notare, Page-Murdock-Nelson, dato il ruolo non indifferente che la co-protagonista principale della serie ha avuto in questa terza stagione) e un’ultima scena in cui si sottintende l’arrivo del prossimo villain (e che villain!).
L’hype rilasciato dunque è tantissimo discreto e ancora una volta Marvel’s Daredevil dimostra di avere una buona consapevolezza dei propri mezzi e di saper essere sempre un passo avanti rispetto a tutte le altre serie dell’universo Marvel/Netflix, le quali si potrebbero eventualmente salvare solo se inglobate nella serie madre, magari in un nuovo cross-over (si spera meglio del precedente) dove i protagonisti, una volta cresciuti, possano dimostrarsi molto più consapevoli dei propri poteri.
Per il momento, non si può fare a meno di lodare il grande lavoro che autori e registi dei vari episodi hanno fatto in merito a questa terza stagione e in questo particolare episodio.

“If Father Lantom had an enemy, I would say it was fear. For me, personally, he spent many years trying to get me to face my own fears. To understand how they enslaved me, how they divided me, from the people that I love. He counseled me to transcend my fears, to be brave enough to forgive and see the possibilities of being a man without fear. That was his legacy. And now it’s up to all of us to, uh, live up to it.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Intro spettacolare
  • Matrimonio Vanessa-Fisk
  • Wilson Fisk che balla!
  • Scontro finale
  • Dialogo Matt-Suor Maggie
  • Frecciatina a Jessica Jones
  • Cliffhanger finale
  • Foggy e la sua pedanteria/buonismo
  • Una navata semi-vuota equivale a “half of Hell’s Kitchen“?

 

Si conclude un altro capitolo (si spera non l’ultimo) della saga del Diavolo di Hell’s Kitchen. Interpreti straordinari e colpi di scena fino alla fine, ancora una volta la migliore tra le serie Marvel/Netflix.

 

One Last Shot 3×12 ND milioni – ND rating
A New Napkin 3×13 ND milioni – ND rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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