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Monster: The Ed Gein Story 1×01 – Mother!TEMPO DI LETTURA 5 min

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Ed Gein non sarà tra i nomi altisonanti e rinomati all’interno del mondo dei serial killer, come possono risultare invece quelli di Jeffrey Dahmer oppure Albert Fish. Tuttavia la figura del contadino del Wisconsin catturò talmente tanta attenzione da calamitare l’opinione pubblica per diverso tempo, diventando una figura a cui svariati prodotti televisivi e non si rifacevano in maniera diretta.
La sua storia ha infatti inspirato Psycho (prima il romanzo di Robert Bloch, poi il film di Alfred Hitchcock); Deranged, film del 1974 dove il personaggio di Ezra Cobb è, di fatto, Gein stesso; ma anche Non Aprite Quella Porta (Faccia di Cuoio) o Il Silenzio Degli Innocenti (Buffalo Bill).
Verrà ricordato poi come il Macellaio di Plainfield, un’etichetta che Ryan Murphy con questa stagione di Monster cerca di spiegare partendo fin dalle origini. Questo perché, per poter dare una profondità alla follia di Ed, il suo passato necessità di essere scandagliato, analizzato e portato alla luce. Sarebbe fin troppo semplice soffermarsi sui crimini innominabili di cui si è macchiato.
Ecco quindi che “Mother!” si focalizza su alcuni degli elementi che possono essere facilmente visti come dei cardini nella crescita della perversione di Gein: la madre Augusta, il fratello Henry e Ilse Koch.

ONLY A MOTHER CAN LOVE YOU.


Augusta Lehrke, madre di Ed e Henry, è una fanatica religiosa che vive in totale isolamento costringendo i figli a fare lo stesso: scuola e lavoro nella fattoria della famiglia, questo era ciò a cui i due bambini erano stati abituati fin da piccolissimi. Un fanatismo che culminava nell’istruire i figli che il mondo là fuori era immorale, impuro e pericoloso; che tutte le donne fossero prostitute (esclusa Augusta, ovviamente) nonché strumenti del diavolo.
Henry, a poco a poco, riuscì ad allontanarsi dall’angusto angolo famigliare e scoprì anche l’amore: una giovane donna del paese, già divorziata. Facile intuire, ma la puntata aiuta a chiarirlo, la repulsione per Henry da parte di Augusta. In mezzo a tutto questo c’è Ed, mentalmente non in grado di essere autonomo per allontanarsi dalla madre, già disturbato e danneggiato dai soprusi della stessa, ma legato al fratello che vede come una figura di riferimento, da dopo la scomparsa del padre.
Relativamente alle figure di Augusta ed Henry è molto attenta la trasposizione dei fatti: sia la morte del fratello – per cui non è mai stata chiarissima la dinamica -, sia quella della madre avvengono in un lasso di tempo veramente ridotto (poco più di un anno). Ma anche i dettagli sono stati gestiti con attenzione: per esempio è vero che il medico legale aveva riscontrato le ferite alla nuca di Henry, salvo poi chiudere il caso con “morte per asfissia”. Un altro tassello che allungò ulteriormente la libertà di Ed Gein, ora pericolosamente solo al mondo dopo la morte della madre.

THE BITCH OF BUCHENWALD


Meno accurata sembra la trasposizione riguardante Ilse Koch. La figura della donna tedesca, uno dei volti più macabri del periodo nazista, moglie del comandante del campo di concentramento di Buchenwald (il soprannome era infatti bitch of Buchenwald). L’ossessione per Ilse sopraggiunse in Ed solo successivamente alla morte della madre, nel 1945. Verosimilmente quando la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa portò ad una fuoriuscita di un maggior numero di informazioni riguardo a cosa era avvenuto all’interno dei campi di concentramento.
Per semplicità di racconto, Ian Brennan (sceneggiatore e showrunner) e Ryan Murphy optano per accorciare i tempi, anticipando la nascita di questo macabro interesse da parte di Ed. Molto più dubbia è invece la decisione di appoggiarsi alla figura di Adeline Watkins (qui interpretata da Suzanna Son). La veridicità delle storie e delle dichiarazioni di Adeline, una volta che Ed venne portato sotto la luce dei riflettori, non è mai stata provata. E, anzi, la donna stessa si è più volte contraddetta riguardo a quanto fossero legati sentimentalmente. Bisognerà attendere la visione del resto della stagione per determinare quanto su questa figura la storia punterà per l’evoluzione di Ed, ma resta una piccola macchia all’interno di un pilot che si può serenamente definire di ottimo livello.

IL CAST E IL LAVORO DI ADATTAMENTO


Non si è ancora fatta menzione del cast, ma considerati i personaggi fin qui entrati in scena c’è ben poco da segnalare. Charlie Hunnam (Ed Gein) si è calato alla perfezione nel ruolo: si vede, soprattutto negli atteggiamenti verso le altre persone, il lavoro fatto dall’attore per ricreare il carattere timido ma inquietante dell’uomo. Ma anche a livello di mimica facciale, taglio di capelli e postura il lavoro è da elogiare per quanto riesca ad avvicinarsi alla realtà.
Laurie Metcalf, che interpreta Augusta, trasmette tutta la follia che la contraddistingueva. Anche in questo caso, un ottimo lavoro di adattamento. Nel cast si segnalano anche Tom Hollander (che interpreterà Alfred Hitchcock), Vicky Krieps (Ilse Koch), Olivia Williams (Alma Reville) e Joey Pollari (Anthony Perkins).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Charlie Hunnam “fa un Ed Gein da paura
  • Lavoro di adattamento in generale
  • L’analisi del rapporto tra Augusta e il figlio
  • Non si è perso troppo tempo riguardo all’uscita di scena di madre e fratello: giusto che il focus resti su Ed, ma erano necessari per dare profondità al disturbo e alle macabre ossessioni dell’uomo
  • Minutaggio non esagerato, ma che comunque non pesa durante la visione
  • Era fondamentale appoggiarsi al personaggio di Adeline?
  • Magari la parentesi “campo di concentramento” poteva essere ridotta a livello di minutaggio

 

Ryan Murphy riesce a non tradire le aspettative. Monster: The Ed Gein Story riesce a costruire un pilot che, per quanto possa apparire lento sotto certi punti di vista, prende fin da subito in esame la parte di vita di Ed Gein che merita maggior focus. Ci sarà tempo per concentrarsi su altro o accelerare (anche se, con otto puntate a disposizione, non dovrebbe essercene la necessità), ma questo doveva essere l’inizio di tutto quanto e così è stato. Il pubblico imparerà a conoscere Ed Gein, la sua macabra ossessione per la pelle umana e per la sua folle vita. Con la morte di Augusta si è spezzato l’ultimo filo che ancora preservava la sanità dell’uomo, ora resta da scoprire quanto a fondo si spingerà Ed.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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