Preacher 4×03 – DeviantTEMPO DI LETTURA 3 min

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Era difficile fare peggio di quanto visto nella doppia season premiere di quest’anno ed infatti questo terzo appuntamento stagionale si risolleva serenamente rispetto a quanto visto in precedenza, quasi riportando Preacher ad il Preacher che fu. Quasi, perchè rimangono chiaramente bene in vista le problematiche principali già enfatizzate nella scorsa recensione e che, proprio per le loro caratteristiche, saranno veramente difficili da estirpare nel breve periodo. In summa: questo è un buon tentativo per dare il meglio nonostante le circostanze avverse e tutti i personaggi forzatamente divisi e, pertanto, anche la nostra recensione sarà suddivisa in capitoli.

TULIP


Delle varie storyline che si sono venute a creare in maniera del tutto artificiosa questa stagione (non ci stancheremo mai di ripeterlo), quella di Tulip è la più forzata di tutte: abbandonata da Jesse, è rimasta senza alcuno scopo nella vita se non quello di liberare Cassidy e poi, basandosi sul flashforward gentilmente offerto da “Masada“, limonare duro con lui in attesa dell’Apocalisse. In questo episodio Sara Goodman (sceneggiatrice di giornata) si sforza di darle un po’ più di tridimensionalità ma si percepisce la fatica e l’unica cosa veramente apprezzabile alla fine di tutto è la sua analisi psicologica fatta col test di Rorschach. Tutto troppo poco.

CASSIDY


Il vampiro, da sempre vero perno comico della serie, continua a tenere su la baracca e stavolta si supera fornendo, finalmente, i retroscena circa la sua “nascita”. Preacher non aveva mai concesso molto background a Cassidy, e francamente non ce n’era mai stato bisogno vista l’attitudine del personaggio e la mancanza di un collegamento tra la sua storia personale e quella della trama generale, almeno finora. Perché anche Cassidy, come ammette lui stesso nel dialogo con l’angelo appeso sul soffitto, non sa cosa fare della propria vita e gli manca uno scopo (“Cause I got nowhere else to go. Nowhere else I deserve to go.“) e quindi è più che apprezzato un po’ di meritato focus su di lui. Ed il risultato di questa “concessione” si riverbera positivamente su tutta la puntata. Il contrario di Tulip.

JESSE, IL SANTO DEGLI ASSASSINI, EUGENE & IL GLORY HOLE


Dude, just put your mouth to the hole. Whoa! Slow down there, big guy. I said put your mouth to the hole. Whatever happened to foreplay?

Giusto per chiarire, questo strano trio (e Cassidy) è il fondamentale responsabile per l’ottima riuscita di questa puntata. L’introduzione, o meglio, re-introduzione de Il Santo Degli Assassini e del suo sparring partner Eugene sono necessari per dettare il ritmo che porterà ad il prossimo scontro con Jesse, scontro che si attende con ansia e che promette scintille. Nel frattempo, il prete meno ortodosso del piccolo schermo continua il suo viaggio personale in una solitudine che viene interrotta solo da inaspettati incontri nelle sale d’attesa degli aeroporti o da risse che verranno ricordate per svariati motivi tra cui: la durata (4 minuti e mezzo che poche altre serie potrebbero offrire), la regia (un piano sequenza come questo, con tanto di musica ad hoc, merita un riconoscimento), la recitazione (Dominic Cooper recita meglio con i pugni piuttosto che con le parole).
Si comincia finalmente a capire in che direzione sta andando la serie e, nonostante le limitazioni date da Sam Catlin, ci si diverte parecchio tra glory hole, morti e situazioni surreali. Bisogna assolutamente continuare così.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il glory hole trovato da Eugene nel bagno della tavola calda è talmente sopra le righe da essere uno dei punti salienti della puntata
  • Finalmente svelata la trasformazione in vampiro di Cassidy
  • Tulip che fa la visita psichiatrica
  • Jesse a confronto con Hitler
  • Jesse Custer VS tutto il De Sade: piano sequenza epico!
  • C’è sempre un certo attendismo dovuto all’impostazione della stagione
  • Trama di Tulip ancora molto debole

 

Mentre gli ascolti toccano un nuovo minimo storico, la serie prova a risorgere dal brutto doppio colpo iniziale. Il potenziale c’è tutto, bisogna giocare un po’ meglio sulle aspettative e sull’interazione tra personaggi.

 

Last Supper 4×02 0.62 milioni – 0.1 rating
Deviant 4×03 0.55 milioni – 0.1 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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