“Quando tutto sembrava tornato alla normalità.”
A volte sarebbe meglio, in mancanza di idee e validi progetti, lasciar cadere nel vuoto determinate proposte. Specialmente se l’atto di commiato si era rivelato essere di altissimo livello.
Insomma, necessitavamo davvero di questa seconda stagione di Mr. Mercedes?
Il giudizio potrebbe ribaltarsi da qui al momento in cui effettivamente la stagione vedrà la sua conclusione, tuttavia quello finora mostrato lascia altamente a desiderare e fa rimpiangere la scelta di continuare la serie. A conti fatti sarebbe stato preferibile un finale apertissimo piuttosto di questo travagliato percorso narrativo che si sta rivelando inconcludente e disorganizzato ad altissimi livelli.
Dopo essersi liberata di Sadie, Mr. Mercedes decide di far trovare a Brady subito un’altra vittima della quale impossessarsi ed usufruire, senza tenere minimamente in considerazione tutta la sottotrama medica, la quale da due episodi a questa parte pare essere stata eradicata completamente dallo show dal momento che nemmeno una scena che coinvolge attivamente l’esperimento viene trasposta sulla schermo.
Mr. Mercedes ha sicuramente il pregio, quanto meno, di non annoiare durante la visione e di scorrere via senza eccessivi patemi d’animo. Tuttavia, “Motherboard”, scorre letteralmente via senza lasciare alcuna traccia nello spettatore: le trame vengono portate avanti in modo confusionario e completamente a caso senza che un vero nesso logico venga presentato. Ciò che perplime maggiormente è la sottotrama riguardante Lou che oltre a risultare eccessivamente forzata e per cui non si comprende l’alto minutaggio concessole, continua a non trovare punti di congiuntura con la storia principale, quasi si volesse mantenerla su di un binario parallelo in attesa di un determinato avvenimento futuro. Certo che, essendo ormai a metà stagione, si fatica a capire quanto ancora si debba aspettare per un vero e proprio sviluppo. E soprattutto se Brady si risveglierà a tutti gli effetti dal coma in cui si ritrova.
“Il peggio è tornato.”
Per quanto riguarda la trama principale, l’ennesima lotta tra Bene e Male in cui Bill cerca di dimostrare che Brady stia fingendo il coma, risulta molto poco credibile che l’indagine riesca a trovare basi solide nei messaggi di Sadie. Oltre ad essere sotto l’effetto di medicinali per i vari problemi clinici, la giovane si è anche suicidata: come è quindi possibile dar fiducia ai suoi messaggi in cui, parlando con il fidanzato, confessa di averlo visto sveglio?
Il resto della puntata viene condito da ulteriori sottotrame senza utilità e prive di un vero senso (Holly che è preoccupata per Bill e chiede aiuto ad Ida; Jerome che si dimostra come sempre intelligente e sveglio, ma questa volta nella branca dell’illegalità). Insomma, la puntata si regala delle tinte soap di cui la serie, che è stata particolarmente apprezzata nella prima stagione per la violenza visiva delle scene, poteva fare tranquillamente a meno.
C’è da fare una riflessione e capire cosa esattamente stia andando storto all’interno della storia in quanto non tutto è sicuramente adducibile alla reiterata assenza di Brady. Allora cosa esattamente sta mancando in questa stagione? Sicuramente la suspence, l’elemento sorpresa e quella caccia all’uomo carica di pathos che tanto era riuscita a funzionare bene l’anno scorso. L’assenza di Brady fa sicuramente perdere mordente alla narrazione e fa risultare Bill molto meno credibile come personaggio (in quanto privato della sua raison d’etre). Ma i veri problemi stanno ben più a fondo e risultano essere meglio radicati. Resta la seconda metà di stagione per provare a sradicarli e cercare quindi di salvare il salvabile.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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You Can Go Home Now 2×03 | ND milioni – ND rating |
Motherboard 2×04 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.