Dopo i rumor di qualche settimana fa, Netflix ha stravolto il panorama dell’intrattenimento con un’acquisizione senza precedenti: la società guidata da Ted Sarandos e Greg Peters ha raggiunto un accordo per comprare Warner Bros. in un megadeal dal valore complessivo di 82,7 miliardi di dollari. L’operazione, nome in codice “Project Noble”, è stata resa possibile grazie ai 59 miliardi di finanziamento raccolti da un consorzio di banche.
Secondo Netflix, l’acquisizione permetterà di ampliare la scelta per gli utenti, “ottimizzare i piani” e soprattutto integrare le attività produttive con un risparmio stimato tra i 2 e i 3 miliardi di dollari annui. Nel caso in cui l’accordo dovesse saltare, è prevista una penale di quasi 6 miliardi da versare a Warner Bros. Discovery.
L’annuncio cambierà radicalmente l’industria. Netflix ha assicurato che manterrà le attuali operazioni Warner, incluse le uscite cinematografiche, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Parte del piano prevede che il business dei canali lineari — tra cui CNN, TNT e Discovery — venga separato nel 2026.
Per i creativi, il messaggio è chiaro: l’unione tra la portata globale di Netflix e il vastissimo catalogo Warner offrirà “maggiori opportunità per lavorare con IP amate, raccontare nuove storie e raggiungere un pubblico più ampio”. Tra i marchi che entrano nella sfera Netflix ci sono DC Comics, Harry Potter, Il Signore degli Anelli e l’intero universo HBO, considerato da molti il sinonimo stesso di TV di qualità.
La logica dell’operazione appare evidente agli analisti: i contenuti recenti guidano buona parte dell’engagement su Netflix, e l’acquisizione garantisce un flusso stabile di titoli premium. Inoltre, l’accordo potrebbe complicare la competitività di altri player come Paramount Skydance e NBCUniversal.
Il vero ostacolo resta il fronte regolatorio. Diversi gruppi dell’industria, dai cinema alle associazioni di registi, hanno espresso forte preoccupazione: un colosso come Netflix che ingloba Warner Bros. potrebbe alterare profondamente il mercato, riducendo la varietà dell’offerta e impattando sull’esercizio cinematografico.
Con questo passo, Netflix esce formalmente vincitrice dalla guerra dello streaming e si prepara a diventare uno dei poli dominanti dell’intrattenimento mondiale. Resta da capire come reagiranno le autorità e se l’accordo potrà davvero superare tutte le verifiche richieste.









