“There’s a leak in this old building and my soul has got to move.”
Il vice sindaco di cui nel titolo non si dedica a complessi intrighi politici o a tessere relazioni con la malavita, ma è un simpatico anzianotto comunque battagliero. La sua presenza offre anche l’occasione per dare più senso e spessore al personaggio di Derrick, il quale si ritrova, lui giovane di pelle nera, a prendere lezioni da un bianco sulle lotte per i diritti civili degli afroamericani. Da quell’epoca sono passati decenni molto intensi, ma non è una buona ragione per non conoscere la storia.
Il capo ufficio stampa del comune trova una sua ulteriore ragion d’essere nei suoi rapporti con Yoli. L’interazione fra i due è amichevole e frizzante. Si può solo approvare e non è necessario farsi venire l’ansia di vedere i due diventare una coppia.
A proposito di personaggi e della loro ragion d’essere, sembra strano come Jeff Malone risulti avere molto più senso con questo suo ruolo a distanza rispetto a quando, in Suits, era fisicamente presente in mezzo agli altri. Dev’essere anche per la mutata situazione di Jessica, ora priva di tutte le sicurezze e gli appigli che aveva a New York.
Nel frattempo si chiariscono i legami tra il defunto Carl Jeffries e i parenti di Jessica, a lui connessi per via di vicinato e parrocchia. Proprio la cugina Angela fa da Virgilio a Miss Pearson in una discesa nei gironi di compagnie poco raccomandabili. Citazione particolare per il momento di tensione in cui i due membri della banda perquisiscono la nuova arrivata strappandole la borsa e frugandoci dentro. Non basta vestirsi casual per inserirsi in un simile ambiente, occorre averci vissuto per un lungo periodo.
Continua così l’opera di chiarimento e collegamento di tutte le sotto trame. In questo modo, il lato “luminoso”, con la serata in chiesa per tutta la famiglia, viene pian piano a sfociare nel lato “oscuro” del quartiere degradato e delle bande. Rimane salda, almeno per ora, una certa fede nei buoni costumi, almeno a vedere Angela determinata a comprare personalmente una casa per la sua famiglia, senza accettare denaro dalla parente ricca, o a sentirla cantare con un piglio degno delle mondine quando intonavano: “Sciur padrun dalle belle braghe bianche” per le loro rivendicazioni sindacali, anche se con molta più tecnica vocale rispetto alle risaiole.
Il fronte delle indagini su intrighi e misfatti vari, però, non promette nulla di buono. Particolarmente inquietanti, anzi, sono il dialogo fra Keri e Pat McGann e, ancor di più, la scena della confessione di Nick d’Amato. Vederlo confessare in chiesa un assassinio, ma non di Jeffries, e sapere un simile personaggio sempre vicino a Jessica non è per nulla rassicurante.
In tutto ciò, il sindaco Bobby Novak salta un turno. Senza di lui, tutto procede comunque bene e questo non fa mai onore ad un personaggio del cast principale, soprattutto se per esso c’è ancora un significativo potenziale di sviluppo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Union Leader 1×03 | 0.47 milioni – 0.11 rating |
The Deputy Mayor 1×04 | 0.54 milioni – 0.13 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).