A poche battute dal series finale, anche gli ultimi nodi della serie cominciano a venire al pettine e Preacher cambia decisamente ritmo se paragonato alle prime noiose puntate di questa stagione. “Fear Of The Lord” mette insieme una serie di plot twist che potrebbero serenamente bastare per due o tre episodi ma che, invece, vengono esplosi a ripetizioni in questi 40 minuti di perdizione, blasfemia e capezzoli strappati. Qualcuno potrebbe lamentarsi per l’eccessiva concentrazione o per l’abuso di situazioni estreme, ma qui si stanno sparando gli ultimi colpi a disposizione ed è giusto godersi i fuochi d’artificio. E con che soddisfazione!
Francamente, non si può nemmeno dire che manchi una trama o che non ci sia una direzione precisa perché l’Apocalisse ed un nuovo mondo disegnato ad hoc da Dio sembrano essere esattamente il punto finale di Preacher, e lì Sam Catlin sta dirigendo tutta la baracca. Ovviamente, a causa di queste tematiche abbastanza delicate, tutto sta assumendo toni ancora più delicati che mettono lo spettatore davanti a domande abbastanza importanti, seppure con un tono decisamente sopra le righe e probabilmente censurabile in un qualsiasi canale italiano di Rai o Mediaset. Nello specifico, l’incontro (anche abbastanza a sorpresa), poi rivelatosi falso, tra Jesse ed Il Santo porta in auge indirettamente la domanda delle domande: è giusto credere ciecamente ad un Dio che opera per vie misteriose “semplicemente” perché è Dio? E la metafora del Generale e dei suoi soldati è emblematica in tal senso e anche abbastanza a senso unico per volere di Fiore in modo da far confluire, ovviamente, più opinioni verso la chiara risposta: no.
Il Santo: “You ever hear that story about the drunk general who got caught reading his map sideways?
Colonel rides up on his horse and says to the General, “What do we do?” Our General says, “We’re gonna march right up that hill.” The Colonel sees the sideways map in the General’s hand but he follows orders just like everybody else, so he sends his men up that hill into a slaughter.
You could hear them boys […] dying all because the Colonel followed his orders.”
Jesse: “You were the Colonel.”
Il Santo: “I was the General.“
Tutti i personaggi di Preacher fondamentalmente si dividono tra fervidi credenti e acerrimi infedeli, e fondamentalmente sta tutta qui la vera battaglia che si compie: dal lato dei credenti ci sono ovviamente Herr Starr e tutto il Grail con la partecipazione di Hitler, dall’altro i principali esponenti sono Cassidy, Tulip ed Il Santo. In tutto ciò, Jesse è lo spettatore medio che vuole credere in un Dio che ha un progetto ed un piano per lui, ma purtroppo il progetto previsto non è quello che si potrebbe auspicare.
L’attesissimo faccia a faccia tra Jesse e Dio è ovviamente l’highlight di puntata, un highlight che sfortunatamente dura troppo poco ma che dà un bel po’ di cui parlare, specie se si guarda al cambio di atteggiamento del prete. Si è già a conoscenza del piano di Dio, quindi non c’è nessuna sorpresa a riguardo, ma il focus è tutto su Jesse che realizza, frase dopo frase, quanto il suo credo fosse in realtà mal riposto. La reazione è di quelle che ci si può aspettare da Jesse Custer ma va anche messa in prospettiva e, pertanto, risulta piuttosto frettolosa nel passare da “They burnt me, they tortured me, but I refused! I refused!” a “Thank You? For what? Kids with cancer? The Kardashians?” ed è oggettivamente il vero unico difetto di questo episodio altrimenti esplosivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Messiahs 4×07 | 0.53 milioni – 0.1 rating |
Fear Of The Lord 4×08 | 0.45 milioni – 0.1 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.