“Wonderful.“
Pearson si congeda dal suo pubblico con una puntata dal ritmo serrato, dove si intrecciano e si fondono la questione degli sfrattati e quella dell’assassinio di Tommy Diehl.
Unico momento di alleggerimento e sorriso è l’entrata in scena di Jeff Malone, proprio mentre Nick si sta facendo la doccia nell’appartamento di Jessica. Alla luce di ciò, si capisce la scelta di sceneggiatura di far partecipare anche i bambini di Angela alla protesta davanti al municipio: serviva la casa libera prima per la confessione di Nick e poi per questa topica. La situazione, comunque, viene solo accennata e non portata alle estreme conseguenze, perché Mr. Malone viene subito portato via, prima ancora di entrare, per essere interrogato dai federali. Da un lato questo va bene, perché si risparmiano minuti preziosi per argomenti più scottanti, invece di un siparietto fra innamorati, dall’altro resta un po’ di frustrazione perché i rapporti fra i tre vanno ad allungare la lista degli aspetti lasciati in sospeso da quest’ultima puntata della stagione.
Questo intermezzo, comunque, risulta più incisivo e piacevole del battibecco adolescenziale tra Yoli e Derrick sul bacetto che i due si sono scambiati nello scorso episodio.
Tirando le somme, alla fine dell’episodio tutto resta in sospeso: Angela sembra tentata dalla prospettiva di un posto in consiglio comunale, anche se non si sente competente Miss Cook vada tranquilla e pensi alla situazione italiana. Ci sarebbe però un contrasto con l’avvocato Salazar (il quale non si è presentato, a conferma di quanto ne sappia Jessica della natura umana). Sempre in ottica della soluzione del problema sfrattati, il sindaco Bobby Novak tira fuori gli aggettivi giusti al momento giusto, sia per convincere Pat McGann a concedere per qualche mese gli appartamenti di sua proprietà, sia per convincere la folla a tornare a casa. Un vero piacere vederlo finalmente prendere in mano la situazione. Resta però da vedere cosa succederebbe se venisse fuori il suo coinvolgimento in affari poco puliti.
Non è giunto a soluzione definitiva neanche il triangolo tra Bobby, la moglie e l’amante. Questa, però, è forse la sottotrama meno interessante, quella che ha un po’ rallentato il procedere di tutta la narrazione come una palla al piede, quindi non c’è un’ansia particolare di vederla continuare. Basterebbe vedere Keri trovare lavoro in un elegante studio legale privato e il resto non conterebbe molto.
A pensarci bene, tutte le linee narrative potrebbero convergere nel tema: “Che cosa si è disposti a fare per proteggere una persona a cui si vuole più o meno bene ed evitarle di pagare lo scotto delle sue malefatte?”. In fondo, è stato presentato un Bobby Novak protetto a spada tratta dal fratellastro e dall’amante, difeso per questioni di lavoro da Jessica “the biggest and baddest operator around” Pearson e sempre spalleggiato dalla moglie. Sarebbe molto coerente anche con lo stile della serie madre, Suits e con l’ormai storico Segreto di Mike Ross, per quanto qui i toni siano molto più cupi (perfino nell’illuminazione di molte scene, cosa non sempre positiva). Se però ci si voleva dedicare ad un adeguato svolgimento, bisognava muoversi prima, in modo più veloce e deciso e non aspettare quando forse non ci sarà più tempo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Rival 1×09 | 0.54 milioni – 0.08 rating |
The Fixer 1×10 | 0.49 milioni – 0.10 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).