Episodio che definire “ricco di contenuti” potrebbe sembrare addirittura riduttivo per questa 2×07 di Person Of Interest. Nel corso della puntata vengono trattate tre differenti situazioni (anzi, diciamo due e mezza), alcune delle quali ci lasciano in eredità delle domande su alcuni dei “villains” della serie.
L’episodio comincia con John alle prese con un “codice ricorrente”, ovvero una persona già salvata in precedenza e di nuovo in pericolo di vita. La persona altri non è che Leon, protagonista della prima puntata di questa seconda stagione (2×01) e ora invischiato nel “gold farming” (chi se ne intende di mmorpg saprà sicuramente cos’è) ovvero la compravendita di personaggi e oggetti virtuali di giochi di ruolo online. Due minuti per sistemare la questione e Leon diventa il nuovo, occasionale, assistente della nostra amatissima coppia.
Una mia piccola considerazione: ma siamo proprio sicuri che la collaborazione sia stata solo occasionale? In POI appaiono sempre più personaggi ricorrenti, e il fatto che per la seconda volta appaia Leon (Ken Leung, che già aveva lavorato con J.J. Abrams in alcune stagioni di Lost) mi fa supporre che il personaggio potrebbe anche essere rivisto in futuro. Poi conosce bene l’attività di Finch e va anche molto d’accordo con Tito/Bear e questo fa presagire un suo ritorno presto o tardi.
Passiamo poi al secondo caso di giornata, ovvero quello della dottoressa Maddy Enright. Scopriamo subito che la dottoressa è ricattata da un misterioso tizio inglese (Wesley) che tiene sottotiro la sua fidanzata (si è una relazione omosessuale alla The L World) e che vuole la morte di un importante paziente della Enright. Assistiamo così ad un caso molto diverso dal normale, senza appostamenti o pedinamenti da parte di Reese, che in sostanza deve solo portare in salvo Amy (la fidanzata di Maddy). Il problema è che Wesley non è l’ultimo arrivato, John infatti lo identifica come un ex membro dell’MI6 con tanto di squadra specializzata. Per i non addetti ai lavori l’MI6 è l’agenzia presso cui lavora 007 in Inghilterra, quindi una qualche cultura spionistica Wesley ce l’ha. Non sarà quindi facile per John portare in salvo la ragazza, ma con l’aiuto dell’immancabile Fusco anche stavolta la missione è compiuta.
Nel frattempo Maddy e Finch in ospedale, con l’aiuto di Leon, scoprono la talpa di Wesley e riescono ad evitare la morte del paziente. Caso chiuso e puntata finita? No, manca ancora la detective Carter. La vediamo in questo episodio scontrarsi nuovamente con l’agente Snow, e dal faccia a faccia con questi capisce che in realtà anche lui è ricattato da una donna (che noi sappiamo essere Kara Stanton) che lo obbliga a svolgere degli incarichi per lei. Infine, assistiamo alla telefonata tra Reese e Wesley, nella quale si gettano le basi per un futuro incontro/scontro tra i due, come dire che oltre a Root, il Governo degli Stati Uniti, l’HR e Kara Stanton ora c’è all’attivo l’ennesimo grattacapo per il dinamico duo. E noi godiamo.
Che dire, la carne al fuoco non è mai abbastanza, e questo episodio ci fa aumentare l’acquolina in bocca per quello che probabilmente sarà lo scontro tra Reese e la sua ex partner Kara Stanton, con il detective Carter pronto a intervenire in caso di bisogno.
Altra puntata diretta e gestita magistralmente dai produttori di questa magnifica serie che finora non ha perso un colpo e che ogni settimana ci regala nuova adrenalina!
PRO:
- Fusco che fa il bullo con il poliziotto
- Wesley, nuovo villain che sembra all’altezza del nostro John
- Carter sempre più vicina alla Stanton e quindi a un clamoroso incontro John – Kara
- Reese che fa fuori con estrema facilità una squadra scelta di ex SAS
- Il ruolo di Fusco all’interno del team
- Ormai Tito/Bear va d’accordo con chiunque gli tiri una pallina
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.