Nadeem: “So, what now?”
Matt: “You’re going to testify against Fisk, once you hire us to represent you.”
Nadeem: “Represent me?”
Foggy: “As Nelson and Murdock, attorneys at law.”
Sembra quasi voler ritornare alle proprie origini Marvel’s Daredevil, giusto a un passo dall’imminente season finale (series? noi speriamo di no, ma l’arrivo della piattaforma streaming Disney com’è noto potrebbe cambiare radicalmente la situazione). Un ritorno ai topoi narrativi della prima stagione – prima che la Mano, Iron Fist e i Difensori introducessero elementi più misticheggianti – che passa sia attraverso il terzetto originario ritrovato (“It feels good, right? The three of us working together…“), ma soprattutto in quello che sembra essere un affondo definitivo nella pietra d’angolo stessa del Cornetto: come sottolineato dall’opening title ormai da 38 episodi a questa parte, la ragione fondante dell’ambiguità di Matt Murdock, vigilante di notte e avvocato di giorno, è tutta originata dalla cecità della dea giustizia da cui gronda e scivola sangue innocente.
Così, dopo un’intera stagione che in lungo e in largo ha approfondito questa tematica nel progressivo allontanamento del protagonista dalla vita sociale, neanche si fosse in punto di morte, un’ultima opportunità, “one last shot“, viene concessa a tutti. Ci si poteva aspettare un’improvvisa esplosione della tensione, considerando come questo terzo appuntamento in casa Netflix sia stato in costante e climatica crescita, ma gli autori azzeccano in pieno la scelta di rimandare i fuochi d’artificio per mettere in mostra invece l’introspezione di personaggi che si ritrovano a fare i conti con delle decisioni di vita o di morte da prendere. Vale così ovviamente per Foggy e il suo idealismo, che ha qui la possibilità di mostrare all’amico di sempre come la sua fiducia nell’istituzione-giustizia non sia malriposta, così come vale per Karen che deve recuperare il rapporto con il Bulletin dopo il licenziamento e pure per l’agente Nadeem che deve scegliere di testimoniare contro Kingpin pur consapevole di pagare delle dovute conseguenze. Persino agli estremi opposti dello spettro, persino a Murdock e a Fisk è richiesto di muoversi in una direzione, di prendere una decisione che potrebbe potenzialmente farli rimanere più umani. Nel primo caso il lasciar spazio al lato forense, nel secondo l’istintivo ordine di lasciare Nadeem vivere “given its public nature“, vengono però cancellati contemporaneamente, come a rimarcare la consonanza e vicinanza tra il “bianco” e il “nero” di questa serie, dalla medesima wild card dell’episodio, Vanessa.
Vanessa: “What does Agent Nadeem know about your business?”
Wilson: “A considerable amount.”
Vanessa: “And is he determined to find ways to hurt you? To hurt us?”
Wilson: “Yes.”
Vanessa: “Don’t you think it would be safer to remove the threat? If Agent Poindexter is useful, perhaps he can help us with this problem.”
Perché, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, “One Last Shot” è anche l’episodio che conferma per l’ennesima volta Marvel’s Daredevil come LA serie supereroistica d’eccellenza, non tanto per i pur encomiabili piani sequenza – anche se è da riconoscere la capacità di sintesi degli showrunner, in grado di raccogliere la sfida tecnica di Legion, realizzando episodi anche sperimentali e onirici ma senza dover rinunciare alla componente narrativa – quanto per le abilità nello storytelling e nella creazione dei personaggi, nella loro interpretazione a 360 gradi: allo stesso modo in cui Robert Downey Jr. è Iron Man e Hugh Jackman è Wolverine, Charlie Cox e Vincent D’Onofrio sono Daredevil e Kingpin.
Due personaggi che in questa puntata ricevono parecchio spazio come Vanessa e Nadeem sono personaggi relativamente nuovi, che hanno avuto poco tempo per farsi conoscere; ciò nonostante la gestione che ne è stata fatta permette di gustarsi appieno il loro sviluppo. La femme fatale al centro dei pensieri di Fisk aveva avuto un parziale ruolo già nella prima stagione, ma tutto il suo sviluppo è stato praticamente portato avanti “in assenza”, una scommessa che ha portato bene alla fine dei conti, risultando in una credibilissima condanna a morte per il povero Nadeem. Nadeem, morto in casa sua, ucciso dall’amico Dex provando fino alla fine a salvarlo dalle macchinazioni di Kingpin, con il corpo inerte che cade all’interno della piscina che aveva promesso di costruire per il figlio. Piccoli dettagli, ma di quelli che rendono grandi un episodio e una serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Reunion 3×11 | ND milioni – ND rating |
One Last Shot 3×12 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.